Michael Llodra si conferma tanto controverso nelle sue dichiarazioni quanto era abile nel gioco di rete. Durante un’intervista per l’emittente televisiva del celebre quotidiano sportivo transalpino L’Equipe, ad un commento sull’epica finale degli Australian Open tra Roger Federer e Rafael Nafdal, il 36enne ex tennista parigino ha dichiarato di guardare poche partite in tv a causa dell’eccessiva uniformità di gioco tra i diversi giocatori. “Faccio fatica a guardare degli incontri di tennis perché oggigiorno tutti i giocatori giocano nella stessa maniera”, ha detto Llodra. “Le superfici sono state rallentate, un cambiamento da pazzi. Dopo dieci minuti mi annoio. Non è spettacolare. Io ho voglia di vedere delle discese a rete, degli smash, dei contrasti di stile. Queste cose si sono viste nel 2008 all’Open d’Australia con Jo-Wilfried Tsonga che si girava sul suo dritto e poi scendeva a rete per chiudere con la volée anche se sapeva che non era il suo miglior colpo”.
Con quest’ultima considerazione l’ex n.3 di doppio sembra quasi suggerire che, dopo quella finale a Melbourne, l’unica negli Slam in carriera, Tsonga non abbia più giocato in maniera abbastanza aggressiva. Tra i due non corre buon sangue dopo che Llodra aveva accusato Tsonga di non essersi comportato da leader durante la sfida di Coppa Davis di quarti di finale contro la Gran Bretagna nel 2015. Così l’attuale n.14 del ranking ATP, da Montpellier, dove è impegnato nell’Open Sud de France, quando gli è stato chiesto di commentare la frase di Llodra non è potuto esimersi dal polemizzare. “Ad un certo punto bisognerebbe trattenersi dal dire certe cose”, ha dichiarato Tsonga, “Qualcuno che dice che è noioso vedere Federer, Nadal, Djokovic o lo stesso Murray, dovrebbe fermarsi un attimo, scendere dal piedistallo e ritornare al suo posto”. Chissà se ci sarà un nuovo capitolo di questa querelle Llodra-Tsonga.
