UCRAINA b. SPAGNA 2-0
[UKR] E. Svitolina b. [ESP] P. Badosa 5-7 6-2 7-5
Sarà l’Ucraina l’avversaria dell’Italia nella semifinale delle Billie Jean King Cup Finals di Shenzhen: nel secondo singolare della giornata (nel primo Kostyuk aveva dominato Bouzas Maneiro) Elina Svitolina (31 anni, numero 13 del ranking mondiale) ha infatti superato Paula Badosa (27 anni, numero 20 WTA), in rimonta, con il punteggio di 5-7 6-2 7-5 dopo due ore e 9 minuti di gioco, regalando alla propria nazionale (al debutto nel nuovo formato della Final Eight) l’accesso alla semi di venerdì (in programma alle ore 17 locali, le 11 del mattino in Italia): sarà una sfida molto complicata per le campionesse in carica, che, per avere una chance di conquistare l’accesso alla finale, dovranno verosimilmente provare – considerando il divario, piuttosto netto sulla carta, tra la nostra numero 2 (Cocciaretto, Bronzetti o Grant) e Marta Kostyuk – a portare la sfida al doppio decisivo (dove in ogni caso l’Ucraina dovrebbe schierare una coppia di tutto rispetto, ovvero quella composta dalle gemelle Kichenok). Jasmine Paolini, però, nel match tra le numero 1, dovrà invertire una tendenza sfavorevole con Svitolina: la tennista toscana, infatti, ha perso tutti i confronti diretti con l’ex numero 3 della classifica WTA (due sconfitte su due match disputati, entrambi piuttosto recenti, Australian Open e Roland Garros 2025, ed entrambi piuttosto dolorosi). Le azzurre, però, reduci da un incredibile quarto di finale con la Cina, scenderanno in campo con la forza (e la disperazione) delle “sopravvissute” e con la fiducia di due vittorie rocambolesche e pesantissime: dopo un avvio così complicato non avranno niente da perdere.
LA PARTITA- Ma torniamo alla sfida appassionante tra Svitolina e Badosa: l’ucraina, nel primo parziale, dopo aver rimontato un break di svantaggio, non riusciva a concretizzare un set point, in risposta, sul punteggio di 5 a 4. Badosa, scampato il pericolo, reagiva con un parziale di 11 punti a 3, chiudendo il set per 7 giochi a 5: la spagnola, reduce da un lungo stop per infortunio (non scendeva infatti in campo dal primo turno di Wimbledon, perduto in volata con Katie Boulter) ed evidentemente non ancora al meglio della condizione, cedeva nettamente i primi tre game del secondo set, pagando un comprensibile passaggio a vuoto e, in generale, lo sforzo del primo parziale. Svitolina riusciva così a dominare il punteggio, concedendo le briciole nei propri turni di servizio (appena 4 punti in 4 game) e mettendo finalmente a segno il secondo break sul 5 a 2, dopo aver sprecato tre palle break in totale sul 3 a 0 e sul 4 a 1: 6-2 Elina e tutto rimandato al terzo.
Il set decisivo si apriva con un altro strappo della veterana ucraina – ormai padrona dell’incontro – che scappava rapidamente sul 3-0: ma quando ormai il finale della sceneggiatura sembrava scontato, con la panchina ucraina pronta a festeggiare l’approdo in semifinale, Badosa riusciva a trovare energie che, teoricamente, non dovevano esistere, ricucendo lo strappo (4 pari) e difendendo un turno di battuta esiziale, nel decimo game, da 0-30 (5 pari). La spagnola, a quel punto, con l’inerzia tutta dalla sua parte, tuttavia via una palla break delicatissima (5 pari, 30-40) con uno dei dritti peggiori della serata: Svitolina respirava, si portava sul 6 a 5 e, nel game successivo, approfittava di una volèe tremebonda della rivale per conquistare due match point consecutivi. Badosa, dopo aver annullato il primo, cedeva con un errore gratuito di rovescio al termine di uno scambio estenuante, regalando il pass per la semifinale a Svitolina e alla nazionale ucraina: Elina chiudeva così per 5-7 6-2 7-5 in due ore e 9 minuti.