Atp Montecarlo: Bolelli ko. Fognini a fatica in 3 set

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Atp Montecarlo: Bolelli ko. Fognini a fatica in 3 set

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TENNIS MONTECARLO – Niente da fare per il nostro Simone Bolelli che viene travolto da un solido Kohlschreiber. Un Fognini per quasi due set quasi inguardabile tira fuori l’orgoglio e i colpi all’ultima opportunità e ribalta il match. Battuto Sousa 5-7 7-5 6-4 in 2 ore e 20 minuti d’intensa battaglia. Da Montecarlo.

Ascolta Fognini dopo la vittoria contro Sousa

Ascolta Fognini in inglese

Ascolta Bolelli dopo la sconfitta a Montecarlo

P. Kohlschreiber b. S. Bolelli 6-3 6-4

Peccato davvero perché Simone Bolelli possiede pregevoli doti tennistiche, in primis uno dei più deliziosi rovesci ad una mano del circuito. Ma, purtroppo, non basta. Ed oggi, in un derby del rovescio ad una mano contro Philipp Kohlschreiber, non c’è stato nulla da fare. Il tedesco si è dimostrato davvero solido, tonico e aggressivo.

Sceso al n. 329 della classifica e approdato al main draw beneficiando di una wild card, Simone è apparso ancora molto falloso e lento con i piedi.

I primi due game sono combattuti ai vantaggi e sembra che Simone possa tener testa al tedesco. Philipp, senza essere troppo potente al servizio, ha comunque un ottimo rendimento con la prima palla che è liftatissima e piazzatissima tant’è che, alla fine, sale 2-0. L’azzurro dimostra le sua abilità di tocco, con pregevolissime smorzate e back velenosi radenti la rete. Ma non è sufficiente. Quando il tedesco lo ingaggia in scambi prolungati e stretti da una parte all’altra del campo, Bolelli arriva tardi, troppo lento e l’avversario può chiudere agevolmente il punto al volo o con un colpo d’appoggio. E difatti, dopo 36 minuti di gioco, il n. 25 del mondo si aggudica la prima frazione per 6-3.

Il secondo set è più combattuto e Simone tenta di resistere meglio al tennis aggressivo e vario di Philipp. Questi produce ancora un gioco estremamente solido, mantre Bolelli commette ancora troppi gratuiti, soprattutto con il dritto, rigido sulle gambe. Sul 2-1 per lui, Kohlschreiber ottiene il brak e sale 3-1 e poi 4-2. Simone accorcia ancora le distanze e si avvicina 3-4. Ma ci sono ancora tanti errori per lui e, sul 5-3, il tedesco ha 3 matchpoint. Ed è proprio adesso che Philipp si distrae, lasciandoli sfumare tutti, tant’è che Fabio ha la possibilità di restare nel match salendo 4-5.

Ma ora, ulteriormente incattivito dalle prime occasioni mancate, Philipp non fallisce e infligge la zampata finale all’avversario, chiudendo l’incontro con lo score di 6-3 6-4.

Per Bolelli ci sono solo 2 vittorie nei Masters 1000 negli ultimi 5 anni: con Levine a Miami nel 2013 e con Greul a Roma nel 2010. In conferenza stampa Simone ha confermato le sue defaillance: “Ho cominciato abbastanza nervoso e ho cercato di andare in campo e fare una buona prestazione per poi essere contento di quello che potevo fare. Non ho giocato molto bene, sono stato troppo falloso. Lui sicuramente ha fatto la sua partita ed è stato abbastanza solido. Ad un certo punto ho avvertito un fastidio all’adduttore che forse mi ha un po’ frenato ma non credo sia stato fondamentale. Sicuramente mi mancano queste partite a questi livelli e piano piano dovrò riprendere il ritmo” Gli abbiamo chiesto come si sente con il polso : “Il polso sta bene; avverto un po’ di fastidio solo quando cambio superficie ma normalmente non mi dà problemi”.

E il doppio ? Alla fine Simone lo giocherà con Fabio che, inizialmente, sembrava lo dovesse disputarlo in coppia con Djokovic: “Djokovic non ha voluto giocare il doppio. Io inizialmente avevo chiesto la wild card con Starace invece l’hanno data ai francesi e così poi gli ultimi 5 minuti abbiamo firmato io e Fabio. È importante soprattutto in vista della Coppa Davis“. (Da Montecarlo, Laura Guidobaldi)

F. Fognini b. J. Sousa 5-7 7-6 6-4

Fabio Fognini impiega oltre due ore per approdare al secondo turno, a un passo da una calamorosa eliminazione per mano di un solido e propositivo Joao Sousa. Dopo un set e mezzo giocato molto male, l’azzurro trova la zampata decisiva per raddizzare il match nel secondo parziale, salendo di livello nel terzo per poi chiudere il match.

Il match si apre con il portoghese, n.38 ATP, molto propositivo e alla ricerca della rete ogni volta che è possibile, consapevole che un match giocato dal fondo non gli lascerebbe scampo contro la solidità dell’attuale Fognini. Sousa tiene il servizio dopo un magnifico primo gioco (vincenti da entrambe le parti e 4 parità) e piazza il break al successivo, dimostrando grande aggressività. Fabio si sveglia, guadagna progressivamente campo e trova prima il contro break immediato e subito dopo un altro break (bellissima palla corta da metà campo), salendo fino al 5-3. A quel punto, mentre Sousa rimane in palla, il ligure spegne completamente la luce, subisce un drammatico parziale di 16 punti a 2 cedendo due volte il servizio e perdendo il set 7-5.

Il secondo parziale prosegue su questa falsa riga, il portoghese solido dal fondo e Fognini molto falloso, in un attimo ci si trova sul 2-0 e servizio Sousa. Il linguaggio del corpo di Fabio è eloquente, si teme il peggio. L’italiano allora, sospinto da un foltissimo e caldo pubblico azzurro, centra il contro break salvando un punto in cui l’avversario non chiude 3 smash. Durante la sosta sul 2-1 entra in campo il fisio e massaggia velocemente la coscia di Fognini. Lea Pericoli, seduta dietro di me in tribuna stampa, teme che abbia un problema fisico (“Si muove male, sta giocando solo di braccio e poco di gambe”). Dopo aver tenuto il servizio, l’eroe di coppa Davis perde netto il game successivo, sbatte due volte a terra la racchetta e calcia la sua postazione: è furibondo, mentre riceve un nuovo supporto fisioterapico.  La crisi continua: l’italiano piazza malamente fuori una palla corta facile e affossa in rete tre colpi, Sousa sale fino al 5-2, quando Lea Pericoli sussurra sconsolata: “È finita”.

Sembra una sentenza inoppugnabile, ma sull’orlo del baratro, 5-4 30-0, Fabio sembra aver sentito la Pericoli e ritrova la classe che la Signora del tennis italiano merita, per piazzare due colpi vincenti prima di strappare la battuta al numero 38 del ranking, che spara in rete il dritto in uscita dal servizio: 5-4 Fognini, che sale nettamente di livello, ingrana la quinta e sul 5 pari centra un nuovo break, a zero, chiudendo con un gran recupero e un colpo vincente, prima di suggellare la rimonta col 7-5 finale.

A questo punto l’italiano esce un attimo dal campo ed è Sousa a mostrare i nervi, inveendo contro il giudice di sedia (Pascal Maria), reo a suo dire di non aver dato nemmeno un warning a Fognini in precedenza. Risma di fischi dal pubblico tricolore, prima della ripresa del gioco. Il terzo set non è una passeggiata, il portoghese, al debutto sui campi del Principato, non cede niente limitando gli errori e tenendo fino al 2-2. Non basta però la sola regolarità contro un Fognini ritrovato, non certo irresistibile come quello che ha distrutto Murray nel magico week end di Napoli, ma di nuovo ai livelli del 2014. Fabio prende la rete e trova il break del 3-2, che conferma nel gioco successivo con una stop-volley pregevole, facendo esplodere il pubblico. Sousa non alza bandiera bianca, arriva fino al 4-5 quando riesce a procurarsi una palla break, annullata dal n.1 azzurro con un’ottima prima, prima di cedere al primo match-point, dopo 2 ore e venti di partita.

Fognini ha dimostrato, nonostante alcuni soliti atteggiamenti (racchette ripetutamente scaraventate a terra e worning rimediato), di aver acquisito una solidità mentale un anno fa impensabile, considerando che ha già vinto nel 2014 tre match dopo essersi trovato a due punti dalla sconfitta, oggi e contro Almagro e Robredo, e aver salvato due match point contro Monfils al terzo turno di Indian Wells.  Al secondo turno affronterà il vincente di Bautista Agut – Pospisil, in programma come ultimo match sul Court des Princes.

È un Fabio sollevato quello che si presenta in conferenza stampa: “Non sono certo soddisfatto del tennis espresso oggi, ma è la classica partita che tempo fa non avrei vinto, inoltre era importante confermarsi dopo la sbornia e il clamore mediatico della Coppa Davis, pertanto sono soddisfatto.” A una nostra precisa richiesta sul motivo del mancato doppio con Djokovic ha spiegato: L’ultimo giorno delle iscrizioni mi ha mandato un sms dicendomi che aveva un piccolo fastidio e non voleva rischiare. Era dispiaciuto, voleva davvero giocarlo perché essendo noi qui di casa sapeva che sarebbero venuti in molti a vederci, ma va bene così. Quando si è amici si capiscono queste cose”. Un’ultima battuta sul gesto provocatorio di Icardi verso la curva della Sampdoria (l’ex doriano ora all’Inter, una volta segnato alla sua ex-squadra, ha portato le mani alle orecchie come dire: “E adesso come la mettiamo?”, attirando ira e insulti dalla sua vecchia curva): alla domanda se anche lui avrebbe reagito così ha risposto: “Penso che sia andato un po’ oltre, anche se posso comprenderlo, le pressioni non sono mai facili da gestire”. (Da Montecarlo, Ruggero Canevazzi)

 

 

 

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