ITF Firenze: Stefanini bene a metà. Fuori Mosciatti, bene la Schmiedlova

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ITF Firenze: Stefanini bene a metà. Fuori Mosciatti, bene la Schmiedlova

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TENNIS ITF FIRENZE – Il resoconto degli ottavi di finale del torneo giovanile Città di Firenze. Dei fratelli Stefanini ne passa uno. Perde anche la Simonelli dalla Schmiedlova. Da Firenze, Franco Marucci. L’intervista all’ incordatore ufficiale del torneo

Poco ci è mancato che i due fratelli Jacopo e Lucrezia Stefanini fossero gli eroi di giornata. Nella tarda mattinata di un giorno finalmente soleggiato, e con temperatura ideale (ma il meteo non promette nulla di buono per sabato e domenica)​,​ Jacopo ha sconfitto Andrea Pellegrino e Lucrezia rasentato la clamorosa eliminazione di Dalma Gálfi. Jacopo ha disposto agevolmente di un nervoso e falloso Pellegrino nel primo set, e sembrava avviato a chiudere il match nel secondo; ma avendo fallito un match point sul 6 a 5 e perso poi il set, subiva come spesso succede la rimonta dell’avversario che si portava 3 a zero nel terzo; ma Pellegrino si faceva raggiungere e si arrivava al 4 pari, con Stefanini che lo brekkava e si aggiudicava l’incontro.

Oggi si disputavano gli incontri della parte bassa degli ottavi maschili, e Stefanini fronteggerà nei quarti il magiaro Biro per giocarsi eventualmente l’accesso alla finale con Blasko (secondo me), e dove incontrerebbe uno, a mio avviso, tra Cutuli, Choinski e Poljak (Berrettini permettendo). Come dicevo ieri, Stefanini ha le carte in regola per vincere il torneo e non ruberebbe nulla se lo portasse a casa. I fiorentini ci credono. Blasko potrebbe essere il dark horse, anzi non tanto dark perché è dopo tutto testa di serie n. 2. Sempre confinato nei campi secondari, è un po’ un oggetto misterioso. Oggi ho seguito un pezzo del suo match con Fallert, ieri vincitore di Moroni, e ne ho notato la mobilità, l’anticipo e la facilità del colpo. Quanto a Andre Biro, che assomiglia in modo straordinario a Furlan (anche nel mutismo in campo), è un giocatore non brillante ma navigato, e gran regolarista. Difficile insomma fargli il punto. Ha inflitto una severa lezione a Diego Morelli, un educato, elegante ma leggerino giocatore cagliaritano dal carnato asiatico, che per quanto ho visto è uno dei pochi se non il solo che ha una qualche predisposizione per il gioco di volo. Se la palla lo consente scende agilmente a rete con il rovescio tagliato di un tempo e può anche chiudere con la vol​é​e o lo smash. Sennonché Biro è un gran passatore, e Morelli a rete non ci andava poi così spesso, cercando invece di forzare, e fatalmente sbagliare, lo scambio da fondo. Giocatore da rivedere, Morelli, cui far fare anzitutto palestra per irrobustirlo. Nell’altro ottavo Mosciatti è uscito di scena senza sfigurare e chi ha visto l’incontro parla di una buona prestazione. Domani gli altri ottavi.

Nel femminile Brescia vittoriosa di misura, e Turati Bianca elimina la… Sartorina. Il padre non potrà rimproverarla: Giulia ha fatto un torneo inaspettato, accedendo al main draw dove ha anche superato un turno. Questo dopo due o tre anni in cui era scomparsa di circolazione. Brescia ha un percorso accidentato d’ora in avanti perché trova la Schmiedlova dopodomani, e se la batte la vincente di Turati-Gálfi. Entrambe, ultime italiane rimaste in gara, sono per me chiuse dal pronostico, ma più la Turati che la Brescia, che dovrà comunque tirar fuori la prestazione maiuscola per battere, a questo punto, la favorita numero uno del torneo, la Schmiedlova.

Venendo agli altri due ottavi femminili in cui erano impegnate nostre giocatrici, sul centrale scendeva appunto la Schmiedlova opposta alla Simonelli. Ci si chiedeva se la slovacca si sarebbe confermata agli stessi livelli stratosferici di ieri, e se sì quanti giochi avrebbe concesso alla nostra, e quanti di più della Pieri ne avrebbe fatti la Simonelli, senza dar credito naturalmente alla proprietà transitiva. Ora​,​ la Simonelli ha un gioco molto più adulto ed efficace della Pieri e ci si poteva spingere ad azzardare che potesse compiere addirittura l’exploit e rovesciare il pronostico. È stata invece débâcle (6/1 6/1 lo score): e dire che la Schmiedlova ha giocato leggermente più piano di ieri, o così è sembrato, e ha concesso più gratuiti e più doppi falli. Ma vediamo brevemente l’andamento dell’incontro. Come ieri la slovacca concede un break al primo gioco e poi ne ​conquista sei consecutivi. La Simonelli tiene in genere botta nel palleggio sino al terzo o quarto scambio, quando o viene infilata dal lungolinea e dal contropiede anticipato oppure cerca la chiusura ma sbaglia: in questi casi tenta spesso di forzare con il diritto “spallare”, che dà certo più potenza al colpo ma perdendone il controllo: un difetto da eliminare quanto prima. Il set è ormai compromesso quando sul 4-1, e punto del game per la slovacca al servizio, la Simonelli contesta il punteggio chiamando il 40-15. A nulla valgono dalle gradinate le dissuasioni della Serra Zanetti: il match si ferma per qualche minuto, gran parlottare alla rete, sopraggiunge il giudice arbitro, la Simonelli accetta ​inviperita il 5-1.​ ​Partita praticamente finita, con Simonelli in totale disarmo che esce mentalmente dall’incontro.

Sul campo n. 4 subito dopo e quasi in sincronia Lucrezia Stefanini inizia il suo match con la Gálfi. Sono sincero, non davo un dollaro bucato alla nostra dopo aver visto due giorni fa il gioco autoritario e perentorio della magiara. Mi ricredo sulla Stefanini, e debbo anche ammettere che le quotazioni della Gálfi per la vittoria finale scendono assai alla luce del match odierno, che ne ha messo in preoccupante evidenza la scarsa adattabilità alle variazioni di ritmo e una rara incapacità nel gioco a rete. Stefanini è salita nel primo set addirit​t​ura sino a 4/2 con una Gálfi in preda a un ​autentico black out mentale. Entrata subito in serie negativa, nervosissima (lanci di racchett​a, imprecazioni) le si sono visti commettere errori madornali e vere e proprie sciocchezze tattiche. Ma ciò non deve suonare come semplice demerito della ungherese. Al contrario la Stefanini ribatteva colpo su colpo senza perdere un centimetro di campo, occasionalmente alzando, sempre contrattaccando con una palla tesa e piatta che, si è visto, Gálfi teme come un incubo. Sull’orlo del crollo la Gálfi ha capito che era inutile la soluzione di forza, almeno oggi, e ha cominciato lei stessa a rallentare e a gestire lo scambio con più pazienza. Ritrovata la calma, ma sempre non del tutto, la maggiore classe della magiara ​alla fine ​ha avuto la meglio. Ma che fatica. Lucrezia merita i complimenti, e peccato che i mezzi fisici siano per ora quelli che sono. La parte bassa del tabellone continua ad essere enigmatica, e ​sembra ​più debole: si fanno avanti la Vondrous​o​va e anche l’inglesina Arb​u​thnott ​(sorprendente 6/1 6/0 alla russa che aveva battuto la Torelli) ​con la​ pure russa Miroshnichenko, oltre alla Jokic; ma ​a ​nessuna ​darei serie chances di vittoria finale.

Franco Marucci

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