Piatti: "Ho già parlato con Moya, voglio portare Sinner da Nadal"

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Piatti: “Ho già parlato con Moya, voglio portare Sinner da Nadal”

“Tra poco a Montecarlo arriveranno Zverev e Wawrinka”, assicura Piatti. Che però ricorda: “Questa fase durerà tre anni, perché Sinner fino a 14 anni giocava tre volte a settimana. Gli manca tanto tennis”

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Avevo cominciato alla grande, in Australia avevo Maria Sharapova e Jannik. Poi Maria si è ritirata, Jannik è stato bloccato (dall’emergenza coronavirus, ndr) e abbiamo dovuto chiudere il centro di Bordighera per tre mesi, anche se ora stiamo ricominciando. Poteva andare meglio questo 2020…“. Ma qualche buona notizia c’è per Riccardo Piatti, allenatore di Jannik Sinner, che è stato ospite della trasmissione ‘Spazio Tennis’ di SportFace. Il fatto che questo periodo di stop gli abbia consentito di lavorare intensamente con il suo allievo, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello fisico.

Jannik ha avuto molto tempo per lavorare fisicamente, in campo abbiamo lavorato tanto sul servizio per fargli aumentare la rotazione delle spalle; se va in anticipo con il movimento, può trovare angoli più stretti. Poi deve iniziare a utilizzare meglio le rotazioni con il servizio“. Piatti fa l’esempio della sconfitta contro Paire, ad Auckland, quando Sinner ha subito un break mettendo in campo sei prime su sette: “Quelle prime andavano a una buona velocità ma erano tutte uguali. Per salire di livello deve avere tutte le rotazioni e tutti gli angoli. Sta iniziando a diventare, anche con la testa, un giocatore di servizio: non tirare sempre forte, ma decidere dove tirare“.

In quella che Piatti definisce una ‘fase che durerà tre anni, perché Sinner fino a 14 anni giocava tre volte a settimana: gli manca tanto tennis da giocare‘ c’è spazio anche per altri allenamenti mirati a limare alcuni difetti tecnici. L’abilità di cambiare ritmo con il rovescio, perché il colpo coperto è già uno dei migliori al mondo ma la variazione in back non è ancora all’altezza, e l’attitudine al gioco di volo: “La sua volée tecnicamente è buona, ma quando gli cambiano la rotazione o la velocità del passante lui trova difficoltà a metterla in un certo posto. E se sbaglia va in frustrazione di più rispetto agli altri colpi“.

Per Piatti c’è un modo per accelerare questo processo, ed è una possibilità che non tutti i tennisti dell’età di Jannik riescono ad avere: incrociare sul campo i più forti per rubare i loro segreti. E se adesso non ci sono match ufficiali, si può sempre sfruttare l’appeal dei campi di Montecarlo, dove Sinner si sta allenando. In questi giorni spesso con Bolelli, ma Piatti conta di poter offrire a Jannik diversi altri compagni di allenamento: “Lo porto ogni tanto a giocare con Popyrin e Tsitsipas. Adesso arriveranno anche Zverev e Wawrinka a Montecarlo. Ho già parlato con Moya perché voglio portarlo da Nadal, e speriamo anche Djokovic. Siccome non ci sono tornei, cerco di simulare partite di allenamento con questi grandi giocatori. Jannik porta sempre via qualcosa e migliora sempre“.

A.S.

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