Lorenzo Musetti, due anni dopo, torna in ottavi al Roland Garros. Dopo una partita dura, mai scontata, contro Mariano Navone, vinta al fotofinish. Una bella soddisfazione per l’azzurro, che ora affronterà agli ottavi Rune. Con la consapevolezza, sempre maggiore, della bontà dei progressi compiuti negli ultimi mesi. Come racconta nella conferenza post match.
“Penso che per qualcuno che abbia molte armi e scelte come me”, ragiona Lorenzo, “sia più facile scegliere quella sbagliata a volte. Serve tempo, specialmente per la mia personalità e per come sono in campo, perciò posso giocare di più con tante idee chiare su quanto fare in campo. Ma negli ultimi due mesi ho fatto un passo avanti, e oggi dopo un inizio con troppa fretta, in ogni set sono andato meglio. Sento la pressione da top 10 in maniera positiva, sono felice e ho buone sensazioni quando approccio ai tornei. I più grandi risultati della mia carriera li sto raggiungendo ora, tanti bei risultati, quindi devo portarmi queste cose e provare a divertirmi quando scendo in campo. Essere padre cambia molto, ero un po’ spaventato quando Veronica è rimasta incinta la prima volta, e i peggiori momenti durante la gravidanza. Non sapevo come gestire l’essere e padre, dentro e fuori. Quando poi Ludovico è nato tutto è diventato naturale, le cose stavano andando al posto giusto, mi sentivo meglio, mi divertivo, circondato dalle persone che mi hanno sostenuto. E ora stiamo vivendo un altro momento speciale, sono davvero felice della seconda gravidanza, anche se il focus ora è qui a Parigi“.
Anche se casa è sempre casa. E Musetti a Carrara, città che condivide mare e montagna a poca distanza, è legatissimo: “Dal mare si vedono le Alpi nella mia città, si dice a Carrara che siamo duri come il marmo, e ovviamente l’economia della città deriva tanto da quello, e credo che sia una cosa che ci contraddistingue. Spesso sono stato accreditato come uno che ha mollato tante partite, che non si sporca le mani, talentuoso ma non soffre. Per un periodo sono state anche parzialmente vere, ma chi mi ha seguito da juniores sa che ho sempre avuto la mentalità di soffrire, magari lamentandomi, aspetto che sto cercando di migliorare. A me piace più il mare, ma essere duri come il marmo viene dalla montagna“.
Ed è stato fondamentale tenere duro e rimanere concentrati per rimettere in piedi una partita che si stava non poco complicando: “Lui ha iniziato bene, un primo set solido, ma ero molto nervoso, io parlavo troppo con me stesso, mi lamentavo, e non devo farlo, non è una cosa che mi piace, per quanto sia parte di me. Devo migliorare, lamentarsi, bestemmiare, non mi fa sentire meglio, non ha nessun potere di cambiamento. Non accettavo molto lo scambio, non riuscivo a comandarlo con il dritto come nei set successivi. Il caldo è stato difficile da gestire, ma sono felice di aver trovato il modo di venirne fuori. Navone sa come giocare su questi campi, ha battuto due ottimi avversari. Sapevo che era difficile, che ha un gioco che per fargli punto ci vuole pazienza, per un set e mezzo ero nervoso e lamentoso. E questo non mi ha aiutato a comandare il gioco, all’inizio lo faceva lui, primo set e mezzo è stato più solido. Da lì in poi ho preso in mano le redini del gioco con più iniziativa, ma già dal prossimo match dovrò alzare il livello“.
“Sono molto sensibile, mi lascio trasportare dalle emozioni”, prosegue Lorenzo parlando più direttamente di sé stesso, con un flash anche sul prossimo match, “a quello che provo, sono molto istintivo su quell’aspetto lì, ed esce una parte di me che non mi aiuta. Dall’altra parte l’istinto, essere sensibile, fa uscire la bellezza del mio gioco, il mio estro, e tutto questo talento tanto citato. Rune è un avversario veramente tosto, non ci ho mai vinto a livello ATP, ovvio che c’è sempre una prima volta, speriamo sia domenica. Sulla terra sarà una partita molto aperta, è stato male ma viene da una bella vittoria a Barcellona, e oggi ha dovuto anche lui rimontare. Sarò pronto a dare tutto me stesso, alla seconda settimana bisogna alzare il livello, e anche l’atteggiamento deve cambiare, devo essere tranquillo. E mi farà esprimere un livello più alto“.
Anche perché, nonostante nel suo spicchio di tabellone siano caduti giocatori importanti, Musetti ammonisce come non bisogni assolutamente rilassarsi: “Sul fatto che il tabellone si sia aperto solo per la sconfitta di Fritz non sono d’accordo. Trovare agli ottavi Holger che qua ha sempre giocato bene non è un match facile, sulla terra si sa esprimere. Oggi sicuramente era una partita che tenevo a vincere, perché so che il mio livello se mostrato era più alto, ma è un avversario fastidioso perché fa sempre giocare una palla in più. Dopo il primo set sono riuscito a creare più gioco, e mi ha permesso di migliorare set per set. Non posso più permettermi questi alti e bassi“.
