Due cuori e buoni risultati, in questa prima parte del 2019. Gael Monfils è fresco di successo a Rotterdam, dopo aver mostrato già a Sofia (semifinale) di vivere un bel momento. Elina Svitolina, la campionessa del Masters di fine anno, ha approcciato i tornei arabi con il piglio aggressivo dei giorni migliori: stop in semifinale contro Halep a Doha (dove ha scelto di partecipare in extremis), ora il netto successo su Muguruza che la proietta ai quarti di Dubai. Nel circuito fanno ormai coppia fissa, come ufficializzato anche dall’account Instagram condiviso dal quale è stata lanciata un’iniziativa benefica: per ogni ace dell’uno o dell’altro, parte una donazione di 100 dollari all’ospedale pediatrico di Odessa in Ucraina.
SERENITÀ – “Sui social però mostriamo solo alcune cose – racconta il francese a Le Parisien -, per soddisfare la curiosità sul nostro essere personaggi pubblici e allo stesso tempo proteggere ciò che è privato. Con Elina sono felice, questa è la verità. Abbiamo in comune l’essere entrambi tennisti professionisti e questo ci facilita un po’ la vita, ma non è stato determinante. Se anche giocassi a calcio o a cricket sarei comunque a Dubai a vedere le sue partite“. Nella pace interiore che Monfils legittimamente ostenta, a 32 anni, incide anche il supporto di una psicologa. “Mi ero affidato già in passato a dei professionisti – racconta -, ma il messaggio che voglio lanciare oggi è differente. Lo faccio per me, non per i risultati, per vincere una partita in più. In questo momento credo maggiormente in me stesso, anche quando perdo 6-2 6-2 continuo a star bene“.
BIANCO E NERO – Dagli Emirati Arabi, era stata proprio Svitolina in questi giorni a raccontare dei loro allenamenti congiunti. “Siamo molto diversi: per mentalità, stile di gioco e cultura. Anche il modo in cui guardiamo al tennis è differente, e proprio questo rende la cosa più interessante. Riusciamo a prendere il meglio l’uno dall’altro. Io sono molto precisa in tutto quello che faccio, Gael più rilassato, e da quando sto con lui riesco a rilassarmi anch’io. Mi rendo conto che alla fine sto solo giocando a tennis e che la vita è bellissima. Poi quando siamo insieme ci alleniamo molto seriamente: perché io lo metto alle corde. Gael si diverte a fare dei colpi strani, a inventare cose, ma quando esagera lo richiamo all’ordine: ‘Okay, adesso facciamo 15 diritti incrociati!’. Sono quel tipo di persona, la mia educazione è stata molto rigorosa”.
L’attrazione tra opposti, vicenda nota.
