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ATP

ATP Amburgo: Fognini e Bolelli superano Nadal in doppio, fuori Almagro

Prima giornata del torneo tedesco: pochi gli incontri in programma, gli azzurri battono Nadal e Munar in poco più di un'ora, Almagro crolla con Ramos. Passano anche Janowicz e Mayer

Ultimo aggiornamento: 28/07/2015 14:00
Di Carlo Carnevale Pubblicato il 27/07/2015
6 min di lettura 💬 Vai ai commenti
Fognini e Bolelli in doppio ad Amburgo 2015 (foto di Marcella Contieri)

(da Amburgo, Carlo Carnevale)

Freddissima la prima giornata del bet-at-home Open di Amburgo; il vento sferza le vele del Rickmer Rickmers, che insieme al Cap San Diego è tra i più grandi bastimenti ad aver mai calcato le onde dei mari internazionali: oggi sono stati entrambi trasformati in musei, e si stagliano inconfondibili sulle banchine del porto, vero orgoglio degli abitanti che lo indicano fieri. I tedeschi sembrano comunque non soffrire la temperatura, e in maniche corte affollano i tavolini dei chioschi che costeggiano anche il lago Alster, nei pressi del Municipio al Rathaus.

A rispecchiare i colori del cielo è l’umore di Nico Almagro, che perde in due set contro Albert Ramos, connazionale con cui aveva vinto tutti i quattro precedenti, compreso quello di quest’anno a Buenos Aires; il murciano da fondo a tutto il turpiloquio del suo dialetto, a causa soprattutto di un Ramos in versione muro di gomma, che per tutto il match riesce a rimandare qualsiasi attacco, spesso trovando geometrie che capovolgono lo scambio. Per contare i vincenti, in un incontro comunque gradevole, si fatica ad andare oltre l’anulare. Ad Almagro non basta una buona tenuta al servizio (il primo game dell’incontro con tre ace consecutivi non ha evidentemente scalfito l’avversario), e ancora una volta soffre di quella instabilità psicologica che gli è valsa il nome di PsicoNico: sprecato un setpoint sul 5-4 nel secondo a causa di una fortunosa riga di Ramos, Almagro si sgretola dopo uno scambio in apnea risolto da uno splendido vincente di dritto del mancino avversario. Il punto seguente è un doppio fallo, preceduto da una pallina sparata contro il tetto retrattile del Centrale della Rothenbaum Arena, chiuso a causa della pioggia: il pubblico è poco, la maggior parte preferisce aggirarsi tra gli stand dello splendido villaggio lastricato di legno, al centro del quale troneggia un tendone che copre una griglia stracolma di BockWurst e salsicce di ogni genere. I fischi arrivano comunque copiosi per l’indisciplinato Almagro, già generalmente non troppo simpatico ai colleghi: non a caso, uno dei pochi amici del tour è Fabio Fognini, che appare sul finire di match tra le prime file, pochi minuti prima che l’arbitro sancisca il punteggio finale e Ramos alzi le braccia al cielo: per lui continua la striscia di successi sul rosso, dopo la vittoria al Challenger di San Benedetto.

Fabio scende poi in campo dopo un quarto d’ora, al fianco di Bolelli per sfidare, da teste di serie numero 1, Rafael Nadal e Jaume Munar, diciottenne protetto del maiorchino, in tabellone anche nel singolare grazie ad una wildcard. Il rumore del temporale che batte sul tetto quasi impedisce di sentire i giudici di linea che chiamano gli out. Gli azzurri dominano, in un quarto d’ora sono 5-1 senza alzare un sopracciglio, ma fanno elemosina con due games sciagurati persi al killer point, prima di infilare sei giochi consecutivi per il 6-4 5-0: Nadal viene coinvolto il meno possibile, il suo giovane compagno si esalta per un paio di smash di seguito e infiamma il pubblico quando indovina una risposta lungolinea di rovescio (bimane, molto naturale), ma non c’è paragone con la coppia italiana. Il clan di Bolelli e Fognini è al completo, tra gli eleganti box bianchi riservati ai giocatori e ai VIP si intravede il capitano di Davis Barazzutti. L’incontro scorre veloce, c’è tempo anche per una rincorsa di Nadal, che sfiora il recupero in allungo e quasi si stampa su un compostissimo lineman, che poi viene omaggiato con una pacca sulla spalla dallo spagnolo. Fognini e Bolelli chiudono in poco più di un’ora, e con loro cala il sipario sulla giornata d’esordio del torneo amburghese; resta da fare l’aperitivo nella ricchissima zona di Eppendorf, o trascorrere una serata di svago nella caratteristica St.Pauli.

Gli altri match (Alberto Prestileo)

Si è conclusa la prima giornata dell’ATP 500 di Amburgo in maniera del tutto tranquilla. Al secondo turno accedono infatti tutti i favoriti, con Jerzy Janowicz che batte in due comodi set Taro Daniel, 6-4 6-3. Al secondo turno, il polacco se la vedrà con il vincente tra Schwartzman e Cuevas. Vittorie invece un po’ più complicate per Pouille e soprattutto Mayer: se il francese infatti riesce a vincere comunque in due set contro Cervantes, 7-6 (2) 6-4, il tedesco ha bisogno di tre set per avere la meglio su Albert Montanes, battuto in rimonta 4-6 6-2 6-2. Al secondo turno, Pouille giocherà contro il vincente tra Gulbis e Monaco; Mayer invece con uno tra il nostro Seppi e Klizan

Risultati:

J. Janowicz b. [Q] T. Daniel 6-3 6-4
[WC] F. Mayer b. [Q] A. Montanes 4-6 6-2 6-2
[Q] L. Pouille b. [Q] I. Cervantes 7-6(5) 6-4
A. Ramos-Vinolas b. [PR] N. Almagro 6-4 7-6(3)
[1] S. Bolelli/F. Fognini b. [WC] R. Nadal/J. Munar 6-4 6-2


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TAGGED:atp amburgo 2015
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