ATP Montecarlo interviste, Wawrinka: "Sulla terra non temo nessuno"

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ATP Montecarlo interviste, Wawrinka: “Sulla terra non temo nessuno”

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TENNIS ATP MONTECARLO – S. Wawrinka b. M.Raonic  7-6, 6-2. L’intervista del dopo partita. 

D. Sembra che tu ti senta particolarmente a tuo agio qui. Milos è un avversario “tosto”.
R. Lo è o non lo è?

D. Lo è.
R. Lo stavo per dire io, se non lo è lui….. Il match era difficile e penso di aver giocato un gran match. Ero davvero concentrato sul mio servizio per essere aggressivo al massimo a partire dal primo colpo, per farlo muovere e farlo lavorare su tutte le palle. Il match può sempre cambiare. Nel tiebreak, per due volte è stato in vantaggio con mini break. Non è mai facile giocare contro di lui. Ha un gran servizio. È forte. È difficile contrastarlo ed è in grado di giocare veloce. Io penso di aver giocato un match solido.

D. Dopo averlo brekkato subito a inizio secondo set, le cose sono diventate più facili. Ho l’impressione che non sia riuscito ad alzare il suo livello di gioco contro di te.
R. Sai, penso di avergli fatto capire ad ogni punto che per lui il match sarebbe stato difficile. Anche se nel primo set mi stava vicino e per poco non ha vinto al tiebreak. Ma per lui è stato un set difficile perché doveva giocare al massimo e doveva sempre tentare qualcosa di nuovo. Io mi sentivo forte da fondocampo. Sto bene fisicamente. So che sulla terra, se gioco il mio miglior tennis, posso battere questi avversari. So che non è mai facile, ma sono felice di quello che ho fatto oggi.

D. Se giocherai contro Rafa, dopo averlo battuto agli Australian Open, pensi che avrai più sicurezza o sono condizioni totalmente differenti?
R. E’ una superficie diversa. Come sai, Rafa è il Re della terra rossa. L’anno scorso ho giocato contro di lui ed è stato troppo forte per me. Ma, penso che ora sono un giocatore diverso. Se devo giocare contro di lui, so di poterlo battere. Sicuramente dovrò giocare il mio miglior tennis. Ho alcune cose da fare sul campo e prima di tutto devo vedere chi vincerà (Nadal vs. Ferrer), poi mi concentrerò sul match di domani.

D. Quale parte del tuo gioco pensi di dover migliorare per raggiungere il tuo massimo livello in questo momento?
R. Sto ancora lavorando molto sul mio gioco al di fuori del torneo. Sto cercando di migliorare il mio dritto e sto ancora cercando di lavorare sul servizio. È quello che sto facendo già da molti anni. Forse è grazie a questo che ora gioco così bene. Negli ultimi quattro, cinque anni, non ho mai cambiato. Come quando le cose andavano male, io mi concentravo su quello che volevo migliorare, cercando di essere più aggressivo ma non troppo e di essere sempre severo con me stesso. So che sulla terra ho più tempo per pensare e questo è meglio per me. Posso sempre giocare un colpo in più. Sto ancora provando a migliorare molte cose nel mio gioco.

D. Pensi che un match come quello di oggi possa mostrare la differenza tra te e i migliori giocatori, i top players, e quelli emergenti, come Raonic o Dimitrov?
R. Beh, credo che Raonic sia migliorato considerevolmente da un anno a questa parte. Sta vincendo molti match. Anche se oggi ha perso, Milos è migliorato molto. Vince più match rispetto al passato. Era solito arrendersi in certi match e oggi non lo fa più. Oggi gli ho messo pressione. Il primo set è stato decisivo perché ha dovuto combattere molto duramente per stare nel set. Ha raggiunto le semifinali a Miami. Credo che sia veramente migliorato nell’ultimo anno.

D. Dopo Indian Wells e Miami hai avuto un leggero calo ma adesso sembra che hai recuperato la forma migliore.
R. Da quando sono qui mi sono schiarito le idee. Anche la Coppa Davis mi ha aiutato, specialmente adesso che Roger è tornato nel team. Ho avuto confronti positivi con il mio coach e adesso so esattamente cosa fare. So di essere considerato uno dei favoriti, ma ogni volta che gioco un match, sono nella condizione mentale di essere uno sfidante che cerca di vincere un match in più.

D. Secondo te chi vincerà questo torneo?
R. Risponderei sempre Rafa. Se vince oggi, significa che è al suo massimo. Per lui i primi turni sono sempre i più difficili. Poi riesce a trovare il suo livello massimo di gioco.

D. Possiamo dire che la terra è la superficie che hai nel cuore?
R. Permettimi di dire che sulla terra ci sono meno giocatori che mi spaventano. Naturalmente, la stagione sul duro è più lunga e per questo ottengo più risultati su quella superficie. Ma, sulla terra non temo gli altri giocatori e questo è molto positivo per me, specialmente se sono in fiducia.

Traduzione di Yelena Apebe

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