L’ATP ha pubblicato il calendario per la stagione 2025. Un programma sempre più fitto che, è bene sottolinearlo, non è ancora del tutto definitivo. In diversi campi resta ancora per il momento la scritta TBC (ossia da confermare), ma alcune delle modifiche sono già ufficiali.

Tra queste, la più significativa è sicuramente l’estensione dei Masters 1000 estivi, racchiusi però in tre settimane (il che, se confermato, comporterebbe la finale del Canada Open a metà settimana). Dal 2025 Canada e Cincinnati saranno aperti a 96 giocatori, aggiungendosi dunque ad Indian Wells, Miami, Madrid, Roma e Shanghai e portando il totale a sette (su nove) per quanto riguarda i ‘1000’ allungati. Solamente Montecarlo e Parigi Bercy restano a 56 giocatori.

Già annunciati in precedenza gli upgrade di Dallas, Doha e Monaco di Baviera ad ATP 500, che andranno tutti a finire in contemporanea con altri tornei ‘500’. Dallas si giocherà nella stessa settimana di Rotterdam, Doha in quella di Rio de Janeiro e Monaco in quella di Barcellona.

A proposito di Rio, il torneo brasiliano resterà una tappa dello swing sudamericano, che vedrà però la soppressione del torneo di Cordoba, del quale Luciano Darderi rischia di essere stato l’ultimo campione. Al posto dell’evento argentino si tornerà a giocare sull’erba di Maiorca, nella settimana prima di Wimbledon. Esclusi dal calendario 2025 ufficioso anche Newport, Atlanta, Lione e per il momento Estoril, per il quale però si continuerà a cercare una sistemazione, come si legge sul sito dell’ATP.

Ricollocato in calendario il ‘500’ di Amburgo, posto nella settimana di mezzo tra Roma e il Roland Garros, così come Los Cabos, che tornerà a disputarsi in estate. Abbastanza incredibile la collocazione delle Next Gen ATP Finals, previste per la penultima settimana dell’anno, quindi a ridosso di Natale.

“La prossima stagione vedrà ulteriori miglioramenti per il calendario ATP” – ha dichiarato il CEO Andrea Gaudenzi. Non tutti, però, sembrano essere d’accordo. Immediata infatti è stata la reazione di Diego Schwartzman, che su X ha scritto: “non mi sembra che ridurre tornei e possibilità al Sudamerica sia una grande decisione. Un peccato”.