Sharapova: "Ormai non ho nulla da perdere contro Serena"

Interviste

Sharapova: “Ormai non ho nulla da perdere contro Serena”

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WTA MIAMI SONY OPEN – Incontro di semifinale: S. Williams b. M. Sharapova 6/4, 6/3. L’intervista del dopo partita.

Sei partita bene. Come sono cambiate le cose nel primo set?
Sì, sono partita molto bene, e sono stata sopra in qualche game ma non ho vinto. Nel primo set ho giocato bene e ho avuto molte palle break. Lei ha avuto qualche problema al servizio nei game del primo set e nel secondo ero in vantaggio 2-0, 40-15, e quello era un game che dovevo conquistare, è stato un game molto importante. Ero lì e poi non c’ero più (ride).

Il vento è stato un fattore che ha contribuito?
Beh, c’è stato vento ogni giorno, quindi in realtà sarebbe stato sorprendente se non ci fosse stato.

Diresti che la differenza fra voi due è il suo servizio? È la cosa più difficile per te?
Credo che nei momenti importanti lei sia riuscita a servire bene, degli ottimi servizi. Sono riuscita a rispondere a pochi di quelli, non abbastanza per rientrare in partita. Si sicuramente è ciò che ha fatto la differenza oggi.

Rifletti molto prima di servire. Quando ti prendi del tempo, pensi a qualcosa o è un modo per liberare la mente? Cosa succede?
Beh, dipende. Credo sia una routine che ho stabilito per me stessa. Non importa cosa stia facendo nel match, se io stia vincendo o perdendo, o se ho bisogno di concentrarmi o di ristabilire la concentrazione, è un attimo che ci prendiamo per noi, perché siamo sempre in movimento, facciamo sempre qualcosa, sia che siamo pronte per il punto o siamo nello scambio. Quindi prendo sempre un attimo per me stessa. Non so quanto, 20 secondo o qualcosa del genere.

Non la batti da molto tempo. Questa cosa ti fa sentire come se non avessi nulla da perdere, è possibile avere questa sensazione per una che ha vinto così tanto come hai fatto tu?
Beh, sicuramente. Voglio dire, nonostante i miei risultati contro di lei, guardo sempre al prossimo incontro con lei perché impari molto anche dal livello che produce. Alla fine della partita, sai cosa devi migliorare e le cose su cui hai bisogno di lavorare, perché una come lei che è così potente ed esplosiva, ed è sempre li su ogni punto, ti insegna che anche tu devi essere in grado di giocare ogni punto e riuscire a fare le tue cose, in maniera costante, non solo per un breve periodo.

I risultati passati ti mettono pressione?
Non c’è alcun motivo di avere pressione per i risultati passati. Lei è un’incredibile campionessa. È per questo che è la numero uno. È molto esperta – voglio dire, il suo tennis parla da solo, e io non ho nulla da perdere contro di lei.

Dopo un match come questo, ti senti più vicina o più lontana a lei?
Non mi piace misurare le cose. Credo di non aver avuto una buona settimana a Indian Wells. Ho giocato male. Qui non ho iniziato bene, e con il passare del tempo, ho capito che stavo riacquistando la forma e a tornare a giocare bene, i match in tre set, li ho vinti, cosa che non ho fatto molto quest’anno, e questo per me è davvero importante, e anche il fatto di essere riuscita a ritrovare la forza nella spalla e di essere riuscita per tre set a servire abbastanza profonda. Queste solo le cose a cui guarderò in futuro, perché l’anno è ancora lungo e ci sono davanti molti tornei, e queste sono le cose a cui voglio pensare.

Cosa dovresti fare per essere in grado di cambiare le cose? C’è un area nella quale hai bisogno di lavorare per vincere questi match?
Penso sempre che per quanto tu stia giocando bene, c’è sempre qualcosa da migliorare. Non mi piace sopravvalutarmi in nessuna parte del mio gioco o della mia carriera, o per chi sono come persona. Cerco sempre di migliorarmi in ogni campo.

Ora si torna sulla terra, la superficie su cui hai ottenuto negli ultimi anni i migliori risultati, credi sia la tua superficie preferita?
Non so se lo sia. La prendo sempre come una sfida, perché è sempre stato questo. Sono migliorata molto, ho sempre cercato di migliorare, perché ho sempre pensato di potermi muovere meglio e di poter passare da un gioco difensivo ad uno offensivo, perché in attacco gioco meglio. Credo sia questa la ragione per cui ho avuto successo, perché sono migliorata, ma sento di poter fare meglio. Mi piace la parte di stagione che sta per arrivare, e sono felice di tornare in Europa.

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