Masters di Istanbul: Errani e Li per la storia

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Masters di Istanbul: Errani e Li per la storia

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TENNIS – A pochi giorni dal via del Masters di Istanbul, ripercorriamo la stagione delle otto pqualificate. Iniziamo la nostra carrellata con Na Li e Sara Errani. Mai una cinese o un’italiana ha vinto le finali WTA, che sia la volta buona?

Dal celeste impero alla nuda terra, purtroppo senza ritorno, almeno fino ad ora. Reduce dai fasti della prima metà del 2011, non solo Parigi, la trentenne – come passa il tempo – cinese ha avuto una stagione meno brillante. Eppure l’anno era cominciato decentemente, con la finale raggiunta a Sidney nel primo torneo dell’anno, ma chiamata a difendere il grandissimo risultato dell’anno precedente (prima finalista asiatica in un torneo dello slam) all’Australian Open, la cinese si è fermata al quarto turno, sconfitta abbastanza malamente e dopo quattro match point a favore (!), nella riedizione della finale dell’anno prima dalla Cljisters. Risolti alcuni problemi alla schiena la cinese si è presentata nel circuito americano di inizio primavera in fase di rodaggio, raggiungendo i quarti sia a Indian Wells che a Miami, sconfitta severamente prima dalla Kerber e poi dalla Sharapova che le lascia appena due games. Altri due tornei con più ombre che luci a Stoccarda e a Madrid e poi la finale romana ancora contro la Sharapova tormentata dalla pioggia e persa al tiebreak del terzo. Sembrava una discreta marcia di avvicinamento per la difesa del titolo di Parigi ma al Suzanne Lenglen dopo aver vinto il primo set crolla di schianto contro la numero 142 del mondo, la kazaka Shvedova, ancora al quarto turno. Dopo un’estate tormentata, in cui raggranella due sconfitte su tre sull’erba di Wimbledon, il ritorno al cemento americano coincide con una ritrovata condizione di forma. Na Li centra la finale a Montreal, dove viene sconfitta dalla Kvitova e vince a Cincinnati contro la Kerber. Sembra dunque avviarsi con qualche speranza all’US Open, ma ancora una volta non arriva neanche al quarto turno fermata stavolta dalla giovane speranza inglese, Laura Robson. Nell’ultimo scorcio dell’anno, più o meno in casa, la cinese viene sconfitta a Tokyo da una semi-ritrovata Wozniacki e a Pechino ancora dalla Sharapova, vera bestia nera quest’anno.
Che a Istanbul possa essere annoverata tra le favorite è molto dubbio. Anche se è avanti con la Kerber.
L’annata ha forse deluso anche qualcuno molto in alto, tant’è che la Federazione cinese, con tal Sun Jinfang, ha ritenuto opportuno sottolineare la poca istruzione ricevuta da bambina da Na Li ritenendo che è in questo che va trovata la ragione della scarsa tenuta mentale post-Roland Garros. Che si sia finalmente trovata la spiegazione ai problemi di Fognini?

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