C’è stata un’epoca in cui le tenniste di maggior talento cominciavano la loro carriera da professioniste poco più che adolescenti. Una di queste campionesse di precocità fu l’americana Jennifer Capriati tre volte vincitrice Slam ed ex n.1 al mondo. Che già fosse pronta per giocare tra le grandi lo si era capito nel 1989 quando 12enne si laureò come più giovane campionessa della storia in ben due Slam Junior, Roland Garros e US Open. Capriati fece il grande salto qualche mese più tardi sul cemento di Boca Raton, in Florida. E fu subito un successo naturalmente. Nel suo esordio tra i pro, a 13 anni e 11 mesi, la teenager newyorkese vinse 5 partite e raggiunse la finale. Nei quarti di finale peraltro Capriati sconfisse la ex n.4 al mondo Helena Sukova.
Ancora oggi nel libro dei record della WTA, l’italoamericana (il padre Stefano era di origine pugliese) è la seconda più giovane vincitrice di un match, dietro solo alla connazionale Mary Joe Fernandez. L’11 marzo 1990, sotto il sole della Florida, a separarla dal titolo c’era solo l’argentina Gabriela Sabatini, testa di serie n.1 del tabellone. Si rivelò un ostacolo troppo alto per Jennifer che perse 6-4 7-5. “È stata la settimana più bella della mia vita”, commentò comunque in seguito Capriati. Non ci mise molto a rifarsi visto che nell’ottobre dello stesso anno conquistò il suo primo titolo a Porto Rico. Grazie a quel successo, ottenuto a 14 anni e 6 mesi, Capriati è terza nella lista delle più giovani vincitrici di un titolo WTA, dietro a Tracy Austin e Kathy Rinaldi. In quell’anno Sabatini vinse il suo primo e unico Slam a Flushing Meadows.
