Dopo la partitella al circolo, è normale scambiare due chiacchiere con il nostro avversario sulla famiglia, il lavoro, la politica, il senso della vita e altre amenità. A volte, tuttavia, capita che quel collega tennista si addentri in discorsi particolarmente seri, spinosi, divisivi; argomenti che andrebbero trattati con grande cautela se non evitati nel modo più assoluto a meno che non ci sia particolare confidenza. E, anche in quel caso, è sempre meglio contare fino a dieci prima di… starsene zitti. No, oggi pare proprio che quello appena uscito nettamente battuto sul campo non possa fare a meno di indossare i panni dell’esperto, senza nemmeno essersi fatto la doccia, per propinarci in tutta la sua saggezza temibili consigli tecnici e tattici sul nostro gioco, sull’apertura del dritto, sul perché tiriamo troppi rovesci slice o troppo pochi.

D’ora in avanti, però, ogni volta che accadrà, riusciremo a prenderla con molta più leggerezza sapendo che siamo in buona compagnia. Sì, perché non capita solo a livello di giocatori di club, ma anche a Jannik Sinner. Dopo l’allenamento di lunedì scorso sull’erba del Queen’s, torneo nel quale il giovane azzurro dai capelli rossi è stato sorpreso al primo turno dall’altrettanto giovane Jack Draper, Sinner si è dovuto ‘sorbire’ i consigli del veterano con cui aveva condiviso il campo. Il nome è Andy Murray, uno che sull’erba ha vinto un paio di Slam, quindi si possono anche perdere un paio di minuti per ascoltare le sue dritte, se non altro per rispetto verso una persona più anziana (Andy non ha lesinato il suo parere anche sulle chance di Berrettini, appena affrontato, di arrivare in fondo a Wimbledon).

NON È UNA PATATA – “Questa risposta va bene” spiega il campione scozzese mostrando a Jannik la spazzolata tipica del dritto a tergicristallo, “ma quando la palla arrivava veloce, mi sembrava che tirassi in rete parecchie risposte di dritto. Ma tu c’eri, in buona posizione, però penso che dovresti colpire un po’ più attraverso la palla. Perché quando lo fai sull’erba [il follow-through a tergicristallo], la palla va giù”. Insomma, spingila, non sbucciarla.

FEDERER SUI PRATI – “È difficile giocarci perché usa lo slice e immediatamente si sposta per colpire di dritto. Quindi devi tirare un colpo davvero buono o un ottimo slice per impedirglielo”.

BASSO È BELLO – “Quando mi difendo sull’erba, lo faccio abbastanza piatto o con parecchio slice perché è difficile tirare vincenti con la palla qui sotto. Sulla terra, ovviamente, è meglio difendere più alto, ma qui, quando sono in difesa, mi piace tenere la palla bassa ed è difficile colpire vincenti da lì. Quando difendi sul dritto, penso che sia giusto usare lo slice. Cominci a sentire un po’ di più il colpo. Ed è difficile per gli avversari se tiri uno slice corto lungolinea o incrociato”.

Incuranti del fatto che Sinner abbia perso contro Draper pochissime ore dopo, cerchiamo sulla mappa il più vicino campo in erba, ma andrebbe bene anche un filo teso tra due alberi al parco, tanta è la voglia di mettere in pratica il primo e il terzo consiglio (il secondo richiede un livello di tennis parecchio alto e soprattutto la presenza di Roger che, come sappiamo, ormai centellina le proprie apparizioni). Tornando invece ai consigli da bar (del circolo), non è detto che non possano rivelarsi anch’essi validi e utili. Sì, anche quelli che ci propinano i nostri avversari, non solo quelli che dispensiamo noi.