“È tempo di dire addio. Ci vediamo un’ultima volta Wimbledon”. Con queste parole la tennista lussemburghese Mandy Minella ha condiviso con i suoi fan attraverso il proprio account Twitter, la scelta che l’edizione 2022 dei Championships sarà la sua ultima partecipazione allo Slam londinese – mentre altre giocatrici come Osaka e Bouchard hanno contestualmente ufficializzato il loro forfait all’appuntamento principe della stagione su erba. La 36enne, nativa di Esch-sur-Alzette, ha fatto il suo ingresso nel mondo Pro nel lontano 2001 ed è attualmente numero 271° della classifica WTA, ma in passato – precisamente il 17 settembre 2012 – si è issata sino alla 66esima posizione mondiale raggiungendo il proprio best ranking. Anche in doppio è riuscita a scalare la classifica di specialità entrando nella Top 100, con la migliore posizione fatta registrare il 29 aprile 2013 al numero 47° della graduatoria femminile. In carriera vanta come risultato più importante nei Major, il terzo turno allo Us Open, ottenuto per ben due volte nel giro di tre stagioni – 2010, 2012. Twolittlefleas ha scritto di quell’evento sul suo sito web.
UN RAPPORTO SPECIALE CON L’ITALIA – Invece nello Slam a cui si appresta a dire addio ha conquistato il miglior piazzamento in singolare spingendosi fino ai trentaduesimi di finale nel 2016, mentre ha fatto leggermente meglio in doppio con i sedicesimi di finale conseguiti ormai dieci anni fa. La sua bacheca presenta un unico titolo del circuito WTA, il ‘125’ di Bol (Croazia) vinto sei stagioni fa battendo in finale la slovena Polona Hercog; a cui si aggiunge l’atto conclusivo dell’International di Gstaad 2018, nel quale dovette arrendersi per 6-4 7-6(5) ad Alizé Cornet. Ciò nonostante il suo palmares è invece molto ricco di successi a livello ITF, con 16 tornei vinti, di cui tre nel nostro Paese: a Gardone, in provincia di Brescia nel 2005, a Caserta un anno più tardi e più recentemente nel 2018 in Sardegna a Santa Margherita di Pula – dove si è tenuta anche la prima edizione del Sardegna Open, quella del 2020. Inoltre, a dimostrazione di un rapporto speciale con gli eventi italici, ha raggiunto addirittura altre quattro finali in Italia, seppur tutte perse: Ancona 2003, Napoli 2004 – le sue due prime finali in assoluto da professionista -, Campobasso 2006, Monteroni d’Arbia (Toscana) 2008.
