Nella sesta giornata degli US Open i due tabelloni di singolare si allineano agli ottavi di finale. I due numeri 1 del mondo, Karolina Pliskova e Rafael Nadal, apriranno e chiuderanno il programma della sessione diurna dell’Arthur Ashe. La ceca, dopo la prova negativa contro Gibbs, è chiamata ad un impegno non semplice contro la cinese Shuai Zhang, testa di serie numero 27; Nadal invece sarĂ opposto al lucky loser argentino Leonardo Mayer, contro il quale non ha mai perso un set. Il secondo match del centrale sarĂ tra la bombardiera CoCo Vandeweghe e la “maga” Agnieszka Radwanska; la statunitense è a caccia del primo ottavo di finale nello slam di casa.
Dopo le due partite al quinto set, Roger Federer apre la sessione serale, per affrontare una delle sue vittime predilette, Feliciano Lopez, sotto 12-0 nei precedenti. A seguire, Madison Keys affronta da favorita, la russa Elena Vesnina.
Adrian Mannarino (30) e Dominic Thiem (6) apriranno il programma del Louis Armstrong; l’austriaco è avanti 5-0 nei precedenti, ma il francese sta attraversando un ottimo momento di forma ed è sempre un osso duro da affrontare. A seguire, ci saranno due match che si preannunciano aperti ed equilibrati; la vincitrice del Roland Garros Jelena Ostapenko affronterĂ la coetanea Daria Kasaktina. Chiude il programma un match che si prospetta estremamente interessante: Monfils – Goffin.
Sul Grandstand, terzo turno tra due mine vaganti del torneo: Troicki e Dolgopolov, in una parte di tabellone orfana delle teste di serie Fognini e Berdych. Al termine di questa sfida, sarĂ il momento di Juan Martin Del Potro, sempre molto amato da queste parti, e lo spagnolo Bautista Agut (1-1 i precedenti). Nel terzo ed ultimo incontro, la testa di serie numero 4 Elina Svitolina, affronta un’affaticata Shelby Rogers, reduce dal match piĂą lungo della storia degli US Open, contro Daria Gavrilova.
Nei campi 17 e 5 si disputeranno gli altri match di terzo turno; interessante l’ultima sfida in programma sul 5, con Andrey Rublev chiamato alla prova del nove contro l’ostico Damir Dzumhur.
