ATP Indian Wells: agli ottavi uno spento Djokovic; Gulbis rimonta Dimitrov

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ATP Indian Wells: agli ottavi uno spento Djokovic; Gulbis rimonta Dimitrov

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TENNIS ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Novak Djokovic cede sorprendentemente un set al colombiano Gonzalez ma vince 6-1 3-6 6-1. In ottavi trova Cilic che si è imposto 6-4 6-3 su Robredo. Gulbis la spunta su Dimitrov 2-6 6-1 7-5. Si rivede un gran Verdasco: 7-6 6-1 a Gasquet.

Novak Djokovic b. A. Gonzalez 6-1 3-6 6-1
Vittoria quest’oggi ad Indian Wells per Novak Djokovic che elimina il colombiano Gonzalez, col punteggio di 61 36 61, il serbo accede agli ottavi dove affronterà Marin Cilic, sicuramente un banco di prova più impegnativo per testare le possibilità di vittoria finale di Djoker.

Gonzalez, attuale nr. 91 ATP, terraiolo dal buon rovescio bimane, ha vinto i precedenti turni entrambi al tiebreak del terzo set, contro Mannarino e Dodig. Il serbo invece dopo aver usufruito di un bye al primo turno, ha avuto la meglio nel secondo incontro del rumeno Hanescu, col punteggio di 76 62.

Partenza sprint dell’attuale nr. due al mondo, che si porta subito 50 per poi chiudere 61 in appena venticinque minuti. Altissima percentuale di prime e una martellante pressione da fondo campo, specialmente con il rovescio lungolinea, travolgono il malcapitato colombiano, il quale appare poco mobile lontano dall’amata terra battuta. Gonzalez non riesce a decifrare il servizio di Djokovic, mentre viceversa sui suoi game battuta non riesce ad uscire velocemente con il gioco di gambe dal servizio, messo in difficoltà dalle fulminanti risposte spesso centrali tra i piedi, del tennista allenato da Boris Becker.

La musica cambia nel secondo set, finalmente Gonzalez riesce a comandare nei i suoi turni di servizio, grazie soprattutto a un elevata percentuale di prime ad uscire. L’alternanza delle battute si mantiene fino al 43 per il colombiano, che in ogni caso ha dovuto annullare due palle break sul punteggio di 1 pari. A questo punto dopo un ora di gioco esatta, passaggio a vuoto del tennista di Belgrado, che cede sette punti consecutivi, che portano Gonzalez sul punteggio di 53 40-0, dopo il primo setpoint annullato da un accelerazione di rovescio rabbiosa di Djokovic, un ace porta il match al terzo set. Il colombiano ora appare più reattivo, accelera col suo rovescio bimane appena può e non disdegna sortite a rete.

Djokovic ritrova però subito la concentrazione, mantiene il servizio e dopo un game lunghissimo, in cui il tennista di Medellin spreca da 40-0 e poi quattro vantaggi, alla prima palla break viene beffato da una deliziosa palla corta del suo avversario. A questo punto Djoker ritrova la bussola del match, mette il pilota automatico, non concede nulla al servizio e chiude in un ora e trentanove minuti.

Il passaggio a vuoto patito nel secondo set, potrebbe causare a Nole ben altri grattacapi agli ottavi con Cilic, giocatore tra i più in forma nel circuito reduce da sedici vittorie negli ultimi diciassette incontri; per Gonzalez nonostante la sconfitta odierna, rimane comunque un torneo positivo. (Enrico Cotini)

E.Gulbis b. G.Dimitrov 2-6 6-1 7-5
“Facciamo la bella”. Chi non ha mai pronunciato questa frase tra amici impugnando un joypad o una stecca. Ebbene Grigor Dimitrov ed Ernests Gulbis pur impugnando tra le mani una racchetta nel loro match di terzo turno dell’ATP Masters 1000 di Indian Wells oggi si giocavano la loro “bella”, dopo essersi affrontati già due volte quest’anno: a Rotterdam con vittoria di Gulbis e ad Acapulco dove a spuntarla era stato Dimitrov.

Proprio il bulgaro gioca un primo set da incorniciare. Già nel primo game fa il break a 15. Sul 30-0 del terzo game si prende il lusso di “scherzare” Gulbis con un colpo dietro la schiena seguito dal passante vincente in avanzamento. Gulbis non fa una piega e accorcia comunque sul 2-1. Dimitrov, oltre ad essere bravo, è anche fortunato: si porta sul 3-1 grazie ad un drop di dritto baciato dal nastro. Il lettone negli scambi lunghi è il primo a sbagliare e deve dunque aggrapparsi al servizio, grazie al quale riesce a portarsi sul 3-2 con due ace centrali. A Dimitrov però riesce tutto bene. Nel sesto game il bulgaro approccia la rete col dritto, nel giocare il passante di rovescio Gulbis scivola, ma si rialza prontamente per provare a raggiungere la volèe in tuffo di Dimitrov senza però riuscire a raggiungere la palla. Poco dopo l’ace permetta a Dimitrov di salire sul 4-2. La partenza sprint del bulgaro non dà il tempo a Gulbis di accennare ad una reazione, ma anzi il lettone si lascia andare a scelte scriteriate – come la palla corta sbagliata sul 30-15, a cui fanno seguito altri due errori, col rovescio e al servizio (doppio fallo) – che gli costano un secondo break. Al servizio sul 5-2, Dimitrov non perdona, confermando la bontà del suo servizio col quale perde solamente cinque punti nel primo parziale, mettendo l’80% di prime in campo (88% dei punti realizzati).

Gulbis si prende una pausa tra primo e secondo set per schiarisi le idee. Un break che sembra dare gli effetti sperati. Nel secondo game Gulbis rimonta sul servizio Dimitrov da 30-0 e si procura la prima palla break del match grazie all’ausilio del Falco chiamato dal lettone per segnalare fuori una palla non chiamata dal giudice di linea. L’occasione sfuma sulla prima vincente del bulgaro, che pareggia sull’1-1. Occasione che si ripresenta sul 2-1: Dimitrov commette qualche errore di troppo e questa volta Gulbis lo punisce col dritto incrociato che vale il 3-1. Dimitrov sembra accusare il colpo: da 40-15 perde quattro punti consecutivi, l’ultimo con un dritto lungo di metri, consegnando un secondo break a Gulbis. In 26 minuti il lettone chiude 6-1 il secondo set, riequilibrando l’incontro.

Crescono vertiginosamente gli errori del bulgaro – a fine set ne conta undici – e con loro calano tremendamente le percentuali al servizio. Non solo, la grafica mostra come Dimitrov nel secondo set sia stato molto meno propositivo, giocando solo il 4% dei punti con i piedi ben dentro il campo rispetto al 24% del primo set.

Ad un calo dell’uno corrisponde però un innalzamento del livello da parte dell’altro. La conseguenza è che nel terzo set si assiste ad un match lottato, con entrambi i contendenti che potrebbero far loro la partita. Gulbis torna ad offrire una palla break nel secondo game al termine d’un interminabile scambio concluso con la volèe di rovescio larga, ma è bravo ad annullarla con il sesto ace del match. Il lettone finalmente fa scendere in campo il suo talento e con una palla corta tiene il servizio. In questa fase del match, Dimitrov non riesce più ad ottenere punti facili ed è continuamente sotto pressione, tant’è che Gulbis si procura la prima palla break del set con una risposta vincente di rovescio, sciupata con la ricerca spasmodica del vincente in risposta. Se ne procura una seconda al termine di un lungo scambio in cui Dimitrov rimedia ad una lob del lettone battezzato fuori con un tweener, senza però riuscire a vincere il punto. Il lettone non sfrutta neanche questa e a farne le spese è la racchetta, gentilmente regalata ad una fortunata spettatrice presente tra le prime file. Dimitrov regge l’onda d’urto del lettone e rimane in vantaggio per 3-2. Fa di più, si procura la seconda palla break del set nel gioco seguente, prontamente annullata dalla prima pesante di Gulbis, che dopo quasi dieci minuti riesce a tenere un laborioso game in battuta. Nonostante le occasioni, si seguono i servizi fino al 5-5. Il break arriva nell’undicesimo gioco ad opera di Gulbis che alla quarta occasione del set chiude con il rovescio lungolinea vincente. Il lettone non trema e con un servizio vincente mette fine al match 2-6 6-1 7-5 in un’ora 55 minuti di gioco.

Per il secondo anno consecutivo Gulbis approda agli ottavi di finale dove l’anno scorso perse da Nadal. Anche quest’anno ci sarà uno spagnolo dall’altra parte della rete, Roberto Bautista Agut che, dopo aver eliminato a sorpresa Thomas Berdych al secondo turno, si è confermato battendo Jarkko Nieminen 6-2 4-6 7-6(6). (SP)

Fernando Verdasco (Spain) b. [8] Richard Gasquet (France) 7-6(5) 6-1
Ogni volta che vediamo Richard Gasquet tirare un diritto in top spin da due, spesso tre metri dietro la linea di fondo campo, un Panda muore. Com’è possibile che un giocatore dal talento così straordinario, dal rovescio immaginifico, dal gioco di rete così efficace e stilisticamente perfetto possa ridursi a palleggiare da fondo campo come un Verdasco qualsiasi? Verdasco, appunto.  Si rivede un gran Verdasco, quello a cui di certo non mancano i colpi per pressare il francese da fondo campo, giocandogli sul diritto per poi accelerare sul suo rovescio con l’arpionata mancina di cui Thomas Muster prima, e Rafael Nadal ora, sono gli interpreti più illustri. Il match è stato bello, ricco di colpi di prestigio da una parte e dall’altra. Il primo set si è deciso al tie-break dopo che Verdasco ha salvato ben 4 set point, di cui tre consecutivi, servendo sul 5 a 4 per Gasquet. Nel game seguente, sul 5 pari, toccava al francese salvare ben 4 palle break. La naturale conclusione era il tie-break, vinto dallo spagnolo per 7 punti a 5. Nel secondo set Gasquet si sgretolava. Non c’era più match con Verdasco sempre più padrone del campo, rapido a vincere il parziale per 6 giochi a 1 dimostrando – salvo qualche pausa mentale – di poter battere chiunque se in forma come il miglior Verdasco, quello che stabilmente stava nei top 10. (C.G)

Roberto Bautista-Agut b. Jarkko Nieminen  6-2 4-6 7-6(6)
Una battaglia fra comprimari. Questa la definizione del match molto tirato che ha messo di fronte Bautista-Agut a Nieminem. Ammirammo lo spagnolo due anni fa al challenger romano Rai Open, vinto proprio da lui, ed eccolo quindi a breve distanza temporale farsi strada nel tennis che conta. Con questo risultato Bautista-Agut conquista i suoi primi ottavi di finale in un Master 1000. L’incontro è stato molto tirato nella parte finale, risoltasi al tie-break. Ora per lo spagnolo c’è da affrontare Gulbis con la premessa tutt’altro che rassicurante. Il lettone infatti, ha definito non molto tempo fa lo spagnolo così: “in campo si comporta come una principessa viziata”. Le racchette nel borsone di Gulbis già tremano alla possibile sorte. Interessante notare come dalla parte del tabellone spagnolo uno fra Isner, Verdasco, Gulbis, o lo stesso Bautista Agut, raggiungerà la semifinale. (C.G) 

John Isner b. Y. Lu 6-4 6-3
John Isner, testa di serie numero 12 del torneo, unico americano in gara, ha battuto il taiwanese Yen-Hsun Lu per 6-4, 6-3 senza problemi. Raggiunge così il quarto round. Nel match il gigante a stelle e strisce ha servito 13 aces e ben 32 vincenti, denotando un buon stato di forma da fondocampo. Un break per set e il match è stato suo. Lu si è difeso con soli 9 vincenti e non ha mai conquistato una palla break. (C.G)

Risultati terzo turno:
[2] Novak Djokovic (Serbia) b. Alejandro Gonzalez (Colombia) 6-1 3-6 6-1
Feliciano Lopez (Spain) b. Mikhail Kukushkin (Kazakhstan) 1-6 6-3 6-4
[12] John Isner b. Y. Lu 6-4 6-3
Benneteau b. Thiem 7-6 6-4
[30] Fernando Verdasco (Spain) b. [8] Richard Gasquet (France) 7-6(5) 6-1
Roberto Bautista-Agut (Spain) b. Jarkko Nieminen (Finland) 6-2 4-6 7-6(6)
[24] Marin Cilic (Croatia) b. [16] Tommy Robredo (Spain) 6-4 6-3

Gibertini, Giuliani e Pentagallo

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