L'incognita Murray tra l'Italia di Davis e il sogno semifinale (CLERICI), Tra l'Italia e l'impresa c'è di mezzo Murray (malato) (PERRONE), Primo assalto a Murray, Seppi punta su tifo e umidità (MARTUCCI), A Napoli i quarti di Coppa Davis C'è Murray fra l'Italia e Federer (FERRERO)

Rassegna stampa

L’incognita Murray tra l’Italia di Davis e il sogno semifinale (CLERICI), Tra l’Italia e l’impresa c’è di mezzo Murray (malato) (PERRONE), Primo assalto a Murray, Seppi punta su tifo e umidità (MARTUCCI), A Napoli i quarti di Coppa Davis C’è Murray fra l’Italia e Federer (FERRERO)

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L’incognita Murray tra l’Italia di Davis e il sogno semifinale (Gianni Clerici)
Stamattina alle 11.30 via alla sfida con Fognini-Ward Vigilia con giallo per un presunto virus dello scozzese Assente al sorteggio, si sono diffuse voci, poi smentite, del forfait di Andy. Rischio pioggia Nel corso della mia lunga e inefficiente vita professionale, non sono mai diventato un giornalista da scoop che, forse per derisione, giungo a chiamare sgub, come un famoso collega digi uno di inglese. Non dev’essere il caso di un mio giovane, e ancora poco conosciuto, collega napoletano, che di scoop sicuramente vivrà. Infatti, dopo aver notato l’assenza, durante la conferenza stampa del sorteggio, di Andy Murray, alle domande sul suoconto, alla risposta un po’ di raffreddore., e insieme alla sua conferma come singolarista opposto nel secondo match ad Andreas Seppi, io mi sarei limitato ad una banale trascrizione. Il futuro segugio ha invece inforcato la motoretta, si è precipitato alla volta dell’ Hotel Vesuvio, dove alloggia la squadra britannica, e ha foraggiato un dipendente, per apprendere che a Murray era stata servita la colazione in camera, e che non era ancora uscito. Poiché quasi tutti pensano che lo scozzese potrebbe portare due punti, e nel caso per noi peggiore tre, alla squadra britannica, anch’io non faticavoa capirequanto importante, addirittura decisivo, sarebbestato un suo malessere. Ho quindi occhieggiato il computer del mio promettentissimo collega, che dava per possibile assente Murray. E mi sono spinto a chiederne conferma ai miei colleghi Mike Dickson, del Mail, e Neil Harman, del Times. Ne è seguita un’immediata semi-smentita che ha retrocesso lo scoop ad un volgarissimo sgub, all’ipotesi di raffreddore, e al fastidio che un famoso tennista finisce a provare per la banalità di domande che gli vengono rivolte da noi cronisti. Stavo per cancellare un simile attacco del pezzo, quando mi son sentito dire, sempre dai miei colleghi che, anche in casa british, era nato qualche dubbio. Un Murray disturbato solo dal raffreddore, si sarebbe dovuto comunque allenare alle 17. Di fronteallaportadellospogliatoio avrei quindi iniziato, insieme ad altri segugi, un’attesa che si risolveva alle 18, quando il malato immaginario scendeva finalmente in campo a colpire palle vigorose insieme all’allenatore Colin Beecher. Un’Italia-Gran Bretagna che, priva di Murray, sarebbe stata una sorta di allenamento, ritorna ad essere un incontro probabilmente deciso dal doppio, specialità quasi scomparsa nei tornei, ma determinante in Davis.

Con la Gran Bretagna in cerca di una semifinale che manca da 16 anni Il fascino antico della Davis Tra l’Italia e l’impresa c’è di mezzo Murray (malato) (Roberto Perrone) Azzurri favoriti II numero 8 del mondo gioca debilitato da un virus: Fognini & co. contano sulla terra rossa e sul tifo di Napoli Una cozza assassina? D capitano di Coppa Davis britannico snocciola il (non particolarmente esaltante) menu di Andy Murray, numero 8 del mondo e grande attrazione, nonché pericolo pubblico numero i, dei quarti di finale tra Italia e Gran Bretagna all’Arena del Thnnis costruita alla rotonda Diaz con vista golfo di Napoli. Il monumento equestre al maresciallo che firmò il proclama della vittoria nella Grande Guerra è stato circondato dalle strutture, tutte sold out. La Davis è stata via, ma è tornata. Con una domanda: ci sarà Andy? Lo scozzese che scalò la montagna di Wimbledon, primo inglese 77 anni dopo Fred Perry, non si è presentato al sorteggio, rimanendo chiuso in stanza all’hotel Vesuvio con problemi fisiologici. Leon Smith ha spiegato che i frutti di mare, sul banco degli imputati, hanno un alibi: non erano presenti. «Abbiamo mangiato insieme: pasta, risotto e bistecca. I virus capitano a chi viaggia molto». E la dura vita del tennis, anche Fabio Fognini, numero 13 del mondo, è arrivato a Napoli con un ematoma sulla parte sinistra del costato, colpa di una racchettata derivata da un diritto un po’ anomalo durante il torneo di Miami. Non voluta come quella volta che Diego Nargiso, dopo un punto sbagliato, si massacrò la coscia. L’insalatiera contiene ricordi e mc-conti, ed è un piacere che siamo tornati a parlare di Coppa Davis, un tempo rifugio del nostro tennis, quando i tornei non ci davano soddisfazioni e non avevamo neanche un plotone di ragazze d’oro come quelle che sono diventate protagoniste negli ultimi anni. A proposito, sul lungomare napoletano c’è grande attesa non solo per i giocatori del Napoli, ma anche per la bella Flavia Pennetta, amica speciale (e forse di più) di Fabio Fognini. Attesa anche la pioggia e su questa fanno affidamento i britannici per aumentare la possibilità di recuperare Murray al loo per cento. «Sono convinto che lascerà la sua impronta in questo match», vaticina mister Smith. «Io spero che sia in campo», dice Corrado Barazzutti, capitano e gentiluomo. Ci sarà, ci sarà. Ieri sera, al tramonto, Andy è uscito dall’hotel e si è allenato regolarmente. Allarme rientrato. Esordirà contro Andreas Seppi nel secondo singolare. Sarà Fabio Fognini a darci la spinta contro James Ward (i6i), preferito a Daniel Evans (13o), ex scavezzacollo di Birmingham, 23 anni spesi un po’ troppo nei pub prima di rimettere la testa nella racchetta. Oltre ad essere più giovane ed avere un miglior punteggio del collega, è anche più dotato, ma è imprevedibile. Ward, 27 anni, è più solido ed è stato decisivo per portare a Napoli la Gran Bretagna ottependo il punto del 3-1 con la storica vittoria in cinque set sull’americano Querrey a Petco Park, San Diego. «Partiamo con un piccolissimo vantaggio. 11 match è equilibrato, ma giochiamo in casa e possiamo contare su un pubblico caloroso». Dove sta il vantaggio? Malgrado la presenza della cugina della Regina, Birgitte Duchessa di Gloucester, questa è (nostra) terra battuta e sir Andy Murray non ha mai fatto sconquassi sul rosso. Ammesso (e non concesso) che il campione di Wimbledon in carica faccia il suo, siamo nettamente superiori negli altri due singolari e più avanti nel doppio dove, a parte i nomi messi nel tabellone, giocheranno Fognini e Bolelli. Lo stesso vale per gli inglesi: accanto allo specialista Colin Fleming, ci sarà Andy per una coppia tutta scozzese. L’Italia manca da una semifinale di Davis da i6 anni, la Gran Bretagna da 33. Siamo in vantaggio 11-4 negli scontri diretti. «Possiamo farcela, ma ora conta il campo», la saggezza di capitan Barazza, che da oggi, come sempre, invecchierà un po’ di più.

Primo assalto a Murray, Seppi punta su tifo e umidità (Vincenzo Martucci)
 FOGNINI STA MEGLIO Murray, virus intestinale ma si allena In doppio con Fleming annunciato Hutchins, guarito da un linfoma. Oggi prevista pioggia NAPOLI t L’assenza di Andy Murray al sorteggio svilisce ancor di più la Gran Bretagna, già in ambasce contro il miglior Fabio Fognini e con un numero 2, Ward, l’eroe di San Diego, appena 161 del mondo, preferito al genio ribelle Evans, e comunque inferiore di qualità, esperienza e risultati al numero 2 italiano, Seppi. 11 fenomeno scozzese ha mangiato solo riso e bistecca, ma ha accusato un virus intestinale, con febbre. «Viaggia tanto, capita», minimizza capitan Leon Smith, scozzese anche lui: «E’ tornato a giocare il miglior tennis». 11 problema del n. 8 del mondo è che, sulla superficie più avara di successi, dovrebbe giocare anche in doppio perché pochi credono ai binomi annunciati: Bolelli-Lorenzi e Fleming-Hutchins. Quella del 29enne di Wimbledon sembra un premio alla vittoria contro il destino dopo il linfoma di Hodgkin di fine 2012, da numero 3 brit e 28 del mondo in doppio, dal quale è guarito l’anno scorso anche grazie all’aiuto di Murray. Che, dalle 18.30 alle 19.30, s’è allenato dopo i massaggi ed è apparso in forma. Personalità «Ogni giorno mi sento meglio, credo di aver recuperato», ufficializza Fabio. Che oggi si sveglierà sperando in un aiutino del cielo: non gli piace svegliarsi presto e un giorno di pioggia l’aiuterebbe. E Ward, il primo ostacolo di Italia-Gran Bretagna che vale le semifinali del 12-14 settembre (dopo 16 anni), magari in Svizzera, contro Federer e Wawrinka? «Non ci siamo mai affrontati ma qualche anno fa ci siamo allenati, in Spagna». Con chiosa di capitan Barazzutti: «Per i valori dei giocatori, il fattore casa e la superficie che non è l’ideale per loro, abbiamo un piccolo vantaggio». V.M. o IL N.1 DEI RIVALI o Andy Murray, 26 anni. Numero 8 al mondo ***

A Napoli i quarti di Coppa Davis C’è Murray fra l’Italia e Federer  (Federico Ferrero)
Oggi i primi singolari, Fognini ‘o pazzariello e Seppi contro il campione scozzese e il semisconosciuto Ward: si può fare FEDERICO FERRERO twitter@effe7effe ITALIA CONTRO SUDDITI DI ECIZA8ETH WINDSOR TORNA IN SALA OGGI, A TRENT’ANNI GIUSTI DAL FILM IN TECHNICOLOR DI TELFORD: Un nome che riporta al 1984, al vigoroso braceion di Gianni Ocleppo che smantellò la corazzata di cartapesta guidata da John Lloyd, noto come marito della signora Evert. Dalla bruma invernale delle Midlands, questo incrocio di Davis a campi invertiti sarà cullato in un altro mondo: il lungomare del golfo di Napoli, il tennis club ultracentenario e un campo centrale, il Carlo d’Ava-los, dipinto nelle tribune opposte con due immensi drappi alla Andy Warhol. La Union Jack di qua, il tricolore di là: una scenografia meravigliosa, che varrebbe già un tre a zero. Tuttavia di altro si ragiona, nelle ore della vigilia, soprattutto di un altro Andy: è Murray, lo scottish boy che il chirurgo ha riavvitato lo scorso settembre per risolvere una discopatia cronica. E lui l’uomo dai due punti e mezzo (o forse due, o uno solo), è lui il rebus da decifrare nella speranza di agguantare una semifinale dell’Insalatiera contro la Svizzera di Fede-rer e Wawrinka. Tolto dal contesto, Murray è sans doute troppo forte per gli azzurri. Ma il contesto c’è, e pesa assai: Andy non è ancora riuscito a recuperare appieno il suo vigore, nei mesi post operatori. Sulla terra poi, e si ripete da più parti, il campione di Wimbledon è solito offrire il peggio di sé: non che non sia vero, ma altrettanto correttamente va rammentato che il peggio di un fuoriclasse è pur sempre una semifinale a Parigi, due a Monte Carlo e una a Roma. C’è di più: arrivato a inizio settimana, il numero uno britannico sta procurando affanno al team di capitan Leon Smith, avendo fatto in modo di eludere un allenamento e la cerimonia di presentazione per un malessere allo stomaco. L’Italia, poi, ha il suo guaglione: Fabio Fognini, ‘o pazzariello di Arma di Taggia. Pd talento perennemente imbizzarrito piace definirsi così ma ora, giacché la sregolatezza si è messa a convivere col genio senza trucidarlo, le sue mattane vengono tollerate con maggior indulgenza. Fabio, 13′ tennista al mondo, sulla terra rossa è quanto di meglio l’Italia abbia avuto in dono dopo Pietrangei, Panatta e capitan Barazzutti: non è reato attendersi una sfida tra numeri uno in equilibrio, con alte probabilità di un match di gran classe. Fatti salvi i nobili, Smith ha preferito all’ex discolo Daniel Evans il più inquadrato James Ward, come numero due UK (e 161 al mondo). Figlio di un tassista londinese, Ward non è gommato per correre sulla polvere di mattone e pure un Andreas Seppi dalle prestazioni finora disarmanti – ha vinto quattro partite in tutto l’anno – dovrebbe evitare all’Italia capitomboli non preventivati. Dopo Fognini-Ward alle 11.30 di oggi, toccherà proprio al Seppi saggiare le condizioni del Vip di Dunhlane, fresco di separazione, subita e non voluta, dal coach Ivan Lendl e ancora in attesa dell’ispirazione smarrita dopo i Championships dell’ultima estate. Va’ ölimroeanittiuroteseaaa, direbbero i partenopei. Non c’è fretta, Murray, nessuno ti rincorre: prenditi ancora questo weekend di mare. ***

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