Fognini nella top ten? Ha i mezzi per farcela (Bertolucci). Barazzutti: "Federer e Wawrinka, dovete avere paura" (Valesio)

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Fognini nella top ten? Ha i mezzi per farcela (Bertolucci). Barazzutti: “Federer e Wawrinka, dovete avere paura” (Valesio)

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Fognini nella top ten? Ha i mezzi per farcela (Paolo Bertolucci, Gazzetta dello Sport)

Sono passati tanti, troppi anni da quando raggiunsi la 12a posizione nel ranking mondiale. In questo lungo periodo l’Italia ha avuto diversi giocatori nei primi 20 della classifica ATP che però a causa dello scarso rendimento sulla terra (Camporese) o sul veloce (Gaudenzi) o per carenze tecniche (Furlan) nella loro carriera non sono riusciti ad accumulare i punti necessari per superarmi. Non ho mai sofferto d’invidia e da quando ho iniziato a sentirmi il fiato sul collo di Fabio Fognini mi sono ritrovato a tifare per questo ragazzo ipereccitato, alquanto irascibile, ma dotato di enormi qualità tennistiche affinchè centri il prestigioso traguardo e entri nella top ten. Detesto fare paragoni tra atleti di epoche diverse ma sono convinto che i tennisti attuali siano migliori di quelli che abbiamo conosciuto e ammirato in epoche precedenti. E’ vero che il loro compito è stato agevolato dai nuovi attrezzi, dalle corde, dalle scarpe, dalle palle, dalla corretta alimentazione e dalla precisa metodologia di allenamento, ma questo non basta.

Fabio possiede delle qualità fisiche straordinarie. Rapido negli spostamenti laterali, veloce negli scatti in avanti, reattivo negli spazi brevi ma al tempo stesso resistente nelle lunghe distanze si dimostra competitivo su tutte le superfici. Il braccio poi gli permette di variare il gioco con naturalezza senza dover ricorrere a soluzioni impossibili. Non conosce ostacoli nel proporre effetti speciali, nuove direttrici, angoli acuti, improvvise accelerazioni e tocchi morbidi. Fino allo scorso anno esibiva un tennis superiore alla sua classifica ma veniva penalizzato da un carattere ribelle e da una lettura tattica adatta solo alle gare giovanili. Lavorando col nuovo allenatore sono arrivate le vittorie e con queste la fiducia per puntare sempre più in alto. Mancano pochi gradini per superare l’asticella, ma sono impervi e irti di difficoltà. Dovrà tenere la barra dritta e con un pizzico di buona sorte nei prossimi sorteggi sono sicuro che potrà alzare il bicchiere e brindare (…)

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Barazzutti: “Federer e Wawrinka, dovete avere paura” (Piero Valesio, Tuttosport)

CORRADO, in giro si sente dire: Federer e Wawrinka ci faranno a pezzi.

«Io mi metto a ridere».

Perché?

«Perché sono loro a doversi guardare le spalle. Sono loro che dovranno avere paura di noi. E’ un merito che ci siamo conquistati sul campo. Non vedo proprio perché dovremmo sentirci battuti in partenza».

Perché giocheremo contro Federer e Wawrinka, ad esempio.

«Appunto. Fino a metà del pomeriggio di domenica il Kazakhstan era avanti 2-1 e Kukushkin era in vantaggio di un set su Wawrinka. Noi adesso abbiamo Fognini che ha raggiunto un livello di consapevolezza dei propri mezzi eccezionali. E Seppi che sta risalendo di convinzione. Loro potranno anche tentare di farci a pezzi: ma dovranno stare molto attenti a non commettere alcun errore. Perché saremo lì pronti ad approfittarne».

Poi ci sarà un doppio da giocare.

«Già, il doppio. Sono sicuro che non ne giocheremo un altro brutto come quello di Napoli; o almeno incompiuto. Saremo di sicuro ad un livello superiore. In fondo però spero che loro pecchino di presunzione».

Ovvero?

«Che ad esempio dicano: giochiamo sulla terra. Cosi, giusto per dimostrare che siamo forti ovunque». Contro gli Stati Uniti due anni fa in effetti ebbero questa brillante idea. E finì male per loro»

«Esatto. Contro di noi dovrebbero scegliere la terra indoor solo per il manifesto intento di umiliarci. Temo che non succederà… ovviamente. Ma la cosa non mi provoca alcun timore: ci prepareremo come Dio comanda».

Si giocherà subito dopo lo Us Open.

«Posso presumere che Federer e Wawrinka arriveranno alla seconda settimana e magari pure in fondo. E avranno giocato tanto anche prima. Valuteremo fino a quando i nostri dovranno restare a New York e poi decideremo come e dove prepararci. Più tempo avremo a disposizione e meglio sarà. Intendiamoci, può starci che ci rifilino un 5-0: io credo proprio di no ma potrebbe anche starci. Tuttavia io resto convinto che non finirà così. E lo dico a ragion veduta».

Panatta ha detto: era ora che arrivassero in semifinale di Davis.

«Ho sentito Fabio e non era molto contento, diciamo così».

Fabio dice che lei è una specie di padre per la squadra.

«Mi fa piacere che lo dicano, soprattutto perché è vero. Si è creato un clima bellissimo fra di noi, i tempi delle polemiche sono lontani (…)

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