Ana Konjuh, la volontà di una predestinata

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Ana Konjuh, la volontà di una predestinata

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Ana Konjuh
 

TENNIS PERSONAGGI – Dopo un 2013 ricco di soddisfazioni e costellato dalla vittoria di due Slam juniores, Australian Open e US Open, la sedicenne Ana Konjuh passa al professionismo iniziando col piede giusto e battendo in rimonta Roberta Vinci. Ripercorriamo la crescita della giovane stella croata.

Nata a Dubrovnik il 27 dicembre 1997, Ana Konjuh, promessa del tennis croato ed internazionale, quest’anno, a soli 16 anni, si appresta ad abbandonare il circuito juniores per provare ad assaporare il sogno di una vita: diventare una tennista professionista e vincere Wimbledon.

Ana è la terza di quattro sorelle e ha preso per la prima volta una racchetta in mano all’età di cinque anni; quando la si guarda giocare non si può far a meno di notare quanto sia rilevante la sua presenza in campo, non solo per il fisico ben formato e sviluppato a livello muscolare, ma anche per il temperamento da lottatrice da cui scaturisce un tennis propositivo dai colpi pesanti. In un certo qual modo ricorda un’altra Ana, vincitrice del Roland Garros nel 2008 ed ex numero uno, non solo per la bellezza,  ma anche per il modo di colpire il dritto, anche se, a dir suo, preferisce giocare il rovescio.

I successi juniores:
Nel circuito juniores la giovane croata ha raggiunto un best ranking di numero uno, ma ha dovuto dividere il palcoscenico con un’altra giovane promessa dall’incredibile solidità: Belinda Bencic, che la scorsa stagione ha realizzato una striscia di 39 vittorie consecutive. Fra i maggiori successi spiccano due titoli slam: Australian Open (dove ha vinto anche il titolo di doppio in coppia con Charol Zhao) e US Open nel 2013, ma anche l’Orange Bowl e l’Heddie Herr Championships ( torneo Grade 1) nel 2012, due vittorie arrivate dopo un difficile momento privato in cui Ana ha dovuto fronteggiare la grave malattia autoimmune che ha colpito la sorella maggiore Antonia, storia che per fortuna ha avuto un epilogo positivo. Inoltre la scorsa stagione ha raggiunto le semifinali al Roland Garros e a Wimbledon, concludendo l’anno con un secondo piazzamento in classifica, “Sono davvero felice di questa stagione, vincere due Slam e giocare due semifinali sono ottimi risultati… E’ tempo di andare avanti, voglio finire la mia carriera da junior con la vittoria agli US Open, era il mio obiettivo quando sono arrivata a New York e ce l’ho fatta”.

L’inizio della carriera da professionista:
“Nel circuito juniores ho avuto i migliori risultati sul duro, ma nel circuito professionistico ho avuto risultati migliori sulla terra, quindi suppongo che le due superfici mi piacciano allo stesso modo. Mi piace molto anche l’erba, è davvero diversa dalle altre superfici e Wimbledon è sicuramente il mio Slam preferito”, ed in effetti il debutto nei tornei ITF ha dato ottimi risultati: dopo due uscite al primo turno a Bath e a Casablanca, Ana ha raggiunto la finale del 25.000$ di Maribord e vinto a Montpellier il primo torneo da professionista della propria carriera, battendo in finale Irina Khromacheva (tds 2) col punteggio perentorio 6-3 6-1. Al successo francese seguono tre semifinali a Contrexeville, Craiova (50.000$) e Dubai (75.000$), mentre il debutto nel circuito WTA risale appena a questa settimana ed ha del clamoroso visto che la tennista croata è riuscita a battere una giocatrice d’esperienza come la nostra Roberta Vinci (tds 1), rimontando un set e riuscendo a contenere la rimonta dell’italiana, che nel secondo set era quasi riuscita a rimettersi in pari con il punteggio, vincendo tre  giochi consecutivi dal’1-5 al 4-5, l’incontro si è concluso col punteggio 36 64 62. “E’ stata una bellissima esperienza e un bel match, spero di giocarne altri come questo in futuro… Sono solo felice di essere qui ed avere la possibilità di giocare contro queste grandi giocatrici”.

Un’altra importante tappa per la crescita di Konjuh è stata la partecipazione in Fed Cup nel 2013, dove, sotto la guida di Iva Majoli, ha contribuito a far accedere la Croazia ai playoff e ha sconfitto in singolare Urszula Radwanska, numero 40, col punteggio  2-6 6-3 7-6(6). Attualmente il team di Ana ha base in Croazia, presso il centro federale di Zagabria, dove si allena normalmente circa sei ore al giorno; durante i tornei è seguita dal proprio coach Kristijan Schneider e dal preparatore atletico Slaven Hrvoj (lo stesso di Cilic e Karlovic), ma sono molte le personalità influenti del tennis croato che hanno voluto dedicare la loro attenzione al giovane talento, da Majoli ad Ivanisevic, che per lei ha prospettato un futuro da top 10: “Sarei molto sorpreso se non arrivasse tra le prime dieci giocatrici al mondo”.

Il prossimo impegno per la tennista di Dubrovnik saranno le qualificazioni degli Australian Open, per le quali ha ricevuto una wildcard in quanto campionessa uscente juniores, mentre l’obiettivo di quest’anno è quello di riuscire a rompere la barriera delle top 200, vista l’attuale classifica da numero 259. I presupposti sembrano esserci tutti e resta solo da vedere quale sarà la programmazione scelta per quest’anno, in cui, visti i limiti imposti per la giovane età, Ana potrà disputare non più di dodici tornei (più i WTA Championships nel caso di una eventuale qualificazione) e ricevere un massimo di quattro wildcards, sia per quanto concerne gli eventi WTA che quelli ITF.

Grazie a Konjuh, Vekic (miglior ranking n. 62, classe 1996) e Borna Coric, anch’egli vincitore juniores dello Slam americano e di quattro titoli Futures, il futuro del tennis croato sembra essere roseo come non mai dai tempi dello stesso Ivanisevic, l’ultimo ad aver regalato uno titolo Slam al proprio paese nel 2001, all’età di trent’anni. La differenza la farà la capacità di riuscire a crescere anche sul piano mentale oltre che su quello tecnico, ciò che più conta, al di là degli exploit d’eccezione sarà riuscire a trovare una certa continuità di risultati e imparare a gestire i momenti più decisivi dei singoli incontri.

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