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Sonego parte bene a Metz, ora Pouille. Fuori Viola a San Pietroburgo

Il torinese ha vinto all’esordio contro il tedesco Otte, mentre l’avventura del 32enne veneto è durata poco più di un’ora

Ultimo aggiornamento: 18/09/2019 19:14
Di Redazione Pubblicato il 17/09/2019
7 min di lettura 💬 Vai ai commenti
Lorenzo Sonego all'US Open 2019

Esordio facile per Lorenzo Sonego a Metz. Reduce dalla difesa del titolo a Genova, il torinese non ha pagato il cambio di superficie, superando rapidamente il qualificato tedesco Oscar Otte, N. 157 delle classifiche mondiali, con il punteggio di 6-2 7-6 (2) in un’ora e mezza.

IL MATCH DI LORENZO – Messo su un campo da Under 12, canestri da mini-basket da un lato, inspiegabili piante stile palme di Starbucks dall’altro, e parapetti probabilmente pensati per genitori urlanti (un livello appena sopra al farsi da raccattapalle da soli), Sonego ha subito salvato una palla break con una buona seconda in kick, l’unica del match, e ha mostrato una buona gamba con un punto pazzesco ad aprire il terzo game, correndo vasche plurime da fondo a rete con tanto di veronica e chiusura di contro-smorzata. Ha poi breakkato nel game successivo insistendo sul rovescio impacciato di Otte, limitato negli spostamenti dal suo metro e 96 a tanti colpi strappati, mentre l’azzurro ha impattato con disinvoltura il dritto in corsa, almeno inizialmente.  

Continuo con la prima e rapido a girare attorno alla palla per lo sventaglio, Sonego si è procurato 2 set point nell’ottavo game sempre insistendo verso sinistra, e ha conquistato il parziale dopo un altro non forzato del tedesco, autore di 5 ace ma incerto sulla seconda – 43% di punti fatti con il fondamentale nel set.

Nel secondo Sonego set è ulteriormente cresciuto al servizio, e si è procurato una palla break nel terzo gioco con una risposta profonda di dritto, ma Otte è stato bravo a salvarla con una stop-volley. Un bel rovescio lungolinea gliene ha data una seconda, neutralizzata da una combinazione fra kick e rovescio verticale, e una terza è stata vanificata da uno dei pochi scambi solidi del teutonico. Da lì il set è proseguito su rette parallele, senza grosse chance per ambo i giocatori, complice una maggior solidità del tedesco con la seconda e un rovescio meno limitato a back difensivi. Neanche aver fatto di Otte a rete un groviera (2 lob e un passante nell’ottavo game) è bastato ad andare oltre un semplice deuce, almeno fino al dodicesimo gioco, quando altre 2 incertezze a rete di Otte, punito da una gran corsa e da un passante di dritto, hanno dato un match point all’azzurro, salvato con una prima vincente.

Il tie-break, come da costume, ha però riportato a galla le incertezze del più fragile: 4 rovesci sbagliati hanno sancito il 5-1 Sonego (e l’unione fra la racchetta di Otte e il cemento francese), e una volée larga ha fruttato 5 match point. Il secondo è stato quello buono, un raro serve-and-volley a suggellare la ventesima vittoria stagionale del n.3 d’Italia in un main draw ATP.  

Il prossimo avversario (giovedì) sarà Lucas Pouille, che ha campato di rendimento sulla semifinale agli Australian Open (e ne ha ben donde) a cui ha fatto seguito una stagione disastrosa, se si eccettuano i recenti quarti di finale a Cincinnati. Sarebbe bello se la partita avesse luogo su un campo da tennis.

Lucas Pouille – Madrid 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

LA SCONFITTA DI MATTEO – In precedenza, l’esordio stagionale in un tabellone ATP per Matteo Viola si era conclusa con una rapida sconfitta per 6-2 6-1 in 65 minuti con Evgeny Donskoy, wildcard casalinga.

Assurto alle cronache 3 settimane fa per una clamorosa vittoria su Andy Murray al Rafa Nadal Open, Viola era stato ripescato nella ex-capitale zarista per il ritiro di Berdych, e il sorteggio gli aveva tutto sommato arriso: Donskoy ha finora vissuto una stagione negativa che l’ha visto scendere fino alla centocinquantesima piazza (ora è 118), ed è anche lui noto principalmente per un upset da film – vittoria con Federer a Dubai 2017 con tanto di match point contro.

Entrambi avevano mostrato una buona forma nei Challenger delle ultime settimane, Viola con la finale nel sopracitato torneo di Maiorca con Ruusuvuori (altro novello regicida) e Donskoy con la vittoria a Nur-Sultan in Kazakistan. Troppo leggero però Viola, incapace di smistare con intento e subito messo sulla difensiva dai colpi piatti del russo, che ha breakkato nel primo game grazie a un doppio fallo. La palla dell’azzurro non ha mai scalfito le certezze di Donskoy, che ha manovrato a piacimento dal centro e ha spesso potuto colpire in anticipo sulle traiettorie anodine del nostro, portandosi 3-0 e servizio dopo un game di quasi 7 minuti.

Un dritto steccato dall’avversario ha inizialmente salvato Viola dal 5-0 pesante, ma una smorzata del russo seguita da 2 non forzati l’hanno condannato. Un attimo di distrazione di Donskoy gli ha consentito di recuperare uno dei 3 break, e addirittura di avere una chance per accorciare ulteriormente il deficit, ma 3 vincenti consecutivi del moscovita hanno sancito il 6-2 in 39 minuti.

Il secondo parziale ha seguito il medesimo copione. Donskoy ha spinto da subito, salendo a palla break con un rovescio lungolinea chiuso con un dritto a uscire, e prendendo il comando in seguito a una brutta smorzata giocata da Viola per uscire dallo scambio. Il match non ha più avuto molto da dire, e si è chiuso mestamente con 2 doppi falli nel game conclusivo. Derby in vista per Donskoy con l’uomo del momento Daniil Medvedev, mentre per l’Italia restano in corsa Thomas Fabbiano e Salvatore Caruso, che si affronteranno domani attorno alle 15:30, oltre ovviamente a Matteo Berrettini, terzo favorito del torneo e ammesso direttamente al secondo turno, dove affronterà Roberto Carballes Baena nella giornata di giovedì.

Tommaso Villa

Il tabellone completo di San Pietroburgo
Il tabellone completo di Metz


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