In ricordo di Elena Baltacha

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In ricordo di Elena Baltacha

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TENNIS – Elena Baltacha è venuta a mancare nella giornata di ieri all’età di soli 30 anni. Purtroppo la tennista britannica non è riuscita a vincere la propria battaglia contro il cancro e il mondo del tennis non può far altro che aprirsi al ricordo e al dolore per la sua scomparsa.

Elena “Bally” Baltacha si è spenta nella giornata di ieri all’età di trent’anni, il cancro al fegato non le ha lasciato scampo. Si era ritirata dal professionismo lo scorso novembre per poi sposare a distanza di un mese il suo coach di sempre, Nino Severino, a gennaio la triste diagnosi, a marzo l’annuncio pubblico e adesso la notizia shock della sua scomparsa.

Elena soffriva dall’età di 19 anni di una malattia cronica del fegato che affligge il sistema immunitario, ma questo non le ha mai impedito di portare avanti la propria carriera, dimostrando sempre dedizione nei confronti del nostro sport e lottando strenuamente per superare le difficoltà che un’affezione del genere può portare alla vita di una tennista professionista. Si può dire che abbia sempre combattuto due battaglie parallele, sul campo contro le proprie avversarie e nella vita per poter praticare lo sport che amava, al di là dei problemi di salute e degli infortuni.

La determinazione e la passione che contraddistinguevano questa ragazza, nata in Ucraina il 14 agosto del 1983, ma naturalizzata britannica, ne hanno fatto una portabandiera della propria nazione per un decennio. Elena non ha vinto Wimbledon, dove raggiunse il terzo turno nel 2002, ma ha sempre portato un contributo costante alla propria nazionale, disputando 39 incontri di Fed Cup e confermandosi come la tennista britannica numero uno per 132 settimane, dal 2009 al 2012. Ed è proprio nel 2012 che riuscì a coronare il sogno della propria carriera: rappresentare il proprio paese alle Olimpiadi, perché la nazionale, i giochi olimpici, erano una tradizione importante in casa Baltacha. Il padre Sergei, calciatore, aveva rappresentato l’USSR e così avrebbe dovuto fare anche la madre Olga, come pentatleta nel 1980, ma dovette rinunciare per accudire il fratello di Elena, che all’epoca aveva solo 12 mesi. Così, quando Judy Murray, capitano di Fed, le annunciò che avrebbe avuto una wild card per il torneo olimpico, Bally scoppiò a piangere e, incaricata di portare la torcia olimpica nel Kent, disse: “Adesso non vedo l’ora di portare mia madre ai Giochi”.

Il contributo di Baltacha al nostro sport continuerà attraverso la sua accademia, la “Elena Baltacha Academy of Tennis”, infatti la federazione britannica si impegnerà per sostenere il suo progetto, attraverso il quale desiderava portare il tennis fra i bambini provenienti da realtà sociali difficili, affinché imparassero ad amarlo e a divertirsi così come era stato per lei.

Il mondo del tennis oggi si apre al ricordo, nelle parole di tutti possiamo trovare una finestra sulla sua vita e il dolore per la sua perdita.

Nino Severino, “Siamo straziati, al di là delle parole, per la perdita della nostra bella, talentuosa e determinata Bally. Era incredibile e ha toccato così tante persone con il suo spirito, il suo calore e la sua gentilezza”.

Stacey Allaster, “Siamo profondamente addolorati per la perdita della nostra amica Elena Baltacha nella lotta contro il cancro. Il viaggio di Elena non è mai stato facile, eppure ha sempre dimostrato la sua forza, il buon umore e uno spirito indomito”

“La WTA è stata benedetta nell’avere una campionessa come lei a rappresentare il tennis femminile. Elena ha rappresentato con passione la Gran Bretagna sulla scena mondiale e il suo personale impegno per l’eccellenza ci ha ci ha ispirato tutti, lungo la sua carriera, a lottare di più, per essere migliori, per dare il meglio. La perdita di questa persona speciale avrà un impatto significativo sui suoi colleghi, che non solo la rispettavano, ma, ancora più importante, l’amavano. Bally era premurosa, metteva sempre prima gli altri di se stessa, una persona calorosa e divertente. Un brillante esempio di come cercasse di aiutare il prossimo è la Elena Baltacha Academy of Tennis, che ha creato affinché i bambini provenienti da ambienti disagiati potessero imparare a giocare lo sport che tanto amava”.

“Sono onorata di aver avuto la possibilità di conoscere Elena, di chiamarla “Bally”, come sua amica. Era un dono che ci è stato tolto troppo presto, ci mancherà profondamente. A nome della famiglia WTA, delle giocatrici e dei tornei, i nostri cuori e le nostre preghiere vanno a suo marito, l’amorevole e solidale Nino, ai suoi genitori, al fratello e agli amici in questo giorno terribilmente triste”.

Quindici titoli ITF vinti, 11 in singolare e 4 in doppio, un best ranking da numero 49 al mondo. Lo scalpo di due top ten, Na Li e Francesca Schiavone, entrambe nel 2010, l’anno migliore della sua carriera, con i quarti raggiunti a Eastbourne, Memphis ed Instanbul. Una carriera che forse possiamo riassumere in poche righe, ma quel che non si può riassumere sono le parole di amore e cordoglio che oggi arrivano da tutti coloro che hanno potuto conoscere questa sfortunata ragazza bionda che ci mancherà molto.

baltacha_tweets

“Rally Against Cancer – Rally For Bally”, l’evento nato dal desiderio di sostenere Elena nella lotta alla malattia, si terrà comunque il 15 giugno, i fondi raccolti verranno devoluti alla Royal Marsden Cancer Charity e alla Elena Baltacha Foundation. Oltre ad Andy Murray parteciperanno Martina Navratilova, Tim Henman, Anne Keothavong, Jamie Murray e Greg Rusedski, con l’intento di ricordare e celebrare la vita, la forza e la determinazione di Elena.

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