Australian Open uomini: le finali da ricordare

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Australian Open uomini: le finali da ricordare

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Rafael Nadal e Novak Djokovic si riposano durante la premiazione degli Australian Open 2012
 

TENNIS AUSTRALIAN OPEN – Da Laver ad Agassi passando per Edberg e Wilander fino ai protagonisti del tennis moderno: Federer, Nadal e Djokovic. Ma quali sono le migliori finali australiane dell’Era Open?

Manca ormai pochissimo all’inizio del primo Slam dell’anno, per gli appassionati di tennis il periodo della off season è stato lungo e tedioso, ma finalmente i migliori giocatori al mondo tornano a calcare uno dei palcoscenici più prestigiosi del tennis giocato. I sorteggi sono ormai fatti, Nadal e Djokovic sono i contendenti per eccellenza e sembra che la vittoria Melbourne Park sia ormai un affare per due. Ma quali sono state le più belle finali disputate in Australia nell’era open? Dal 1968 sono soltanto cinque quelle che si sono concluse al quinto set, laddove lunghezza non è necessariamente sinonimo di qualità di gioco ed emozioni trasmesse, è forse più facile che un incontro terminato al quinto set abbia riservato più colpi di scena, così mi sono ritrovata ad includerli tutti e cinque in questo excursus temporale attraverso l’era open, che  vede il cambio di sede e di superficie del torneo, ma soprattutto l’evoluzione dello stile di gioco e della fisicità dei giocatori stessi.

1969 – Rod Laver b. Andres Gimeno 6-3, 6-4, 7-5

Il 27 gennaio del 1969, in un’epoca in cui gli Australian Open si giocavano ancora sull’erba, Rod Laver batteva in tre set lo spagnolo Andres Gimeno. L’incontro, in realtà a senso unico, forse non può essere ricordato come una delle più belle finali disputate nello Slam australiano, ma la sua importanza è da riscontrarsi in un contesto più ampio e lo colloca fra le finali simbolicamente più importanti dell’era open: quell’anno Laver si apprestava a realizzare il primo Grande Slam da professionista, divenendo l’unico giocatore ad essere riuscito nell’impresa due volte (nel 1962 da dilettante).

Inoltre quell’anno Laver vinse anche il titolo di doppio, in coppia con Roy Emerson.

1975 – John Newcombe b. Jimmy Connors 7-5, 3-6, 6-4, 7-6 (9)

Nel 1975 Jimmy Connors si presentava a Melbourne come campione uscente, pronto a difendere il titolo dell’ultimo Slam stagionale, infatti quell’anno gli Australian Open furono disputati dal 21 dicembre al primo gennaio.

Fu proprio la presenza di Connors a convincere l’allora numero due al mondo, Newcombe, a prendere parte al torneo, viste le scintille scaturite in precedenza fra i due, fu proprio Connors a dire: “Dovrebbe parlare di più con la propria racchetta piuttosto che con la bocca, Ogni volta che raggiungo una finale, Newcombe manca”.

Quell’anno le condizioni meteo furono avverse e Newcombe si trovò a dover disputare i tre match precedenti la finale in tre giorni consecutivi. L’allora 30enne australiano, arrivò in finale decisamente provato, ma riuscì comunque a trovare la forza per vincere il primo set e contenere la rimonta di un avversario più giovane di otto anni.  Dopo che Connors era riuscito ad annullare un match point, Newcombe racimolò le ultime energie per tentare di concludere il match al tie break del quarto set, sentendo che quella era l’ultima occasione che poteva cogliere per portare a casa l’ambito trofeo. Ci riuscì, il tie break si concluse 9 punti a 7, Newcombe salvo due setpoints e vinse il secondo Australian Open della propria carriera: “Oggi, Jimmy Connors mi ha dimostrato che un campione deve saper vincere e perdere… mi ha dimostrato di essere un vero campione”.

http://www.youtube.com/watch?v=YUCRAY2Vh3E

1977 – Vitas Gerulaitis b. John Lloyd 6–3, 7–6, 5–7, 3–6, 6–2

All’Australian Open del dicembre del 1977 (quell’anno lo Slam fu disputato anche in gennaio, Tanner b. Villas 6-3 6-3 6-3), il lituano Gerulaitis, naturalizzato americano, vinse il primo ed ultimo Slam della propria carriera, battendo in finale Jhon Lloyd. Si trattò della prima finale australiana dell’era open che si concluse al quinto set.

Gerulaitis riuscì ad aggiudicarsi i primi due set, per poi subire la rimonta del giocatore inglese in un match molto equilibrato. Decisiva fu la tenuta fisica, alla fine del quarto set Lloyd fu quasi costretto al ritiro a causa di forti crampi e finì per soccombere nel quinto. In qualche modo era destino che il primo a riportare un titolo Slam in Gran Bretagna, dai tempi di Fred Perry, fosse Andy Murray.

1987 – Stefan Edberg b. Pat Cash 6-3, 6-4, 3-6, 5-7, 6-3

La finale del 1987 tra Stefan Edberg e Pat Cash fu l’ultima ad essere disputata sull’erba, ma anche l’ultima ad essere giocata al Kooyong Stadium. La partita fu decisamente molto lottata, Cash, beniamino del pubblico, ce la mise tutta nel tentativo di sconfiggere lo svedese, recuperando da due set di svantaggio e riuscendo a portare il match al quinto, ma Edberg ebbe la meglio a fronte di tre ore e quaranta minuti di gioco.

http://www.youtube.com/watch?v=4Z0JnUtCZ8U

1988 – Mats Wilander b. Pat Cash 6-3, 6-7 (3), 3-6, 6-1, 8-6

Nel 1988 Pat Cash ci riprova, ma questa volta troverà un altro svedese a sbarrargli il cammino: Mats Wilander. I due diedero vita ad un’altra maratona di quattro ore e 28 minuti, di fatto la finale più lunga mai disputata in Australia prima del match record tra Djokovic e Nadal nel 2012.

Dopo una sospensione per pioggia, Cash, era salito in vantaggio due set a uno, neutralizzando i due break di vantaggio che Wilander aveva ottenuto nel secondo set, ma lo svedese riuscì a tornare in partita chiudendo il quarto parziale 6-1;  ottenne il break decisivo nel quinto set sul 6 pari, vincendo il terzo Australian Open della propria carriera e portando in Svezia il trofeo per il quinto anno consecutivo. Cash non riuscì mai a vincere gli Australian Open, l’unico trofeo Slam della propria carriera fu Wimbledon nel 1987.

1995 – Andre Agassi b. Pete Sampras 4-6, 6-1, 7-6 (6), 6-4

Quella del 1995 fu l’unica vittoria in una finale Slam di Andre Agassi sull’eterno rivale Pete Sampras, tanto più che il Kid di Las Vegas riuscì a vincere in rimonta dopo aver perso il primo set.

I due, prima di allora, si erano incontrati in finale soltanto agli US Open del ’90 e Pete aveva avuto la meglio in tre set dal punteggio netto (6-4, 6-3, 6-2). Per Agassi si trattava della prima partecipazione allo Slam australiano, si presentò a Melbourne coi capelli rasati, niente capigliatura ribelle, e diede inizio alla miglior stagione della propria carriera: vincerà 7 titoli tra cui Cincinnati, Key Biscayne e Toronto e interromperà il dominio di Sampras, dopo 82 settimane al vertice, divenendo il nuovo numero uno il 10 aprile.

http://www.youtube.com/watch?v=MZcBQg-Jrr0

2009 – Rafael Nadal b. Roger Federer 7-5 3-6 7-6(3) 3-6 6-2

Il 2009 è l’anno di Rafael Nadal e la finale disputata a Melbourne Park non può che essere ricordata come una delle più belle, non solo fra quelle australiane, ma anche nel contesto della rivalità che ha segnato gli ultimi anni della storia del tennis.

Impossibile anche dimenticare le lacrime di Federer e la certezza che da quel momento il regno dello svizzero era quanto mai prima messo in discussione. Un match equilibrato, feroce, tecnico, fisico ed emozionante, quattro ore e 23 minuti di tennis d’eccezione. A Federer la vittoria è sfuggita di un soffio, era quasi riuscito ad arginare la furia spagnola, ma poi un passaggio a vuoto nel set decisivo, sette punti persi e Rafa Nadal, per la prima volta finalista in Australia, sollevava il trofeo sulla Rod Laver Arena, Roger è vinto, le emozioni hanno il sopravvento, “Tutto questo mi uccide”, è la rabbia per le troppe occasioni sprecate, per l’aver permesso che il match andasse al quinto, per aver ceduto ancora una volta.

2012 – Novak Djokovic b. Rafael Nadal 5-7 6-4 6-2 6-7 (5) 7-5

Djokovic batte Nadal in cinque ore e 53 minuti, è la finale record in Australia, ma anche la più lunga disputata in un torneo del Grande Slam, “Abbiamo fatto la storia”, queste saranno le parole di Djokovic alla fine di un match straziante, dove l’atleticismo dei due fu forzato agli estremi.

Nadal voleva a tutti I costi vincere il titolo e spodestare quel nuovo numero uno che già l’aveva battuto a Londra e a New York, perdere la terza finale Slam di fila contro lo stesso avversario era quasi inaccettabile, ma, dopo aver vinto un primo set molto equilibrato, lasciò che Djokovic prendesse il sopravvento. Il serbo dilagava per due set, e solo uno ne mancava per poter portare a casa il titolo, ma Rafa non aveva alcuna intenzione di lasciar perdere.

Nel quarto set il record di Wilander e Cash era già storia passata, il tempo totale di gioco era oltre le quattro ore e mezza e lo spagnolo riuscì a portare a casa il parziale al tie break, la cui chiave fu il servizio. Nel quinto Nole era in apparente calo, ogni scambio vinto diventava motivo di esultanza e il maiorchino sembrava averla spuntata, ma il serbo fece appello agli ultimi residui di energia e sul 6-5 si trovò a servire per il match, due match point annullati, ma il terzo fu quello buono, servizio e dritto e la finale più lunga della storia e il trofeo erano suoi.

http://www.youtube.com/watch?v=C3Dv3RxlT3c

Parte 2, Parte 3

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