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(S)punti Tecnici

(S)punti tecnici della settimana: i missili di dritto di Gael Monfils

Non è bastato a Gael Monfils sparare dritti a velocità incredibili per battere Rafael Nadal. Ma per due set, è stato un bello spettacolo tecnico e atletico

Last updated: 21/04/2016 18:32
By Luca Baldissera Published 20/04/2016
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5 Min Read

La finale del Masters 1000 di Montecarlo vinta da Rafael Nadal in tre set su Gael Monfils è stata un ottimo esempio di tennis da terra battuta, superficie su cui il francese si esprime molto bene (semifinale al Roland Garros 2008), e su cui lo spagnolo è semplicemente il migliore di tutti i tempi per distacco. Gli ingredienti per un bel match c’erano tutti, e per due set, finchè Gael ha retto fisicamente, lo spettacolo non ha tradito le attese.

Rafa è apparso in netto progresso di condizione sia di gioco che atletica e mentale, e per fare partita pari con un fuoriclasse simile sul suo terreno di gioco preferito, Gael ha dovuto tirare fuori il meglio di sé, fin dall’inizio del confronto. Il meglio che Monfils può offrire, tecnicamente, è una strepitosa capacità di accelerare in modo improvviso, soprattutto di dritto, producendo vincenti esplosivi anche da zone di campo e in momenti inaspettati. Durante il terzo game del primo set, “LaMonf” ha tirato due dritti imprendibili che il sistema di rilevamento Hawk-Eye ha registrato a 166 e 171 kmh. Praticamente, velocità di palla da servizio o da smash. Come ci è riuscito?

https://www.youtube.com/watch?v=SvuRS65Rwfk

Entrambe le esecuzioni sono state molto simili, le vediamo qui sopra, sono i primi due dritti della compilation di highlights. La prima (166 kmh) è stata uno sventaglio a uscire dal centro, la seconda e più clamorosa (171 kmh) è stata un lungolinea classico dal lato destro, enormemente più difficile proprio per il margine di errore inesistente su quel tipo di traiettoria, ostacolata dalla rete più alta e dai minori metri di campo a disposizione per far ricadere il colpo entro le righe. Di quest’ultimo colpo vediamo qui sotto anche il replay, e andiamo ad analizzarne i particolari.

L’aspetto interessante e fuori dall’ordinario, pur nel contesto del tennis e dei movimenti molto personali di Monfils, è stato lo swing a colpire, che Gael ha “strappato” e abbreviato al limite, eliminando quasi completamente la fase di accompagnamento verso l’alto in favore di una “manata” totalmente sviluppata in orizzontale e attraverso la palla, con un utilizzo quasi esclusivo dell’avambraccio e della rotazione non solo del busto-spalle ma dell’intero corpo dell’atleta. Vagamente, queste fucilate che ogni tanto spara il francese ricordano quelle altrettanto efficaci e fulminanti (ma decisamente meno continue come percentuali) che si diverte a esplodere un altro “cavallo pazzo” del circuito ATP quale Dustin Brown.

monfils dritto 1

Osservando in dettaglio le fasi del movimento a colpire, vediamo che la testa della racchetta dal primo all’ultimo frame viaggia in pratica su un piano totalmente lineare, con una fase di caduta dell’attrezzo e di successivo sviluppo del “windshield wiper” appena appena accennate. Il gomito si “pianta lì” a contatto con il busto, stile Brown, e quasi non esce in avanti-alto, anzi l’effetto ottico è che l’avambraccio trascini con sé la rotazione busto-spalle invece che essere spinto e accelerato da essa.

monfils dritto 2

Un cazzotto, come giustamente ha osservato Elena Pero in telecronaca, un destro da boxe più che un dritto del tennis. Difficoltà massima, così come il rischio. Le gambe si piegano pochissimo, non c’è fase di ingresso sulla palla dal basso verso l’alto, come detto l’ovalizzazione è ridotta fino quasi a scomparire: dritto per dritto, swing totalmente lineare, sottolineato da una evidentissima botta di anca, che esce secca in avanti a chiudere il movimento e compensare la torsione con appoggio sul piede sinistro. Il tutto con sbracciata tanto violenta e veloce, che in conclusione di swing il polso destro di Monfils va a flettersi internamente di 90° abbondanti, di pura inerzia. Incredibile, senza il fisico e l’equilibrio istintivo tipico degli atleti di colore che ha Gael, ci sarebbe il rischio di andare in rotazione completa come in una “pirouette” di danza classica, con buone probabilità di finire per terra.

nadal faccia stupita

Il commento più appropriato a un incredibile dritto del genere, direi, è la simpatica espressione tra lo stupito e il divertito dello stesso Nadal che possiamo vedere alla fine del video con il replay: niente da aggiungere, caro Rafa, niente da aggiungere davvero. Chiunque abbia visto in diretta o dal vivo quella bomba fuori dal mondo ha fatto esattamente la tua stessa faccia.


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TAGGED:ATP Montecarlo 2016Gael MonfilsRafael Nadal
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