Capri Watch Cup: Matteo Donati, il futuro è adesso (audio esclusivo)

Interviste

Capri Watch Cup: Matteo Donati, il futuro è adesso (audio esclusivo)

Intervista esclusiva a Matteo Donati che l’anno scorso incantò Napoli raggiungendo la finale. Dopo i tanti infortuni l’alessandrino è pronto a ripartire verso traguardi ambiziosi

Pubblicato

il

 

 

Lo scorso anno i campi assolati del tennis Napoli rivelarono il talento cristallino di Matteo Donati. L’allora ventenne alessandrino mise in fila una serie di prestazioni di assoluto livello issandosi sino alla finale dove si arrese solo alla stanchezza ed all’esperienza di Munoz de la Nava.

Quello che stupì di Matteo fu la freddezza nei momenti salienti della partita e la capacità di giocare alla grande i punti importanti, in particolare nei tiebreak decisivi. Da quel risultato Matteo acquisì grande fiducia e consapevolezza al punto da riuscire agliInternazionali d’Italia a Roma a superare Santiago Giraldo numero 66 del mondo e a giocare un’ottima partita contro Berdych sul centrale del Foro. L’obiettivo dichiarato lo scorso anno da Matteo era quello di arrivare a giocare le qualificazione negli Slam: obiettivo raggiunto con l’impresa sfiorata a Wimbledon quando si arrese solo per 6-4 al terzo al giapponese Moriya ad un passo dal main draw dei Championship’s.

Di lì in poi quella che sembrava una rapidissima ascesa verso la top-100 ed il tennis che conta ha subito una brusca frenata per colpa dei tanti problemi fisici, prima al polso poi alla schiena. Ma come ci ha confidato il sempre disponibilissimo Matteo in un’intervista esclusiva la fiducia piano piano sta tornando e partita dopo partita i risultati ricominceranno a sorridere. Il tennis italiano ha tanto bisogno del talento di Matteo Donati e di un personaggio così positivo.

Sei uscito al primo turno nel derby con Napolitano. Che sensazioni ti ha dato il match?
Beh, le sensazioni non tanto in questa partita, ma dopo il rientro dall’infortunio alla schiena non sono ottime. Sto cercando di lavorare duro, giocare più partite possibile ed allenarmi tanto e piano piano ritrovare la forma fisica soprattutto e mentale. E poi il tennis viene da sé, perchè comunque in allenamento c’è , non sono preoccupato per quello, ma quando si sta fermi a lungo, oltre un mese sen a poter far nulla, non è facile. Ho fatto una trasferta in Messico senza troppe aspettative, mi serviva giocare il più possibile e ritrovare le sensazioni e l’adrenalina della partita. Non sono ancora al 100% ma sono fiducioso, sono sicuro che più gioco è più le sensazioni saranno buone, sono sulla strada giusta. Contro Stefano non ho giocato male, Stefano è riuscito ad imporre il suo gioco e alla fine lui è stato più bravo. Contento non sono ma è meglio perdere contro un amico che con uno che ti sta antipatico!

Stai lavorando in modo specifico sulla schiena?
Di sicuro ci sto molto attento, ho avuto problemi da piccolo e non devono ripresentarsi, quindi ci sto dedicando molto tempo. La stagione, come la mia carriera, è lunga, quindi l’attenzione agli infortuni e in genere al mio corpo deve essere massima.

Come proseguirà la tua programmazione?
Sarò al Challenger di Barletta, Torino, poi le qualificazioni al 250 di Estoril. Assieme al mio team stiamo valutando se giocare il Challenger di Roma al Garden, o le prequalifiche al Foro, perché purtroppo non si possono fare entrambe: decideremo entro martedì.

L’anno scorso qui a Napoli hai fatto finale, e poche settimane dopo hai vinto il tuo primo match in un Masters 1000, a Roma. Questo ti fa sentire un po’ sotto pressione, dati i punti che devi difendere?
Sinceramente no, è stato un anno bellissimo, pieno di esperienze. Purtroppo da fine agosto ho faticato a riprendermi dopo un infortunio al polso, poi subito la preparazione. In Australia ho giocato bene, ma ho avuto di nuovo guai fisici quindi non ho avuto ritmo per due mesi di fila. Ho bisogno di continuità, e se non ci riesco non è facile. Spero di essere riuscito a mettermi alle spalle questi problemi.

L’anno scorso hai giocato le qualificazioni agli Slam, a Wimbledon hai sfiorato il tabellone principale. Hai dimostrato di poter giocare a questi livelli, al di là dei problemi fisici pensi di essere in fiducia per poter tornare a palcoscenici importanti?
Mi sento meglio dell’anno scorso, nel 2015 ho ottenuto risultati bellissimi ma pochi. Questa stagione l’obiettivo è essere conitnui, comunque è presto e non bisogna guardare troppo ai risultati. Le sensazioni in campo sono buone, e questo è l’importante.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement