TENNIS ATP MASTER 1000 ROMA – Se Nadal-Murray è lo scontro più atteso anche Djokovic-Ferrer e Haas-Dimitrov potrebbero offrire spettacolo. Sara Errani contro Li Na e un record terrificante: 12 set persi di fila.
Il commento di Ubaldo Scanagatta al day 6
Erano 14 giovani e forti e sono…beh no, tocchiamo legno, non sono morti. Sono stati semplicemente eliminati in 13 e l’unica superstite ad aver raggiunto gli ottavi è Saretta Errani, attesa però a mezzogiorno da un compito quasi proibitivo: con la cinese Li Na, vittoriosa all’ultimo Australian Open (dopo il Roland Garros del 2011), Sara non ha mai vinto.
Sei match e sei batoste. Solo nel primo incontro, nel 2008 all’Us Open, le aveva strappato un set, ma poi aveva rimediato un 6-2, 6-0. Insomma con la cinese è reduce da 12 set persi di fila. E molto nettamente, 69 games a 25 con Sara che una sola volta è arrivata a 6, cioè a un long set perso al tiebreak.
Per fortuna, come ha detto Flavia Pennetta subito dopo aver ceduto 62 63 alla Jankovic, “il bello e il brutto del tennis è che la settimana dopo c’è un altro torneo, c’è sempre possibilità di riscattarsi, ero venuta a Roma un po’ giù per avere perso subito negli ultimi due tornei, qui poteva andar meglio ma due partite le ho vinte”.
Se Sara Errani non batterà la Li Na quest’edizione del torneo targato BNL non resterà memorabile per i risultati dei tennisti italiani, ma semmai per il bel successo di pubblico, 30.000 persone mercoledì nonostante i biglietti “ground” fossero i più cari della settimana (27 euro).
Dopo che la Errani si era vendicata di due sconfitte patite con la Cetkovska, oltre a Flavia Pennetta era uscita di scena anche Francesca Schiavone che ha lottato alla pari con la Radwanska nel primo set ma ha ceduto abbastanza di schianto nel secondo. A 34 anni non si recuperano facilmente gli sforzi fisici. Contro la Muguruza aveva vinto solo 7-6 al terzo. Se poi ci metti dall’altra parte del net una giocatrice come la Radwanska che, come aveva ricordato la stessa Francesca, anticipa tutti i colpi in stile Hingis, chi lifta molto la palla come Francesca si vede tornare la palla indietro prima di essere riuscita a piazzarsi.
Registriamo con piacere un suo progresso, e speriamo che il tabellone del Roland Garros assista le nostre.
In campo maschile il colpo del giorno lo ha fatto Grigor Dimitrov, una volee in tuffo alla Becker – che come sapete è qui ad assistere Djokovic…ma è arrivato anche Marian Vajda perchè, come ha spiegato Novak “Bisogna che loro due si trovino insieme, che Marian che mi conosce fin da quando cominciai a giocare fra i pro e che non è solo un coach ma anche un amico, dica a Boris cosa io sono abituato a fare e cosa lui è abituato a dirmi in certi frangenti”
La foto del tuffo di Dimitrov, salutata da una “standing ovation” venuta facile al pubblico che era tutto per lui – unica eccezione la bellissima compagna di Tomas Berdych, la signorina Satorova – è stata felicemente immortalata da Claudio Giuliani che è riuscito a riprendere la palla sulla racchetta prima che si trasformasse in volee incrociata smorzata e vincente. Una foto da premio fotografico che abbiamo messo in apertura.
E’ andato a casa anche l’altro svizzero, Wawrinka dopo Federer (più la Bencic che star diventerà in un paio d’anni) e il programma odierno è un po’ debolino. Mentre il serale, con Nadal-Murray subito dopo Serena Williams con la Zhang, offre il match migliore della giornata, anche se Rafa Nadal non era per nulla contento di giocare nuovamente di sera.
Qui alla sera c’è un umidità che si taglia a fette, un golf non basta per ripararsi, ci vuole il piumino e magari pure un cappello con sciarpina. Ci si può anche far male. E poi giocare alla sera di venerdì con le semifinali l’indomani non è il massimo.
Con match tipo Raonic-Chardy (laddove avrebbe potuto esserci un Federer-Tsonga) non era che ci fosse da stare troppo allegri. Così si è temuto il peggio quando Djokovic ha perso il primo set con Kohlschreiber. Un quarto fra Ferrer e il tedesco non avrebbe scaldato gli animi dei tifosi che avevano acquistato i biglietti dei quarti, di solito quelli che danno più garanzie di spettacolo.
Ferrer-Djokovic è molto meglio, ci sarà certo più lotta.
Il Nadal visto qui non è davvero il miglior Nadal, in passato non lasciava tutti questi set per strada e quando glielo ho ricordato, accennando ai tanti confronti che venivano fatto fra lui e Borg, per i pochissimi games che lui e lo svedese perdevano e gli ho chiesto se sono gli avversari ad essere migliorati o lui ad aver perso qualcosa per strada, Rafa mi ha risposto con un sorriso e la consueta lucidità: “Il ricordo di quei tempi ce li ho anch’io, non devo tornare tanto indietro, anche solo un anno fa…però non si può sempre vincere senza soffrire. E quanto a Borg a 28 anni non giocava più…“. Smash a segno senor Nadal! L’altro giorno Rafa aveva sottolineato come lui fosse sulla breccia da 12 anni e non da uno…“Credo di avere avuto una carriera già abbastanza lunga, no?”
Nadal e Murray, come ha osservato Ben Rothenberg del New York Times (del quale avrete sicuramente letto ieri su Ubitennis l’articolo scritto sul “personaggio” Fognini), non si incontrano da più di tre anni e questo sembra abbastanza strano per due giocatori di vertice che avrebbero dovuto incontrarsi un bel po’ di volte fra finali e semifinali visto e considerato che si è trattato di due dei famosi Fab Four.
E’ anche vero che Nadal nel 2012 era stato fermo a lungo, e che Murray lo è stato nel 2013. Il match di stasera si preannuncia interessante, 13-5 a favore di Nadal il bilancio dei confronti diretti con Rafa che ha vinto gli ultimi due e l’ultimo fu al Roland Garros nel 2011.
Dei singolari maschili del pomeriggio quello che mi intriga di più è Haas-Dimitrov, che potrebbe essere bellissimo ma anche no: infatti Haas a 35 anni a volte fatica a reggere bene due confronti filati e oggi ha fatto una gran partita contro Wawrinka – così non potremo avere la rivincita della finale dell’open d’Australia fra Wawrinka e Nadal – e lo stesso Dimitrov non è un fenomeno di consistenza. Contro Berdych ha entusiasmato. Riuscirà a ripetersi? Non si sarà mica distratto a consolare Maria Sharapova per la sconfitta con la Ivanovic?
“Battere Berdych, anche se ci avevo perso a Madrid, non la considero una gran sorpresa… di top-ten ormai ne ho già battuto qualcuno”.
Questa sua frase mi ha dato spunto per chiedere se “Allora la vittoria di Ana Ivanovic su Maria Sharapova non è una sorpresa neppur quella no?”. Lui ha sorriso e glissato, preferendo rispondere alla seconda parte della mia domanda, quella se davvero considerasse il tennis un lavoro e il campo da tennis un ufficio (dopo che per due volte aveva pronunciato la solita frase …“today I had a great day in the office”). E la sua risposta, articolata, mi ha persuaso che Grigo è certamente un ragazzo intelligente. “Come tu dimostri entusiasmo nel porre le tue domande, perché è evidente che ti piace il lavoro che fai, anch’io mi considero fortunato per quello che faccio, per i privilegi che ho, ad esempio di giocare a tennis di fronte a tanta gente che invoca il tuo nome, che ti chiede gli autografi…Poi, è ovvio, ci sono giornate più felici ed altre meno gioiose, ma nel complesso, ripeto, non posso che ringraziare quel che mi sta succedendo.”
Prima Grigor aveva anche detto che giocare sul campo delle Statue è “un’esperienza unica, bellissima, è un campo che non esiste da nessuna altra parte, sempre pieno di gente, di appassionati entusiasti, un’atmosfera indescrivibile”.
Insomma, dopo Djokovic nei giorni scorsi, anche lui ha fatto un bello spot per questo torneo, che ha tanti difetti ma anche tante qualità non reperibili fra i concorrenti. Peccato però, ribadisco, che in pratica tutto si svolga in 5-6 giorni molto intensi e basta. Nadal ha cominciato a giocare mercoledì. Se arriva in fondo sono 5 giorni in tutto. E in fondo arrivano soltanto due giocatori, quindi per molti big il torneo dura 2, 3, 4 giorni. Un peccato, anche per le casse federali.