La folle vergogna di Coppa Italia: un basso livello culturale sportivo

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La folle vergogna di Coppa Italia: un basso livello culturale sportivo

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NON SOLO TENNIS – Il calcio lascia spazi modesti agli altri sport. Le città nelle quali ottengono spazio gli altri sport sono quelle dove il calcio non è troppo importante, come per il volley Macerata e Perugia.

Con cinque settimane di anticipo sul calendario il calcio, vale a dire lo sport più amato degli italiani, ha emesso quasi tutti i suoi verdetti. La Juventus aveva già vinto il suo terzo scudetto consecutivo ed il 30° della sua storia (ma secondo il quotidiano sportivo torinese sono di più) prima di Natale togliendo ogni interesse alla fase finale del campionato per cui rimanevano da decidere alcuni dettagli di minor conto nel settore basso della classifica.

La Coppa Italia, che nel nostro Paese non ha mai avuto grande rilievo, ci ha purtroppo regalato una giornata di follia e di vergogna a dimostrazione del nostro basso livello culturale e sportivo. Lo strapotere del calcio è confermato dai modesti spazi che il pallone lascia alle altre discipline.

Il caso più significativo è quello della pallavolo, uno sport dove non siamo gli ultimi ma dove trovano soldi e visibilità molti giocatori stranieri.

Non è quindi un caso che il nostro campionato di pallavolo sia dominato da due squadre Macerata e Perugia, due città dove – soprattutto la prima – il calcio non ha mai avuto troppo successo.

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