ATP Madrid: Wawrinka out! Gulbis passa con Janowicz, Ferrer fatica

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ATP Madrid: Wawrinka out! Gulbis passa con Janowicz, Ferrer fatica

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TENNIS – Esce subito il finalista della scorsa edizione Stanislas Wawrinka: Dominic Thiem lo batte in rimonta 1-6 6-2 6-4. È il primo under-21 a battere un top-5 dai tempi di del Potro agli US Open 2009. Gulbis batte Janowicz in tre set e aspetta Dolgopolov, agli ottavi Ferrer che vince al terzo contro Ramos.

[Q] D. Thiem b. S. Wawrinka 1-6 6-2 6-4 (Cesare Novazzi)

Wawrinka torna in campo dopo la vittoria a Montecarlo, per affrontare l’astro nascente del tennis austriaco Dominic Thiem, classe ’93. Il giovane sta dimostrando di essere un buon giocatore, dotato di ottima velocità di braccio e di un buon rovescio ad una mano, soprattutto lungolinea. Qualità che dovrà accentuare nel match con il ben più quotato svizzero. Il ragazzo ha anche un discreto servizio… se entra la prima, perché offre una seconda un po’ troppo morbida, facile preda di Wawrinka che, rispondendo aggressivo, indirizza il match su binari favorevoli strappando la battuta all’avversario, portandosi sul 2 a 0.

Si seguono i servizi fino al sesto gioco, dove Wawrinka alza l’intensità degli scambi e si procura un secondo break andando poi a chiudere il primo parziale con autorevolezza. Nel secondo set, Thiem sembra liberarsi dalla tensione e mette in mostra un tennis decisamente più sciolto ed efficace, strappando così il servizio al suo avversario in avvio di parziale. Al terzo gioco fenomenale recupero di Thiem su palla corta di Wawrinka che applaude il giovane austriaco che così si porta sul 3 a 0. Wawrinka non riesce ad avvicinarsi a palla break, anzi cede nuovamente il servizio consegnando il secondo parziale al suo avversario per 6 a 2. Ottimi il diritto e il rovescio, il giovane austriaco si apre il campo molto bene con entrambi i colpi.

Ci si aspetterebbe un calo di concentrazione almeno ad inizio terzo set per Thiem, invece l’austriaco continua a martellare con il diritto portandosi sull’1 a 0. Inizia una sorta di battaglia di nervi, i due sembrano quasi giocarsela alla pari e quando l’austriaco sembra cedere fisicamente, mostra altre due qualità: la tenacia e la resistenza “alla distanza”. Si porta così sul 5 a 4 e, con Wawrinka che ancora non si rende conto del rischio, si procura un match point grazie ad un fenomenale recupero su ottima palla corta di Wawrinka. È quello buono: lo svizzero serve una seconda poco profonda, lasciando il comando dello scambio all’avversario che spinge bene con il diritto e causa l’errore (il trentesimo) di Wawrinka. Thiem  accede al terzo turno, battendo per la prima volta in carriera un top3 alla giovane età di vent’anni. Da notare comunque che l’austriaco ha vinto anche la sfida sui vincenti con il rovescio (7 a 5); Wawrinka può solo lamentarsi per non aver sfruttato la sua esperienza.

thiem wawrinka stats

[5] David Ferrer b. Ramos  7-6(6) 5-7 6-3 (Alberto Bezzini)

Derby spagnolo tra David Ferrer, testa di serie n°5 del seeding e Albert Ramos, beneficiario di wild card onorata con la vittoria al primo turno su Nicolas Mahut per 61-76; per il ranking ATP è l’incontro tra il numero 4 e il 115.

Match sulla carta non molto aperto: a parte la differenza di ranking, Ferrer ha vinto molto nettamente gli unici due precedenti, il più recente dei quali, quest’anno sulla terra di Buenos Aires, per 61-62. Ramos ha giocato la settimana scorsa l’ATP 250 di Monaco, vincendo contro Hewitt e perdendo da Seppi, Ferrer rientra dopo il 1000 di Montecarlo dove ha eliminato Nadal, per poi uscire in semifinale ad opera di Wawrinka.
Tra i due corrono sei anni di differenza in favore del mancino Ramos ma non c’è motivo di pensare che possano incidere sul pronostico: al massimo si può scaramanticamente dire, per lo spettacolo, che nessuna partita è mai “scritta” al 100%. Il vincitore incrocerà la racchetta con il vincente tra Matosevic e Isner.

L’incontro comincia con Ramos al servizio che concede subito il break mentre Ferrer tiene il proprio turno e in un attimo è 2 a 0 per il valenciano.
Con fatica e concedendo palle break, Ramos tiene il secondo turno di battuta, si riprende il break nel game successivo e tiene ancora il proprio: 3 a 2.
La partita è fatta di scambi sostenuti, prevalentemente sulle diagonali, che terminano con errori piuttosto che con vincenti. Tanta corsa e poche invenzioni e si cambia campo sul 4 a 3 per Ramos. Altri quattro turni di servizio regolari e si va sul 6 a 5: applausi pochi, quasi quanto gli spettatori sulle tribune dell’impianto madrileno.

Ferrer serve per guadagnarsi il tie-break e, dopo aver ceduto i primi due punti, fa suo il game a forza di spallate di diritto.
Nel game decisivo Ramos si porta avanti fino al 6 a 2, dopodichè riesce nell’impresa di perdere ben sei punti di fila, vedendosi sfilare da sotto il naso la possibilità di vincere quello che sarebbe stato il primo set della partita ed il primo in assoluto nel suo personale head to head contro David Ferrer.

Il secondo set inizia con un break come il primo, con la differenza che a subire il break è Ferrer. Poco male, Ramos restituisce immediatamente il favore e, con due turni “regolari”, si va sul 2 pari. Altro break conquistato da Ramos che tiene anche il turno successivo, Ferrer tiene il proprio e si cambia campo sul 4 a 3 per Ramos che va a servire.

La sensazione è che Ferrer non sia proprio in giornata super e che Ramos (a parte lo sciagurato tie-break del primo set) potrebbe anche approfittarne.
Potrebbe… ma, di fronte alla possibilità, pensa bene di restituire il break e, dopo il turno tenuto da Ferrer, si trova a dover servire per restare in partita. Si arriva al 5 pari e Ferrer perde nuovamente il servizio (veramente poco efficace oggi) mandando Ramos a servire per portare il match al terzo set. Ferrer dà una mano, con una fallosità per lui insolita, e, dopo poco più di due ore, si va al set decisivo di una partita altalenante nel punteggio quanto bruttina e monotona nel gioco.

Si procede con turni di servizio tenuti regolarmente e schema di gioco identico per tutti e due: “spallate” di diritto a ripetizione fino a provocare l’errore dell’avversario. Questo per sette giochi finchè, all’ottavo, Ramos perde la battuta a zero e mette Ferrer in condizione di servire per il match.
Il valenciano stavolta decide che è ora di chiudere e, al secondo match-point, archivia una pratica che sulla carta doveva essere più semplice.

Tipica partita tra giocatori di scuola spagnola, con un Ferrer meno solido e regolare del suo solito e con un Ramos che, forse, oggi ha sprecato un’occasione e che sicuramente, sotto la doccia, ripenserà al tie-break del primo set gettato alle ortiche.
Colpisce (a me favorevolmente) l’estrema compostezza dei due giocatori nelle quasi tre ore di gioco in cui il risultato è oscillato continuamente: nessuna palla contestata, urlacci, racchette scaraventate, battibecchi con arbitri e giudici di gara.
Forse anche questa, insieme alla monotonia del gioco, è “scuola spagnola”?

Gulbis b. Janowicz 7-6(5) 3-6 6-2 (Daniele Vallotto)

Il tabellone ha deciso di inserire in una piccolissima porzione di tabellone quattro concentrati davvero rari di follia e talento tennistico: Fognini, Dolgopolov, Janowicz, Gulbis. Gli ultimi due hanno aperto il programma odierno sul campo 3. I due sono vicinissimi in classifica ma lontanissimi in termini di fiducia e soprattutto nella Race. Janowicz infatti sta vivendo un 2014 da incubo: dopo la sconfitta al terzo turno degli Australian Open, la semifinale di Montpellier e i quarti di Rotterdam sono arrivate solo sconfitte al primo turno: ben sette, e non sempre da tennisti che gli erano superiori (tra cui Falla, Llodra e Melzer). Difficile ripartire da Gulbis ma la follia del lettone poteva dare qualche chance al polacco, alla disperata ricerca di condizione e fiducia dopo cinque sconfitte consecutive. Oggi, se non altro, JJ ha lottato e portato a casa un set, cosa che non gli accadeva da marzo, quando vinse il secondo set contro Falla a Indian Wells. Per buona parte del match il polacco ha mostrato comunque il suo gioco fatto di accelerazione e precisi drop-shot e ha fatto partita pari con Gulbis.

Nel primo set è sempre Gulbis a soffrire di più nei propri turni di servizio e alla fine è proprio lui a subire il break. Janowicz sale fino al 4-2 ma perde due game combattutissimi e lunghissimi: quello che permette a Gulbis di pareggiare il break e quello in cui non sfrutta varie palle break e dà a Gulbis di effettuare il sorpasso per l 5-4. Nel tie-break Gulbis va avanti di un mini break ma Janowicz se lo riprende di rabbia con un rovescio che serve anche a scaricare la tensione. Ernests però gioca con pazienza e aggredisce con efficacia la seconda dell’avversario: il risultato è un nuovo mini break del lettone e un doppio fallo di Jerzy che mettono la parola fine al parziale.

Nel secondo set è ancora Janowicz a giocare meglio: il polacco risponde forte, specie di dritto, e stavolta non concede chance a Gulbis, presentatosi in campo con un look più selvaggio del solito: capelli e barba sono piuttosto incolti. Al momento di servire per il set, Janowicz non tradisce e chiude alla prima opportunità.

Ma l’abitudine a vincere è una componente fondamentale e lo Janowicz delle ultime settimane è piuttosto carente da questo punto di vista: ecco spiegato il break di Gulbis sul 2-1 che gli permette di condurre agevolmente il match sui suoi binari. Il break deprime le ambizioni di Janowicz e rafforza il servizio di Gulbis, quasi intoccabile nell’ultimo parziale. Alla fine JJ cede il match perdendo ancora una volta la battuta e Gulbis finisce in bellezza con una stop-volley. Domani affronterà il vincente di Fognini-Dolgopolov: con il ritiro di Djokovic un posto nei quarti non è follia, anche se parliamo della parte di tabellone più folle che ci sia.

Risultati primo turno:

I Sijsling b.(14) T Haas 36 61 64
E Gulbis b.J Janowicz 76(5) 36 62
K Anderson b.R Stepanek 36 63 64
N Almagro b. A Golubev 63 67(9) 76(4)
A Dolgopolov b.(13) F Fognini 75 46 63
M Cilic b.J Sousa 61 61
J Monaco b.J Melzer 64 63
K Anderson b.R Stepanek 36 63 64

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