Jannik Sinner e Terence Atmane si riaffronteranno dopo un mese e poco più di distanza dall’ultima volta. Era il compleanno dell’altoatesino e il francese regalò una carta Pokemon di Pikachu proprio a pochi minuti dall’inizio della partita in quel di Cincinnati, un gesto che ha fatto il giro del mondo. Era la semifinale e nonostante la vittoria per due set a zero, Jannik ha faticato specialmente nel primo set vinto solo al tie break salvo poi legittimare la propria supremazia chiudendo 6-2.
Terence Atmane, caratteristiche e curiosità
Atmane però non è solamente una persona gentile ed estremamente interessante (e intelligente, considerando un QI di 158), ma è anche pericoloso da affrontare a causa del suo gioco molto offensivo. Di base sono quelli che più danno problemi a Jannik, sempre se di problemi si possa parlare vista la sua manifesta superiorità. Al tempo stesso va detto che tennisti che variano il proprio gioco senza paura delle conseguenza possono talvolta destabilizzare Sinner. Certo, la tattica “tutto per tutto” che spesso il mancino di Boulogne-sur-Mer è sempre un grande rischio, ma ha dimostrato di saper battere avversari top come dimostrato a Cincinnati.
Tornando proprio al torneo statunitense, quella manifestazione è stata importantissima per il transalpino, capace di superare diversi avversari tosti come Yoshihito Nishioka, Flavio Cobolli, Joao Fonseca, Taylor Fritz e Holger Rune. Se a Chengdu non è riuscito a ripetere le ottime prestazioni fornite negli Stati Uniti, Terence Atmane si è ritrovato immediatamente a Pechino dove ha vinto contro due padroni di casa come Fajing Sun e Zhizhen Zhang intervallati dal doppio 7-6 contro Botic van de Zandschulp.
Quello che in molti ricrederanno di Atmane a Cincinnati, oltre ai risultati raggiunti, è la sua dichiarazioni sul materiale: “Non ho sponsor per l’abbigliamento o le scarpe, solo Tecnifibre per le racchette. A settembre scorso Asics mi ha lasciato e da allora mi compro i vestiti come tutti, stessa cosa per le scarpe. Aspetto di vedere se qualche brand si interesserà al mio profilo. Per ora non ho un agente, faccio tutto da solo, nel mio angolo“.
Peyre: “La mia priorità è abbattere le barriere mentali”
La domanda che tutti si fanno è cosa cambierà rispetto alla sfida di Cincinnati del 16 agosto, a parte le ovvie situazioni ambientali e di torneo. Gli avversari ora si conoscono e Jannik Sinner è completamente consapevole che davanti a sé non trova ‘semplicemente’ il numero 68 al mondo bensì un ragazzo che può anche metterlo in difficoltà nel cammino verso i quarti di finale di Pechino.
Il suo coach, Guillaume Peyre, ha parlato a ‘L’Équipe’ proprio di questa possibile rivincita contro Jannik Sinner: “Di fronte ad avversari del genere la mia priorità numero uno, da coach, è far saltare tutte le barriere mentali. La storia del rispetto, del guardare l’altro… no! Io uso parole piuttosto dure, piuttosto dirette. Dico: «Il tipo è come te, ha due braccia, due gambe, ed è lì per spaccarti la faccia, quindi tu farai lo stesso. Non esiste “Sinner questo, Sinner è troppo forte»“.
Peyre inoltre sembra voler rimarcare il consiglio che diede ad Atmane a Cincinnati contro Sinner: “Qualunque cosa accada, non lo lasciare giocare altrimenti ti fa a pezzi. Quindi devi essere aggressivo, colpire forte, spostarlo lateralmente con il tuo dritto mancino e piazzare anche dei vincenti lungolinea di dritto”.
Facile a dirsi, sicuramente meno a farsi, ma Atmane ha dimostrato di avere fin qui il giusto mix di ‘follia tennistica’ e talento necessaria per compiere imprese del genere. La frase più importante forse è proprio quella del francese sul suo recente periodo: “C’è una nuova dimensione nel mio tennis che finora non riuscivo a sfruttare, forse è per questo che ci arrivo adesso e non prima. Ho più maturità. Adesso sarà necessario riuscire a ripetere questi sforzi nel tempo per restare a questo livello ed è questa la cosa più difficile“.