Non ricordo tre exploit italiani sul cemento USA come stanotte

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Non ricordo tre exploit italiani sul cemento USA come stanotte

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TENNIS INDIAN WELLS – Le vittorie quasi contemporanee di Camila Giorgi su Maria Sharapova, Flavia Pennetta su Sam Stosur e Fabio Fognini su Gael Monfils: un fatto davvero eccezionale, più ancora per i nomi che per le attuali classifiche delle vittime. Ubaldo Scanagatta

Magari mi sbaglio e forse qualche lettore – e che sia il benvenuto! – mi correggerà, ma non ricordo una giornata di tennis italiano con risultati così importanti ottenuti sul cemento americano e in un torneo importante come Indian Wells.

Ho ripensato anche agli Slam, ed è evidente che magari tre ragazze che arrivavano tutte e tre agli ottavi a Wimbledon l’anno scorso, e con Seppi, era anch’esso un risultato certamente importante e significativo (anche se poi hanno perso tutti), ma in questo caso californiano, i tre risultati sono arrivati ai danni di giocatori di primissimo livello.

Maria Sharapova, campionessa di 4 Slam, era n.1 del mondo un anno e mezzo fa ed è ancora oggi una top-five, Sam Stosur, vittoriosa all’US Open 2011 è n.17 ma dopo essere stata top-ten per un triennio e anche n.4 nel 2011 quando Gael Monfils era n.7.

Se è vero che Flavia Pennetta, semifinalista all’US open 2013, e Camila Giorgi, vittoriosa su Caroline Wozniacki in quello stesso torneo, hanno colto i loro migliori risultati sul cemento americano, la stessa cosa non si può davvero dire per Fabio Fognini che nei Masters 1000 americani, salvo che in Canada nel 2007 e lo scorso anno a Miami, aveva sempre perso o al primo o al secondo turno.

Adesso Fabio, che ha una sola pesante cambiale in scadenza con la semifinale di Montecarlo – e il terzo a Miami – ha davvero grandi chances di raggiungere Bertolucci, n.12 atp nel 1973, quale terzo italiano di sempre nei ranking del tennis open. Battere Dolgopolov intanto, e non è facile visto il modo in cui il talentuoso ed imprevedibile ucraino si sbarazzato di Rafa Nadal. Ma per lui dovrebbe comunque essere mission meno impossible che battere Nadal.

Per superare Isner e Haas, ad ogni modo, ci sarebbero comunque diverse opportuità successive, perchè a Roma Fabio lo scorso anno perse al secondo turno e a Madrid al primo, così come a Wimbledon.

Dal momento che Fabio aveva già battuto Monfils – oggi n.25 –  anche se batterlo sul cemento non è come batterlo sulla terra rossa , e che Flavia aveva sconfitto già 4 volte Sam Stosur – che certamente ormai considera la brindisina la sua “bestia nera” – non c’è dubbio che dei tre exploit realizzati dai tennisti azzurri in California quello che fa più scalpore è quello realizzato da Camila.

Perché la Sharapova è sempre la Sharapova e anche quando non gioca bene è una che non molla mai. Come si poteva facilmente prevedere non è stato un duello di fini strategie, nè di tocchi vellutati, ma di gran botte sparate quasi ad occhi chiusi. Di prodezze ed ingenuità. Di alti e di bassi, ora dell’una e ora dell’altra.

Ma non voglio tornare sulla cronaca delle tre partite che Ubitennis con il suo inviato Vanni Gibertini e con il sostegno della redazione ha descritto alla grande (procurandovi anche le interviste, sia in audio e tutte da ascoltare, da quella superestroversa di Fabio a quella timidissima di Camila, a quella disinvolta di una sempre gradevolissima Flavia, ma anche da leggere per chi non abbia la pazienza o gli strumenti per aprire gli audio).

Per Ubitennis darvi esclusive dai grandi tornei – lo scorso anno siamo stati presenti con nostri inviati in tutti gli Slam e tutti i Master 1000 – è ormai la norma e credo che questo sia un valore aggiunto alla qualità del nostro sito per il quale anticipo sono in ponte grandi novità già per la fine di questo mese. Al momento non entro in ulteriori dettagli.

Voglio solo dire che per il tennis italiano è stata una gran bella giornata. Lo dico senza peccare di sciovinismo, anche perchè se il passaporto dei tre protagonisti è italiano, non dimentico certo che Flavia e Fabio, italiani purosangue, hanno però da tempo scelto allenatori spagnoli (come Sara Errani del resto) e che Camila continua a farsi seguire dal padre argentino sebbene tanti auspichino che a seguirla per migliorarne l’aspetto tattico arrivi anche qualche tecnico più esperto e smaliziato.

Il torneo non è finito, anzi, siamo alle prime battute, ma questi risultati meritavano comunque di essere sottolineati. Anche perchè, al di Indian Wells, schiudono comunque discrete prospettive.

Magari non più di tanto per Flavia che ha purtroppo già compiuto i 32 anni il 25 febbraio – anche se non li dimostra…e io per lei ho sempre avuto un debole (non ricambiato eh eh) – ma come detto per Fabio, davvero sulla buona strada (evviva Josip Perlas che è ruscito a trovare il modo di non fargli disperdere l’innato talento) e per Camila invece si schiudono orizzonti interessanti.

Fabio ha tutto il diritto a questo punto di aspirare ad un posto tra i top-ten e Camila n.79 a 22 anni e 3 mesi, di salire molto più su del suo best ranking (n.73) dopo aver dimostrato gran parte del suo potenziale contro due top-ten ex n.1 del mondo come Sharapova e Wozniacki, ma anche ribattendo (come già a Wimbledon) l’ostica Cirstea n.27. Se ricordate poi la lezione di tenis che ha dato in Fed Cup alla Madison Keys, beh certo non si può dire che Camila tremi nelle grandi occasioni. Anzi, è fin troppo… spavalda.

All’US open dopo aver battuto la Wozniacki Camila fu “intortata” dal tennis anomalo di Roby Vinci. Stavolta le toccherà Flavia Pennetta,un’altra italiana altrettanto smaliziata, anche se in possesso di un gioco meno imprevedibile di quello della sua corregionale tarantina. Del derby ha scritto qui su Ubitennis Oscar Lanti. Io sarei tentato di azzardare un dollaro sulla vittoria di Flavia, proprio sulla falsariga di quanto accaduto all’ultimo Flushing Meadows, quando Camila fu un po’ travolta dall’ondata di entusiasmo di chi l’aveva vista dominare la Wozniacki. In questi casi può venir spontaneo, al di là delle simpatie personali, tifare per la ragazza “underdog”, sfavorita perchè indietro in classifica e 10 anni più giovane, e può essere che proprio quanto accaduto a Flushing possa valere come una mattonellina d’esperienza in più per Camila.

Di sicuro sarà un bel derby. Sotto tutti i profili. E spero di poterlo vedere, come voi tutti, sul canale televisivo federale – Supertennis, 4 match sul campo n.3 – del quale non ho mai contestato altro che i costi esagerati e poco trasparenti in rapporto agli ascolti (che mi dicono essere inferiori a TelePadre Pio) e al recupero economico. Ciò detto su Ubitennis avete sempre trovato tutta la programmazione del canale tennistico federale, come è giusto che sia. Chissà che prima o poi qualcuno di casa Fit non arrivi addirittura a ringraziarci. Troppa grazia?

 

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