ATP Seoul: Nishioka, secondo titolo in carriera. Ancora una finale amara per Shapovalov

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ATP Seoul: Nishioka, secondo titolo in carriera. Ancora una finale amara per Shapovalov

Il giapponese disputa un ottimo torneo, e lo corona con una meritata vittoria. Denis non riesce ancora a trovare il feeling con la vittoria

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Yoshihito Nishioka - Seul 2022 (Twitter @atptour)
Yoshihito Nishioka - ATP Seoul 2022 (Twitter - @atptour)
 

Y. Nishioka b. [4] D. Shapovalov 6-4 7-6(5)

Ancora l’Asia, la sua terra, ma non il Giappone, porta fortuna alla carriera di Yoshihito Nishioka. Il 30 settembre del 2018, nel torneo di Shenzen, vinse il suo primo titolo in carriera, sul cemento (dove ha disputato quattro finali, con quella odierna bilancio di 2-2). Oggi, poco più di quattro anni esatti dopo, il giapponese vince il suo secondo titolo, al Korea Open di Seoul, battendo nella finale tutta mancina Denis Shapovalov, in una partita tra due giocatori sempre belli da vedere, uno più offensivo l’altro più capace di difendersi, ma spesso evanescenti al momento del traguardo. Proprio questo il caso del canadese (come in fondo il suo connazionale Auger-Aliassime), che proprio quando arriva in fondo, quando la pallina scotta, è incapace di portare a casa il titolo. Quella di oggi, infatti, pur essendo solo la quinta finale della carriera di Shapovalov, è già la quarta persa, con l’unica vittoria a Stoccolma nel 2019. Può invece ben sorridere Nishioka, che ha anche battuto il n.2 al mondo Ruud nei quarti, e da domani avrà il nuovo best ranking al n.41, ad un passo davvero dalla top 40.

IL MATCH – la partita, per quanto lunga ed equilibrata, si è realtà ben bilanciata in base all’andamento dei servizi, con game lunghi, palle break da fronteggiare, ma mai difficoltà palpabili nel tenere i propri giochi di battuta da parte dei due giocatori. Il primo set, infatti, è andato via liscio fino al 4-4, con occasioni presenti ma sprecate, e la bravura di Nishioka a calcare la mano nel decimo game, lottando, portando all’errore banale il canadese e, proprio sul filo del rasoio, strappandogli il servizio per portare a casa il primo set. Nel secondo parziale, mantenendosi costante l’alto livello di tennis espresso da entrambi, sembrava essere entrato meglio in campo Shapovalov, sicuramente più dotato di colpi ad effetto e giocate di pura ispirazione, che gli hanno permesso di portare a casa un immediato break nel terzo game, quasi preludio di un set decisivo, contando come sa giocare sul suo servizio il n.4 del seeding. Peccato che, troppo spesso, quest’anno Denis sia stato incapace di tenere il suo livello alto come sappiamo anche nel corso dei match, e nel sesto gioco ha permesso al giapponese di recuperare il break.

Da questo frammento di match in cui Shapovalov ha avuto l’occasione di fuga, nessuno dei due ha concesso più nulla al servizio, e si vede infatti dalle buone percentuali fatte registrare a fine match: 79% di resa con la prima per il canadese, 62% per Nishioka, capace di esaltarsi però con la seconda, dove ha perso solo 6 punti. La bravura, proseguendo nel match, del giapponese, è stata di votare la propria partita al sacrificio e ad un’ottima difesa, mandando alle volte in tilt l’avversario e conducendolo a banali errori assolutamente evitabili. Questo è stato il copione tattico anche del tie-break per il mancino di Tsu, che nella conclusione più giusta per queste due ore di gran tennis e colpi da ricordare, mai ha regalato nulla a Shapovalov, approfittando anzi di alcuni suoi grossolani errori (di dritto soprattutto) per portare a casa 7 punti a 5 il tie-break, e soprattutto il secondo titolo della carriera. Una vittoria fatta di corsa, vincenti, ma soprattutto cuore e astuzia, per un giocatore ma troppo spesso sottovalutato ma che, sul cemento, è capace di mettere a segno buoni colpi. Shapovalov resta più bello da vedere, ma le vittorie restano un pianeta per lui quasi sconosciuto.

IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI SEOUL

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