Andy Murray, che 2014 sarà?

Personaggi

Andy Murray, che 2014 sarà?

Pubblicato

il

 

TENNIS – Il recupero dopo l’operazione alla schiena sembra ultimato, il nr.4 del ranking tornerà al Mubadala Championship. Ma la nuova stagione porterà in dote allo scozzese più opportunità o minacce?

Gli appassionati di tennis stanno scaldando i motori, oramai ci siamo, una settimana ancora, poi dopo i festeggiamenti per il Santo Natale si tornerà in campo.

L’esibizione del Mubadala Championship ci farà prendere nuovamente contatto con il tennis giocato e la stagione 2014 muoverà i primi passi. Proprio ad Abu Dhabi tornerà in campo dopo aver recuperato (si spera pienamente) dai postumi per l’operazione di ernia alla schiena Andy Murray, campione in carica di Wimbledon ed attualmente nr.4 del mondo.

La stagione appena conclusa da parte del tennista scozzese è stata piena di alti e bassi. Un inizio di stagione scoppiettante, il periodo dei tornei sulla terra rossa foriero di delusioni e soprattutto del riacutizzarsi dei problemi fisici, quello sull’erba da sogno con la tanto sospirata vittoria nel torneo di Wimbledon (77 anni dopo Fred Perry), poi la mancata difesa del titolo conquistato nel 2012 agli US Open ed infine la decisione di ricorrere all’intervento chirurgico per eliminare l’atavico problema alla schiena. Così, un’annata chiusa con 43 vittorie ed 8 sconfitte (condita da ben 4 titoli, sono ora 28 in totale) ha visto Andy Murray chiudere  nr. 4 del ranking. scavalcato anche da Ferrer nell’ultimo scorcio di stagione.

Ma come si prospetta il 2014 del tennista scozzese? Sarà l’anno buono per puntare al vertice del ranking (Murray è stato nr.2 del ranking nel 2009 ma solo per poche settimane) oppure invece i punti da difendere, soprattutto nella fase iniziale dell’anno, rappresenteranno un macigno pesante dal quale sarà molto difficile sottrarsi.

Già, perché per il tennista britannico il ritorno al tennis giocato non solo sarà duro per il lungo periodo di inattività, ma anche perché proprio nella prima parte dell’anno lo scozzese ha da difendere un bel po’ di punti e quindi nell’eventualità di prove non positive, il nostro eroe si troverebbe a fronteggiare il serio rischio di sprofondare in classifica e finire ben lontano dai primi.

Ma vediamo partendo dall’analisi di quanto fatto dal campione in carica di Wimbledon nel 2013 quali ostacoli e quali opportunità potrebbe riservare a lui l’anno che verrà.

Come detto Murray ha iniziato alla grandissima il 2013, con ben 10 vittorie consecutive, serie interrotta nella finale degli Australian Open da Nole Djokovic. In tutto ben 1250 punti che lo scozzese dovrà difendere ad inizio anno, visto che oltre alla finale australiana lo stesso Murray si era aggiudicato anche il torneo di Brisbane. Ma Murray aveva poi giocato bene anche sul cemento americano, raggiungendo i quarti ad Indian Wells e vincendo poi il Master Series di Miami in una incredibile finale contro Ferrer (con tanto di match point contro annullato grazie anche all’”occhio di falco”). Quindi la bellezza di 2430 punti da difendere nei primi 3 mesi dell’anno. Se consideriamo che al momento lo scozzese ha circa 500 punti di vantaggio su Del Potro e 1500 su Federer, in caso di clamorosi scivoloni (accompagnate da prestazioni di livello di chi gli sta dietro) Murray si potrebbe trovare a fine marzo addirittura tra la sesta e la settima posizione.

La stagione sulla terra sarebbe invece ricca di opportunità per mettere punti in cascina. Murray difatti nella stagione appena conclusa ha giocato solamente 3 tornei, Montecarlo (eliminato agli ottavi), Madrid (quarti di finale), Roma (eliminato al secondo turno). Dopo di che visto il riacutizzarsi dei problemi alla schiena Andy ha preferito saltare l’intera stagione sulla terra rossa e il Roland Garros per arrivare in buona forma sull’erba. Strategia riuscita appieno, visto che con un bilancio di 12 vittorie e nessuna sconfitta lo scozzese si è aggiudicato prima il Queen’s e poi Wimbledon.

Infine stagione in chiaroscuro nei tornei sul cemento ante Us Open (secondo turno a Montreal, quarti a Cincinnati) e poi i quarti nello slam americano prima dello spareggio di Davis in Croazia e poi della pausa per la famosa operazione di cui abbiamo detto (con relativa assenza, non da poco, negli ultimi Masters Series dell’anno e al Master).

Facendo quindi i dovuti conti, tante insidie ad inizio stagione e poi sull’erba (su superfici però a lui congeniali), se pensiamo ai punti da difendere. Molte opportunità invece sulla terra rossa dove avrà tutto da guadagnare, anche se sulla carta la superficie è quella a lui meno gradita. Non dimentichiamoci però che Andy vanta a Parigi una semifinale (2011) e due quarti (2009 e 2012), a Montecarlo due semifinali (2009 e 2011) e a Roma una semifinale (2011), insomma non proprio uno sprovveduto. E poi un finale di stagione da affrontare a cuor leggero, innanzitutto perché già si potrà fare un primo bilancio di quanto fatto e poi perché potrà recuperare parecchi punti.

Quindi riassumendo: 1) Andy dovrà saper coniugare una partenza per forza di cose probabilmente un po’ lenta (da un punto di vista fisico e dell’intensità mentale) con tutti i punti da difendere dei primi mesi, il che vorrà dire grande determinazione (ma con Lendl al fianco la cosa non dovrebbe essere difficile); 2) Riuscire a giocare con un minimo di costanza i tornei sulla terra rossa (ma servirà una preparazione fisica decente, troppe volte lo abbiamo visto con la lingua da fuori dopo pochi scambi sul mattone tritato, anche qui si può confidare sulla presenza di Lendl); 3) Farsi forza dei buoni risultati conseguiti sino a quel momento (e che gli auguriamo) per affrontare in piena fiducia le difese dei titoli al Queen’s ed a Wimbledon; 4) Arrivare alquanto fresco e determinato a fine stagione per giocare bene i tornei sul cemento e soprattutto fare più punti possibili nei tornei saltati per cause di forza maggiore quest’anno.

Scritta così sembrerebbe una facile ricetta da seguire per proiettare Murray finalmente con costanza ai vertici del ranking, poi forse nella pratica saranno tanti gli intoppi che si potranno presentare sul cammino del campione scozzese e che dovrà essere bravo a dribblare. Certo da lui ci si attende qualcosa in più, sono molti gli addetti ai lavori che ritengono possa ambire al nr.1 del ranking, ed allora ci vorrà un 2014 quasi ai limiti della perfezione, altrimenti rimarrà sempre l’anello debole dei cosiddetti Fab4.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement