Tra i tanti problemi che la pandemia di coronavirus sta creando al mondo, nel piccolo universo del tennis si è aperto il caso delle classifiche. In presenza di uno stop così importante, che potrebbe persino allungarsi oltre il termine attuale del 27 aprile, la questione dei punti in scadenza inizia a farsi pressante. Per adesso l’ATP ha rimandato la decisione, ma prima o poi andrà messo un punto.
Ci ha provato Diego Schwartzman, uno di quelli che si è lamentato di più per le modalità di comunicazione della cancellazione del torneo di Indian Wells, dimostrando proprio quanto sia complesso arrivarci a mettere questo punto: “Come i tornei sono stati sospesi, la classifica dovrebbe essere congelata. Dovrebbe essere congelata oppure bisognerebbe fare una media: la verità è che non lo so!” ha detto El Peque in una intervista a La Nación. “È una decisione difficile“.
Da un lato lasciare che i punti scadano normalmente, senza dare l’opportunità ai tennisti di difenderli, creerebbe una grossa sproporzione tra chi lo scorso anno aveva avuto la ‘fortuna’ di fare male in queste settimane e chi invece la – paradossale – ‘sfortuna’ di arrivare in fondo, come Thiem e Federer a Indian Wells e Miami. Se la sospensione dovesse prolungarsi ancora, Nadal schizzerebbe in testa alla classifica dei tennisti più danneggiati.
Congelare la graduatoria significherebbe invece creare un precedente di difficile gestione in un sistema che segue fedelmente la scansione delle settimane, conferendo allo stesso tempo un vantaggio ai tennisti sopra citati. Cosa penserebbe Djokovic, ad esempio, se si riprendesse a giocare a Wimbledon e a Nadal venisse concesso di difendere i 2000 punti del Roland Garros 2019… stando in quarantena? Probabilmente una media ben ponderata potrebbe essere la soluzione migliore: all’ATP la patata bollente.
