Wawrinka pareva più forte anche quando stava perdendo. Ma diventerà mai n.1?

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Wawrinka pareva più forte anche quando stava perdendo. Ma diventerà mai n.1?

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TENNIS ATP MASTER 1000 MONTECARLO – Stan Wawrinka ha cominciato con soggezione la finale con Roger Federer, più amico che rivale. È n.1 della Race ma non si sente un n.1. “Al Roland Garros sarò il favorito solo se vinco anche Madrid e Roma!”. Può diventare n.1?

MONTECARLO – La mia sensazione, nell’assistere a questo primo derby svizzero in una finale di Masters 1000, è stata fin dall’inizio quella che ho riproposto adesso nel titolo.

Roger Federer ha fatto punti splendidi ed è venuto a rete a prendersi qualche bel punto, ma gli scambi più sostenuti – fin dal primo set – parevano mettere in evidenza la superiore pesantezza di palla di Wawrinka e anche una maggiore velocità negli spostamenti quando entrambi riuscivano ad angolare meglio i loro colpi.

Eravamo tesi all’inizio” avrebbe confessato Stan Wawrinka con il sorriso di chi quasi non ci crede ancora di aver potuto battere l’idolo Roger Federer.

In realtà era teso soprattutto lui che non a caso ha cominciato a servire concedendo subito una palla break nel primissimo game e poi perdendo il servizio nel quinto game, lui che non l’aveva mai perso in tutto il torneo. Quel break gli sarebbe stato fatale perché non sarebbe mai riuscito a conquistare un breakpoint sul servizio di Roger per tutto il primo set.

Alla fine del primo set perduto 64 Wawrinka aveva fatto appena un punto in meno rispetto a Federer ma aveva perso quasi tutti quelli più importanti per un problema di soggezione, se non di timidezza.

Si vedeva che era trattenuto, che sbagliava palle che non aveva sbagliato né contro Cilic, né contro Raonic o Ferrer.

E, visto che ciononostante era ugualmente capace di impostare il match sulla diagonale dei rovesci, il mio unico dubbio era: riuscirà a liberarsi dei suoi complessi, a giocare sciolto, a premere? Se ci riesce, pensavo, vincerà, altrimenti la sua resterà una missione incompiuta principalmente per una questione di personalità.

Quando è riuscito a strappare il servizio a Federer all’inizio del secondo set – e lì Roger lo ha aiutato non poco perchè era avanti 30-15 ed ha commesso un doppio fallo prima che sul 30 pari Wawrinka giocasse 3 stupendi rovesci dei suoi per conquistare la pallabreak… sulla quale Roger ha sbagliato un dritto non impossibile per troppa fretta – Stan è rimasto talmente traumatizzato dalla propria audacia che ha perso subito anche il proprio servizio a zero!

Ha avuto due palle break per il 3-2, non le ha sfruttate, ma almeno ha cominciato a servire come nei giorni scorsi: negli ultimi 8 turni di servizio ha ceduto la miseria di 6 punti. Una sola volta Roger è riuscito ad arrivare a 30, gli altri li ha persi o a zero o a quindici.

Una sequenza ideale per ritrovare calma, tranquillità, fiducia. Per potersi concentrare a fondo sui games di servizio di Roger, una volta vinto il tiebreak che ovviamente è stato il momento decisivo, la svolta della partita.

Stan partito subito 2-0 non si è fatto più riprendere. Tre setpoint sul 6-3, due annullati, ma sul terzo gran servizio seguito a rete e sul pallonetto difensivo di risposta di Federer, boom smash al volo ed è stato terzo set.

Un terzo con poca storia dopo che Federer, impotente in fase di risposta, ha ceduto il servizio per due volte di fila. 4-0 Wawrinka e …il primo svizzero a vincere il titolo del Country Club di Montecarlo e i 549.000 dollari spettanti al vincitore non poteva che essere lui.

Adesso ci si domanda soltanto se Stan Wawrinka, vittorioso nel primo Slam dell’anno e nel suo primo Masters 1000, saprà conquistare un posto stabile nei primi 4 del mondo – scalzando quindi uno dei famosi Fab Four – ora che si ritrova al n.1 della Race e al n.3 delle classifiche Atp, davanti a Federer.

Se l’anno scorso pareva Juan Martin del Potro il candidato più autorevole a interrompere il predominio dei soliti quattro – più che l’irriducibile David Ferrer – quest’anno non c’è dubbio che quel ruolo di “guastafeste” spetti soprattutto a Stan Wawrinka (e non soltanto perché l’argentino di Tandil resterà purtroppo fermo per un bel pezzo).

Il torneo di Montecarlo lascia dubbi in sospeso sulle condizioni di Djokovic – il polso è roba seria, serissima, per un tennista – e un tantino anche su quelle di Nadal che quest’anno da quando ha avuto quel problema alla schiena nella finale con Wawrinka non mi pare sia mai più stato il miglior Nadal.

Poiché Federer, sempre capace di costruirsi punti in modo straordinario, mi pare però aver decisamente perso lo spunto di velocità che per anni lo ha contraddistinto, e poiché Murray dopo l’operazione alla schiena non ha forse ancora del tutto recuperato (ed è in cerca di un coach che sostituisca Ivan Lendl, tipo non tanto facile da sostituire), non mi sento di escludere che Wawrinka raggiunga anche posizioni più elevate dell’attuale. N.2? Addirittura n.1? Lui arrossisce a solo sentirselo dire, però anche se qualcuno arriccerà il naso perché Federer aveva un’altra eleganza, Nadal un’altra capacità di spinta con quella terribile roncolata di dritto, Djokovic una elasticità atletica pazzesca e una solidità nei fondamentali incredibile, Murray doti di incontro, soprattutto nella risposta, assolutamente uniche, un Wawrinka che troverà ancora maggior fiducia nelle proprie possibilità dopo aver “atterrato” il suo mito Federer in una grande finale potrà diventerà un serio candidato anche al trono del tennis. Punti davvero deboli non ne ha. Serve benissimo, ha un rovescio che fa paura, altrettanto vincente nei lungolinea che nei cross, ha fatto vedere anche a rete e nel tocco (sempre di rovescio) grandi progressi. Ha giocato contro Federer su un lob difficilissimo da raggiungere una “veronica” spalle alla rete assolutamente straordinaria per tocco ed angolazione.

Inoltre è campione per tutte le superfici. Gioca bene sulla terra dove è nato, sul cemento dove sia in Australia sia in America è stato all’altezza di colui che viene considerato il n.1 del cemento Novak Djokovic e non è male anche sull’erba, nonostante tre sconfitte al primo turno a Wimbledon negli ultimi quattro anni. Ma ha fatto finale a Hertogenbosch l’anno scorso. Guai a sottovalutare le sue chances insomma. Finora gli era sempre mancata la convinzione nella proprie possibilità. Glielo ho anche detto, uscendo dalla conferenza stampa: “Sembri sempre quasi sorpreso delle tue vittorie, ormai non dovresti esserlo più!” . E lui: “Battere Roger, il più forte giocatore di tutti i tempi, per me è una sorpresa“.

E lo diceva senza recitare. Una frase carina, quasi quanto spiritosa era stata quella pronunciata da un sorridente Roger Federer alle radio (e da noi raccolta qui su Ubitennis): “Non vinco mai le finali contro gli svizzeri!“. Alludeva a quella di 14 anni persa a Marsiglia con Marc Rosset e a quella di oggi.

Il commento video di Ubaldo da Montecarlo:

Tutti gli audio da Montecarlo:

Il commento di Ubaldo alla finale:

L’intervista esclusiva a Zeljko Franulovic, direttore del torneo di Montecarlo:

Wawrinka in inglese:


Wawrinka in francese:


Wawrinka alle radio francesi: “Ora so di poter battere chiunque”:

Roger Federer alle radio francesi: “Non vinco mai le finali contro gli svizzeri!”:

Federer in inglese:

Federer in francese:

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