ATP Madrid: vincono Berdych e Murray, Nadal cede un game. Ko Tsonga

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ATP Madrid: vincono Berdych e Murray, Nadal cede un game. Ko Tsonga

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TENNIS ATP MADRID –  Alla fine Murray porta a casa un match da montagne russeThomas Berdych batte un Kevin Anderson lontano dalla migliore condizione fisica. Un ottimo Ernest Gulbis supera in due set Alexandr Dolgopolov. Nadal demolisce Monaco all’esordio senza permettere all’argentino di tenere un solo turno di battuta. Fuori Tsonga che nulla ha potuto contro Santiago Giraldo.

Nadal: “La gente vuole punti lunghi, però chi comanda vuole un gioco veloce: non è sport secondo me questo”

Nadal: “E’ la miglior partita che ho giocato quest’anno sulla terra”

Nadal: “So che se uno lavora bene il resto viene da solo”

Nadal: “Mi spiace per il torneo. Aver perso Djokovic e Federer non è buono. Però io penso a me stesso”

A. Murray b. N. Almagro 6-1 1-6 6-4  (Cesare Novazzi)

Murray fa il suo esordio in questo 2014 sulla terra rossa, dopo un inizio di stagione avaro di successi. Dall’altra parte della rete c’è il tennista di casa, Nico Almagro, reduce da una dura sfida con Golubev al primo turno, ma in buona forma data la recente semifinale giocata a Barcellona col prestigioso scalpo di Nadal in saccoccia.

Parte lo scozzese al servizio, tenuto con autorevolezza. Almagro invece non sembra padrone dei propri colpi e sparacchia fuori un rovescio, un diritto e condisce il tutto con un doppio fallo regalando il break a Murray che si limita a colpire la palla. Nel terzo gioco Almagro mette in mostra ancora tutte le sue difficoltà non riuscendo a chiudere un punto con Murray a due metri fuori dal campo. Da segnalare otto errori in appena tre giochi per lo spagnolo. Sembrano mancare anche gli appoggi all’iberico che al cambio campo mostra la caviglia sinistra fasciata senza richiedere però il fisioterapista. Comunque, un altro break per lo scozzese vale poi il 6 a 1 finale del primo parziale. Percentuali nettamente insufficienti con la prima di servizio per i due tennisti. Dopo un pessimo primo set la sensazione che il match possa finire velocemente c’è, perché lo spagnolo parte subendo il break. Almagro recupera però il maltolto al gioco seguente e di colpo sembra recuperare freschezza iniziando a giocare più forte e preciso. Sul 2 a 1, Murray manca di profondità, e cede nuovamente il servizio. Al sesto gioco, Almagro spinge forte e con un grande recupero, tira un passante incrociato di diritto di puro istinto procurandosi tre palle break e subito dopo con una risposta aggressiva strappa nuovamente il servizio allo scozzese, chiudendo il parziale per 6 a 1 nel gioco seguente. Almagro è salito notevolmente di livello, mentre Murray ancora si limita a colpire la palla. Ciò non basta ovviamente allo scozzese che appare in apnea di fronte alle sicurezze dello spagnolo che con accelerazioni di rovescio e di diritto ottiene più volte la possibilità di strappare il servizio all’avversario anche ad inizio terzo set, senza però concretizzare. Si arriva così al 4 a 4 con Almagro che ha perso un solo punto al servizio e Murray che ha dovuto fronteggiare tre palle break: lo scozzese prima tiene il servizio a zero e poi costringe a Almagro a servire per rimanere nel match. Abbandonato dalla prima, lo spagnolo non riesce ad essere aggressivo con la seconda, lasciando il comando a Murray che non si fa trovare impreparato, chiudendo così al primo match point disponibile, aggredendo una seconda poco profonda. Pochi meriti ad Almagro che ha condotto per buona parte del match ma si è sciolto quando la tensione è salita, buona prova di Murray che anche se non presente con tutto il suo repertorio, ha dimostrato di sapere rimanere attaccato al match.

R.Nadal b. J.Monaco 6-1 6-0 (Claudio Giuliani)
Un’ovazione accoglie Rafa Nadal all’ingresso in campo sul centrale di Madrid. Cinque i precedenti fra il maiorchino e Monaco, 4-1 per Rafa, sconfitto solamente sul duro nel lontano 2007 per ritiro. Rafa necessita di confermare la vittoria per tenere lontano in classifica Djokovic ma le sue sconfitte del 2014, anche sul rosso, fanno sperare i suoi avversari molto di più rispetto al passato. E infatti l’inizio è col brivido: palla break per Monaco, annullata con un ace. Rafa tiene il servizio e lo strappa al suo avversario nel game seguente. Il gioco è lottato e confuso. Gli scambi sono lunghi e ci vogliono oltre 15 minuti per concludere due giochi. Nadal gioca corto di diritto e spesso arriva male sul rovescio. È teso, deve sciogliersi. Una mano gliela dà Monaco quando, dopo aver recuperato il break, perde il servizio sul 2 a 1, anche per via di uno sciagurato doppio fallo. Rafa allunga quindi 4 a 1 ma allunga soprattutto la traiettoria del suo diritto, strapazzando Monaco da una parte all’altra del campo e chiudendo il set per 6-1 in 41 minuti dopo avergli strappato di nuovo il servizio abbastanza facilmente. Per la cronaca: il primo warning della partita per essere andati oltre i 25 secondi (bisognerebbe farlo presente ai bookmaker inglesi per farlo quotare se già non lo fanno), se lo prende a sorpresa Monaco.

Il primo punto del secondo set è uno straordinario recupero di Rafa nel suo estremo corner sinistro in lob, Monaco arretra e Rafa chiude con lo sventaglio al colpo successivo. È una sorta di ko che di lì a poco gli consegna subito il break, con Monaco che litiga e si arrabbia con l’arbitro per una palla contestata. Velocità e traiettorie tornano quelle di un tempo e il maiorchino strappa a zero nuovamente il servizio a Monaco. Tre a zero e partita in cascina dopo un’ora di gioco. Rafa sale quattro a zero tenendo il servizio a 15, in una partita che non è più tale. Troppo arrendevole in campo Monaco che cede definitivamente poco dopo, concedendo il bagel al suo avversario: 6-0 6-1 senza riuscire a conquistare nemmeno una volta il proprio turno di servizio.

T. Berdych b. K. Anderson 6-1 6-4 (Claudio Giuliani)
Nel primo incontro della giornata non c’è praticamente partita fra Thomas Berdych e Anderson. Il tennista ceco finalmente indossa un completo da tennis che non assomiglia a una divisa da gelataio e con una prestazione onesta fa suo il match. Nel primo set Berdych scappa subito via 4 a 1 profittando dei tanti errori di Anderson con il diritto. Il numero 6 del ranking risponde bene anche alle prime del sudafricano e non ha difficoltà a strappargli nuovamente il servizio, concludendo il primo parziale per 6-1 in 26 minuti di gioco. Nel secondo parziale la musica non cambia: break in favore di Berdych nel primo gioco. Il ceco inserisce il pilota automatico e si porta sul 4 a 2, procurandosi 2 palle break che Anderson annulla per bene conquistando il game. Berdych tiene agevolmente il turno seguente e sale 5-3, procurandosi un matchpoint che Anderson annulla. Cambia poco: il ceco chiude facilmente per 6-4 poco dopo. Anderson cresciuto nel secondo parziale ma Berdych sempre in controllo. Ora per lui Dimitrov o Copil.

E. Gulbis b. A. Dolgopolov 6-3 6-4 (Claudio Giuliani)

Due fra i tennisti più coriacei del circuito si affrontano per la terza volta. Nei precedenti, entrambi sul rosso, una vittoria per parte. Inizia il match e Gulbis sembra molto centrato. Il lettone è molto più incisivo nel capitalizzare i punti conquistati con la prima palla di servizio. Dolgopolov è basso nelle percentuali con la seconda palla e quindi un break di vantaggio assegna il set a Gulbis per 6-3. Nel secondo parziale Dolgopolov cerca di variare qualcosa, alzando le traiettorie dei suoi colpi che però così perdono in pesantezza. Sul 2-2 The Dolgo annulla 3 palle break (una con una magica smorzata di diritto anomala in contropiede, arretrando su un rovescio incrociato di Gulbis) e tiene, salendo sul 3 a 2. La partita diviene spettacolare, con i due che alternano spada e fioretto da fondo campo. Alte e lente traiettorie si alternano ad anticipi mostruosi per profondità e potenza. Dolgopolov sul 3 pari, a seguito dell’ennesimo gratuito, concede un’altra palla break che Gulbis non si lascia sfuggire: il lettone capitalizza e sale 4 a 3 nel secondo set. Il match torna concreto. Gulbis bada al sodo e dimostra di essere molto determinato in questo torneo annullando due palle break quando serve per il match. Si aggrappa al servizio in quei pochi momenti di difficoltà il lettone che chiude per 6-4 il match. Dolgopolov esce dal campo disorientato visto che non è riuscito a trovare il bandolo della matassa sul come opporsi a un ottimo Gulbis, molto continuo. Domani per lui Mathieu o Cilic.

S. Giraldo b. J.W. Tsonga 6-4 6-3 (SP)

Non sorprende l’eliminazione di Jo-Wilfried Tsonga al secondo turno del Master 1000 di Madrid battuto 6-4 6-3 da Santiago Giraldo, uno dei giocatori più in forma del momento. Il colombiano, già semifinalista a Vina del Mar e Houston, è reduce dalla finale raggiunta settimana scorsa a Barcellona dove si è arreso solamente a Kei Nishikori. Oggi è stato di gran lunga superiore al francese, tds n.11, avanti 33 posizioni nel ranking ATP ma solo virtualmente se consideriamo che si è giocato sulla terra battuta, la superficie preferita da Giraldo, non da Tsonga. Il colombiano ha avuto una resa migliore al servizio (77% con la prima, 71 con la seconda; per Tsonga 63 e 57 percento) concedendo una sola palla break, annullata, nel primo set. In ottavi se la vedrà con Andy Murray, contro cui ha perso due partite su due entrambe giocate sulla terra.

Risultati:
[7] Andy Murray (Britain) beat Nicolas Almagro (Spain) 6-1 1-6 6-4
Marin Cilic (Croatia) beat Paul-Henri Mathieu (France) 6-4 1-6 6-2
Santiago Giraldo (Colombia) beat [11] Jo-Wilfried Tsonga (France) 6-4 6-3
Feliciano Lopez (Spain) beat [15] Mikhail Youzhny (Russia) 3-6 6-3 6-4
[12] Grigor Dimitrov (Bulgaria) beat Marius Copil (Romania) 4-6 6-3 7-6(7)
[9] John Isner (U.S.) beat Marinko Matosevic (Australia) 7-6(9) 6-7(5) 7-5
[1] Rafa Nadal (Spain) beat Juan Monaco (Argentina) 6-1 6-0
Jarkko Nieminen (Finland) beat Igor Sijsling (Netherlands) 6-3 6-2
Ernests Gulbis (Latvia) beat Alexandr Dolgopolov (Ukraine) 6-3 6-4
Lukasz Kubot (Poland) beat Gilles Simon (France) 7-5 2-6 6-4
[6] Tomas Berdych (Czech Republic) beat Kevin Anderson (South Africa) 6-1 6-4

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