Roland Garros interviste, Garcia Lopez: "Wawrinka è inferiore a Nadal e Djokovic sotto l'aspetto mentale"

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Roland Garros interviste, Garcia Lopez: “Wawrinka è inferiore a Nadal e Djokovic sotto l’aspetto mentale”

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TENNIS ROLAND GARROS INTERVISTE – Incontro di primo turno: G. Garcìa Lopez b. S. Wawrinka  6-4, 5-7, 6-2, 6-0. Traduzione di Yelena Apebe

D. Davvero, hai giocato molto meglio tu rispetto a come hanno fatto Atlético Madrid e Real Madrid in finale di Champions. Hai affrontato un grande tennista. Come ti sentivi durante questo match?

R. Beh, prima di tutto, ti ringrazio molto. Questo match illustra molto bene la mia stagione. Sono molto rilassato e i match vanno molto bene. Penso che non vengo più sopraffatto dalle emozioni come succedeva prima, ed è così che descriverei finora la mia stagione. Faccio il mio gioco al mio livello. Combatto per ogni punto. Alla fine del match, qualcuno mi ha chiesto cosa è successo quando ho perso il secondo set. E la mia risposta è stata: “Beh, ci ho pensato, ho pensato a quello che era successo, e poi sono tornato nel match”. Non ho cambiato niente, ho continuato a fare il mio gioco e sono stato solido. Ho iniziato a giocare più veloce. Le gambe acceleravano all’80%, e quando giochi contro avversari di questo tipo, puoi essere destabilizzato dal loro gioco, ma oggi non è riuscito a farlo perché io mi sentivo molto forte. Alla fine, penso che Stan abbia perso perché non è stato solido mentalmente, mentre io mi sentivo molto a mio agio.

D. Hai pensato di avere il match in mano in qualche momento dell’incontro, che avresti vinto?

R. Che avrei vinto? Beh, quando conduci 6-2 e 5-0 nell’ultimo set, senti un po’ di nervosismo, ma vuoi riuscire a tutti i costi a finire il match. Ma Stan ha anche un servizio molto potente. Sul 4-1 del terzo set, quando ho realizzato che stava per servire con palle nuove, ero un po’ preoccupato. E’ quando ha fatto dei grandi colpi, sul 4-2, che ho pensato che forse il match sarebbe stato sospeso e che avremmo continuato domani, e così sarebbe stata un’altra storia. Poi, sul 5-0 nell’ultimo set, mi sentivo più tranquillo.

D. Avevi una strategia di gioco? L’avevi già affrontato a Madrid, se ricordo bene, e hai pensato che il match sarebbe stato sospeso?

R. Sì, l’ho pensato perché vedevo le nuvole, stava diventando scuro e noi eravamo 4-0, 30-0 nell’ultimo set. Ho iniziato a pensare molto al fatto che avrebbe potuto vincere il game, e saremmo stati 4-1, dopodiché se ci fosse stata la sospensione del match avremmo rimandato al giorno dopo. Ma ho seguito le mie tattiche. Ha un gran rovescio, perciò ho cercato di adattarmi. Ma non ho avuto alcun timore dei suoi colpi. Ho cercato di interrompere il suo ritmo. Ho cercato di variare l’altezza dei miei colpi. Ma lui è un ottimo giocatore. Fa colpi completamente diversi uno dall’altro e per questo motivo devi adeguarti. Io ho giocato bene. Ho cambiato il mio ritmo. L’ho fatto correre abbastanza. E sono stato attento alla sua prima di servizio perché è molto potente e gli piace come colpo. Perciò devi essere molto solido, cambiare sempre il ritmo e alla fine questo paga.

D. Diresti che questa vittoria è più importante di quella contro Nadal a Bangkok? E come influisce il rapporto con Ferrer nella tua carriera?

R.  Beh, penso a Nadal e nutro enorme rispetto per lui. Lo stesso è nei confronti di Wawrinka. Ma, contro un Nadal ad altissimo livello , quello era stato un gran match. Ripensandoci, quell’incontro fu molto più difficile rispetto a quello di oggi. Per quanto riguarda il mio rapporto con Ferrer, settimana scorsa eravamo insieme. Siamo andati a vedere la corrida. Siamo grandi amici e abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto d’amicizia. Quando a 18 anni arrivai alla Tennis Academy , Ferrer era un esempio per tutti. Ed è vero che è stato il mio modello. Aspiravo a diventare un giocatore come lui. Successivamente, ho realizzato che dovevo essere me stesso ma, voglio ringraziarlo con tutto il cuore perché mi ha sempre guidato. È importante per un ragazzo giovane avere un esempio, ed io ho anche lavorato molto con Samuel Lopez, che adesso è il coach di Nicolas Almagro.

D. Hai giocato contro i più grandi campioni, Nadal, Djokovic. Qual è la differenza con Wawrinka?

R. Credo che Stan abbia avuto un buon inizio di stagione. Non era così in alto nel ranking come gli altri due, ma è progredito. Penso che la differenza sia mentale, la vera differenza è la testa. Nadal e Djokovic sono solidissimi mentalmente. Credo che Wawrinka dal punto di vista fisico non abbia nulla meno di loro ma non è così forte sotto l’aspetto mentale. È questo che fa la grande differenza.

D. Hai appena vinto un gran match. Adesso dovrai battere Mannarino. Lo conosci? Cosa pensi di lui?

R. Beh, mi è stato solo detto che avrei giocato contro di lui al prossimo turno. Ci conosciamo tutti un po’ tra di noi. È un tennista francese, è mancino, ricco di talento come tutti i giocatori francesi, e questa dovrebbe essere una sfida di alto livello. Credo che nel circuito abbiamo tutti molte occasioni. Puoi battere molti avversari, o puoi essere sconfitto da molti altri. Sono abbastanza sicuro che sarà un match difficile perché ho visto Mannarino giocare ed è un buon giocatore.

D. È mancino, perciò un po’ come Rafa?

R. Assolutamente. Se ti fermi a riposarti e pensi “Ok, grande, ho vinto il primo turno”, poi potresti trovarti in difficoltà. Stanotte dormirò bene, ma non voglio dormire sugli allori, perché non ho vinto la finale oggi, come ha detto Marcello. Ci sono ancora molti match che devo vincere, perciò non voglio riposarmi sugli allori.

 

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