La partecipazione di Carlos Alcaraz al Mutua Madrid Open non sembrava essere in bilico. Il problema alla gamba destra che ne aveva condizionato il rendimento nella finale di Barcellona, persa contro Holger Rune, era, a detta dello stesso murciano, qualcosa che non lo preoccupava per il prosieguo della stagione sulla terra rossa. Ma le sue ultime dichiarazioni hanno forgiato dubbi sempre più consistenti circa la sua presenza nel torneo di casa.
Alcaraz è infatti a Madrid da qualche giorno per impegni promozionali, soprattutto legati all’uscita del documentario targato Netflix che ne ha seguito la quotidianità. Ciononostante, non è ancora stato avvistato sui campi della Caja Magica. “Fisicamente mi sento bene. Ho fatto gli esami del caso e vedremo che esiti daranno. Sono abituato a giocare con fastidi, speriamo che possa godermi il torneo di Madrid” ha dichiarato Carlitos durante la presentazione di Carlos Alcaraz. A modo mio che debutta sulla piattaforma streaming questo mercoledì 23 aprile.
Parole che hanno fatto scattare i campanelli d’allarme sulla possibilità che lo spagnolo scenda in campo a Madrid, dove ha trionfato per due volte consecutivamente, nel 2022 e nel 2023. Il suo esordio è in programma per sabato 26 contro il vincente tra Bergs e Nishioka, ma la sensazione è che non forzerà se il problema fisico non si sarà risolto completamente, memore di quanto avvenuto la scorsa edizione. Proprio un anno fa, Alcaraz aveva giocato il torneo della capitale iberica senza essere al 100% per l’infortunio al braccio destro che ne precluse la partecipazione a Montecarlo e Barcellona. Il risultato fu la sconfitta ai quarti di finale contro Andrey Rublev, futuro trionfatore, e, soprattutto, il riacutizzarsi del malanno che lo costrinse a alzare bandiera bianca per gli Internazionali d’Italia. E, visto quanti punti da difendere ha Carlos dopo Roma, con le vittorie di Roland Garros e Wimbledon come cambiali di peso, i rischi saranno ridotti ai minimi termini per arrivare pronto agli appuntamenti con i due Slam.
Ed è proprio la stagione 2024, fatta di alti, molto alti, e bassi, ad essere protagonista del documentario in uscita. “L’idea era di raccontare la storia di un ragazzino di El Palmar che sognava di giocare a tennis e alla fine l’abbiamo potuta realizzare. Questo è il mio modo di vivere, di andare ai tornei, allenarmi e anche il mio modo di vivere” ha spiegato Alcaraz.
E sulle ambizioni per il futuro: “Ci sono sempre nuovi obiettivi. Vorrei continuare a scrivere la storia del tennis piano piano. L’ambizione è riuscire a migliorarmi giorno dopo giorno. Mi manca un Grande Slam, l’Australia, speriamo di riuscire a vincerlo in futuro. Ogni torneo è importante per me e questo mi dà le motivazioni“.
Beatrice Becattini