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La morte di Gianni Clerici, arrivata ieri a 91 anni nella sua villa a Bellagio sul lago di Como, non ha lasciato indifferente il mondo del tennis mondiale e non solo, con tanti personaggi importanti che hanno deciso di tributare onori a uno dei giornalisti di tennis (anche se è una definizione riduttiva) piĂą conosciuti e apprezzati del mondo. A salutarlo su Twitter è proprio un’altra leggenda del tennis italiano, il commentatore ed ex tennista Paolo Bertolucci, che saluta così su Twitter la scomparsa dello Scriba. “Non ci siamo mai amati, abbiamo avuto idee diverse su molte cose ma il rispetto e la considerazione sono sempre stati al primo posto nei nostri rapporti. Ciao vecchio scriba. Ciao Gianni“. Un tributo gli sarĂ dato dal principale torneo tennistico italiano, gli Internazionali BNL d’Italia, che da ora in poi hanno deciso di intitolare a Clerici la sala stampa. “Per sempre nella storia del tennis italiano. La sala stampa degli Internazionali BNL d’Italia verrĂ intitolata a Gianni Clerici, lo Scriba del tennis che “con la sua prosa e la sua voce ha accompagnato intere generazioni di appassionati del nostro sport, facendole sognare“.
Tra gli ex tennisti spicca il saluto di Ivan Ljubicic, che da sempre ha forti legami con l’Italia e ha affidato a Twitter il suo pensiero per Clerici. “Fenomeno. Immenso …. Un altra categoria…“. Non poteva mancare il ricordo della Tennis Hall of Fame, in cui era entrato nel 2006. “The ITHF remembers Hall of Famer Gianni Clerici, celebrated Italian journalist, who has passed at age 91. A prolific writer and broadcaster, Clerici contributed to a wide range of publications. His flair, knowledge and love of tennis regaled fans all over the world.“. Tra le condoglianze c’è quella di Gabriela Sabatini, che su Twitter ha pubblicato una foto con Gianni Clerici e accompagnata da questa frase. “Muy triste por el fallecimiento de Gianni, riposa in pace“. Tra i colleghi a ricordarlo ci sono Massimo Gramellini, che nel suo “CaffĂ©” ha parlato di Clerici. “Se oggi un adolescente mi chiedesse chi sia stato Gianni Clerici, gli direi: che cosa ti sei perso. Lui era la prova che il talento è come l’amore, un dono che può annidarsi in luoghi improbabili, per esempio nell’individuo piĂą sbadato dell’universo. Clerici ha passato la vita a perdere tutto ciò che umanamente si può perdere — chiavi, biglietti, passaporti, biglietti dentro i passaporti ma non ha mai perso la faccia e tantomeno sĂ© stesso.”. A ricordarlo anche Aldo Grasso sulle colonne del Corriere della Sera. “Il grande merito di Gianni Clerici (uno scrittore prestato allo sport, secondo Italo Calvino) è stato quello di non vergognarsi della sua cultura. Come non sanno fare oggi quei molti che parlano di cultura non sentendosene all’altezza: la banalizzano in maniera tale da porsi al riparo dall’ironia e dal sorriso.“.