[2] C. Alcaraz b. F. Marozsan 6-1 4-6 6-1 6-2

Match che, forse, riassume ottimamente la carriera, almeno fin qui, del fuoriclasse spagnolo Carlos Alcaraz: alti e bassi, fra spettacolo esagerato e scelte tattiche dettate dalla necessità di chiudere con meraviglia.
Alla fine, però, lo spagnolo trionfa dominando un ottimo Fabian Marozsan, che si arrende in quattro set: 6-1 4-6 6-1 6-2.
Dopo uno dei migliori set giocati nel 2025, il murciano cala di concentrazione nel secondo parziale, lasciandosi sopraffare dalla voglia di bel tennis. L’ungherese è bravo ad approfittarne, ma alla lunga paga la minor pesantezza di palla. Al prossimo turno aspetta il vincente della sfida fra Mpetshi Perricard e Dzumhur.
Primo set: Alcaraz irreale, Marozsan non può nulla
La chiave tattica del match, almeno dal punto di vista dello spagnolo, è chiara fin da subito: aggredire quando possibile, stringere gli angoli e sfruttare la minor velocità di braccio dell’ungherese, impedendogli di variare a piacimento ogni palla. Offendendo nell’immediato le tante seconde del suo avversario, Alcaraz conquista un break di vantaggio nel gioco inaugurale.
Lo spagnolo è ingiocabile: non un colpo uguale a quello a precedente, non una traiettoria più corta, non uno scambio gestito passivamente. Marozsan non riesce a reggere un ritmo cosi alto, insegue traiettorie impossibili da recuperare coi giusti appoggi e offre un altro break, apparendo del tutto impotente. Le traiettorie lungolinea del murciano tagliano sempre più le gambe a Marozsan, costretto a difendersi punto dopo punto e impossibilito a dar continuità al proprio tennis.
In meno di 25 minuti, Alcaraz è a set point: l’ungherese li annulla entrambi, salendo di rendimento al servizio, ma ne concede un terzo a cui non riesce a resistere. Sei giochi a uno di pure spettacolo: pochi gli errori dell’ungherese, 11 i vincenti del numero 2 del mondo.
Secondo set: lo spagnolo va in confusione, Marozsan ne approfitta
Alla ripresa, Carlitos sbaglia tutto ciò che non aveva sbagliato nel parziale precedente: una terribile volè sotto al nastro manda Marozsan a due palle break. Lo spagnolo serve la prima, ma il dritto in gestione finisce ancora in rete: break in apertura, nuovamente quando sembrava totale padrone del campo.
Complice un doppio fallo avversario, lo spagnolo vola verso la palla del controbreak: lob, tweener, smash fintato, e Marozsan conferma il vantaggio.
Il numero 2 del seeding comincia, come suo solito, a intestardirsi sul proprio show, sbagliando dropshot a ripetizione e permettendo all’ungherese di condurre gioco e punteggio: un rovescio lungolinea in corridoio salva Alcaraz dal doppio break di svantaggio.
Nel gioco successivo, sopra 30-0, Marozsan regala tre quindici consecutivi, offrendo la palla dell’immediato rientro: prima di servizio, dritto verso l’esterno del campo e veloce discesa a rete. Adesso è l’ungherese a mostrare spettacolo: perfetto nell’aggredire il centro del campo, impeccabile quando chiamato a giocare con sensibilità, sempre vario e offensivo. Lo spagnolo continua a mancare le occasioni per rientrare nel set, conscio di aver quasi regalato il vantaggio con un unico passaggio a vuoto, e Marozsan resta perfettamente concentrato quindici dopo quindici, issandosi sul 4 a 2.
Gli errori dello spagnolo continuano a essere tantissimi, e in risposta non riesce più ad avvicinarsi: Marozsan fulmina, con solidità, il numero 2 al mondo, rimettendo in parità il conto dei set.
Terzo set: tutto come a inizio match
Rientrati in campo, Alcaraz sembra voler sfogare tutta la frustrazione accumulata: lascia andare il braccio sul proprio servizio, infila un paio di vincenti e, in risposta, aggredisce quanto più possibile. L’ungherese smarrisce la prima, Carlos ne approfitta e sale 0-40. Marozsan annulla le prime due chance di break, ben gestendo la seconda. Le qualità da centometrista, però, permettono allo spagnolo di sfruttare la terza occasione: recupero irreale su una palla che, con chiunque altro, sarebbe stata decisiva, lob sulla riga e break guadagnato. Tutto sembra ristabilito, gli spettri del primo set cominciano a farsi vedere fra le corde della racchetta ungherese.
Proprio come accaduto a inizio match, il vantaggio conquistato permette ad Alcaraz di giocare con grandissima scioltezza, amministrando alla perfezione e tornando a giocare con grande spettacolo: il risultato è sempre lo stesso, 6 a 1.
Quarto set: Alcaraz tentenna, ma solo per un attimo
Nel quarto set, le cose non cambiano: Alcaraz continua a tirare tutto, Marozsan non riesce più a stargli dietro e paga la difficoltà in spinta soprattutto dal lato destro.
Nonostante i problemi, però, Marozsan vuole restare in partita: Carlitos torna a sbagliare più di una scelta, si costringe a qualche seconda di troppo e l’ungherese è bravissimo a controllare al meglio il primo colpo, infilando due risposte vincenti per guadagnare la palla del controbreak. Ancora una volta, drop shot decisamente troppo lungo e mal pensato, Marozsan recupera e non si fa scavalcare dal lob: 2 giochi pari.
Subito ripresosi dalla confusione tattica degli scambi precedenti, Alcaraz impiega pochi minuti a organizzare, nuovamente, il break di vantaggio.
Da lì, totale dominio: terzo break consecutivo dello spagnolo, che chiude in due ore e 10 minuti.