Se n'è andato Gianni Clerici, il poeta del tennis

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Se n’è andato Gianni Clerici, il poeta del tennis

Si è spento a 91 anni Gianni Clerici, voce e penna prestati al tennis mondiale

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Gianni Clerici - Wimbledon 2015
 

È morto Gianni Clerici. Uno dei due italiani presenti nella Hall of Fame del tennis, si è spento a Bellagio, sul Lago di Como. Nato nel 1930, avrebbe compiuto 92 anni il 24 luglio. Autore di decine di libri non solo a tema tennistico, ha legato la sua fama di scrittore all’opera monumentale 500 anni di tennis (pubblicato nel 1974, e aggiornato con edizioni successive fino al 2013), oltre alle migliaia di articoli pubblicati sui quotidiani durante tutta la sua vita. Dotato di spiccata ironia e grandi doti da narratore, la sua fama in Italia è anche strettamente connessa alle telecronache svolte al fianco di Rino Tommasi: assieme hanno creato uno duo perfetto che, a partire dai canali di Tele+ fino alla più recente piattaforma SKY, ha allietato con gran cultura e qualità il pubblico del tennis (indimenticabile quella a Wimbledon 2008 tra Nadal e Federer, di cui vi riproponiamo alcuni estratti scritti).

Assieme a loro, immancabile anche il supporto di Roberto Lombardi e del direttore Ubaldo Scanagatta, che al suo amico aveva dedicato una ‘Lettera aperta nel giorno dei suoi 90 anni‘. In questo video invece Scanagatta ripercorre la carriera di Clerici con tanti aneddoti e curiosità in esclusiva.

Iniziando come tennista, vinse due titoli italiani juniores di doppio in coppia con Fausto Gardini e una coppa De Galea a Vichy nel 1950, e partecipando come singolarista a Wimbledon (1953) e Roland Garros (1954). I suoi articoli apparsi su Repubblica, venivano riproposti anche su Ubitennis nell’apposita sezione rassegna stampa, e uno dei più recenti firmati da Clerici era a tema Wimbledon e la sospensione per Covid, mentre in passato si era anche lasciato andare con un sentimentale ricordo a Gianni Brera. Anche Brera aveva speso qualche parola in proposito del suo omonimo collega, e ci sembra opportuno riportarle ora: “Si ritenne votato alle Lettere, coltivandole con amorevole incostanza. Perché considerarsi votato alle Lettere significa veder chiaro in sé stessi, ma non al punto da ignorare che il genio chiede paziente fatica, e Gianni Clerici è più sovente geniale quando si spazientisce e i suoi amici lo sanno, ma non trascurano di vessarlo con autentiche intimidazioni pratiche”.

Il modo di scrivere elegante e scorrevole dello scriba è possibile ammirarlo anche in questi profili scritti su Andre Agassi e Yannick Noah. Intriso di ricordi è anche un articolo pubblicato su Repubblica e ripresa nella rassegna di Ubitennis in occasione del successo di Jannik Sinner nell’ATP 250 di Sofia nel 2020, in cui Clerici scrisse: “Ho letto cose di Sinner che fanno prevedere un grande futuro per lui. Io spero che le cose che leggo si verificheranno, come quelle di Nicola Pietrangeli e la Davis. Io ormai ho novant’anni, e questa di Sinner rimane tra le giornate migliori che abbia passato“.

In passato Clerici era apparso anche svariate volte nei video-commenti del direttore Scanagatta, e in particolare vi riproponiamo quello delle ATP Finals 2010, quando l’atto conclusivo tra Federer e Nadal venne da lui definito una “partita bruttina”, mentre nelle ATP Finals 2016 vide “il tennis come la politica italiana”.

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