RG donne: Radwanska e Venus facile, Serena Williams non convince

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RG donne: Radwanska e Venus facile, Serena Williams non convince

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TENNIS ROLAND GARROS – Il primo match sul Philippe Chatrier, ad inaugurare le due settimane parigine, vede, dopo un inizio altalenante, Radwanska prevalere sulla cinese Zhang col punteggio di 6-3 6-0. Serena in cattiva giornata, vince comunque nettamente sulla francese Lim. Venus ha ragione della giovane promessa Bencic in due agili set 6-4 6-1.

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(seconda parte)

(3) A. Radwanska b S. Zhang 6-3 6-0 (Luca De Gaspari)

Esordio convincente per Agnieszka Radwanska che ha aperto il programma sul campo Centrale del Roland Garros 2014. La Polacca ha superato in appena un’ora di gioco la cinese Shuai Zhang, N.36 mondiale, che pure aveva iniziato bene il match.

Il primo set infatti ha seguito uno stranissimo andamento in cui si sono verificati 7 break nei primi 7 giochi dell’incontro. La Radwanska non riesce a trovare continuità al servizio e le condizioni di gioco sono più pesanti del previsto per via di un clima non proprio primaverile. I suoi colpi piatti non sembrano fare male ma quando finalmente nell’ottavo gioco riesce a tenere il servizio (non prima di aver annullato altre 2 palle break) la N.3 mondiale si sblocca definitivamente.

La Zhang riesce nell’impresa di non tenere mai il servizio in tutto il match, ormai destabilizzata dalla varietà della Radwanska ormai in pieno controllo. La sua pregevole mano sia in fase offensiva che difensiva le permettono di prendere il largo.

Il secondo set infatti è un autentico allenamento che la polacca chiude 6-0 in appena 21 minuti con un parziale di 25 punti a 9. Stavolta salva anche l’unica palla break concessa nel quarto gioco.

La Radwanska chiude con 21 punti vincenti a fronte di appena 12 errori gratuiti esattamente la metà di quelli della sua avversaria. Affronterà ora al secondo turno la vincente del match tra Karolina Pliskova e la francese Johansson.

(1) S. Williams b A. Lim 6-2 6-1 (Luca De Gaspari)

Il punteggio finale può certamente ingannare ma l’esordio di Serena Williams per la difesa del suo titolo al Roland Garros è stato tutto tranne che memorabile. La Numero 1 mondiale vince in 2 set e 1h18 di partita sulla francese Alize Lim, solo N.135 del ranking mondiale.

La Williams è apparsa completamente fuori ritmo specialmente a causa degli appoggi sul terreno di gioco completamente instabili. Ha chiuso comunque agevolmente per via della differenza abissale di livello tra lei e la sua avversaria, che peraltro si allena all’accademia del suo coach Patrick Mouratoglou.

Nel primo set il primo break arriva nel quarto gioco con Serena che sembra fare meno fatica alla risposta rispetto ai suoi turni di servizio, dato che la battuta della francese è estremamente tenera sia sulla prima che sulla seconda palla. Salva poi due palle break nel gioco successivo issandosi poi 4-1. La Lim la porta ancora ai vantaggi sul 4-2 ma non sembra essere in grado di approfittarne nei momenti importanti. La Williams apparsa comunque disgustata dal suo livello di gioco, infila due risposte vincenti sul 5-2 per chiudere il primo set.

Il secondo set sembra poter andare via più liscio per la Williams confortata dal punteggio; si porta rapidamente sul 3-0 ma il numero dei suoi errori gratuiti è ancora troppo alto e la porta a stare in campo più del dovuto. Nonostante questo ottiene un secondo break ai vantaggi per andare a servire per il match sul 5-1. In questo ultimo game del match Serena sembra incapace di chiudere: spreca i primi 4 match point con altrettanti errori gratuiti. Il quinto è quello buono per chiudere su un errore della francese che le permette di tirare un sospiro di sollievo.

A fine match gli errori di Serena saranno addirittura 36 (con 4 doppi falli) in appena 15 giochi anche se compensati da 37 colpi vincenti. Un tabellino non proprio normale in un primo turno dello Slam per lei.

Difficile dire se ci sia anche un problema fisico oppure solo un problema di adattamento alle condizioni di gioco dietro la sua prestazione di oggi, ma di certo siamo lontani dal livello che le sarà richiesto più avanti nel torneo.

Intanto al prossimo turno la attende la spagnola  Muguruza, mentre al terzo è più che possibile una sfida quanto mai familiare: quella con sua sorella Venus. Sarà già quello un vero test per lei?

V.Williams b. B. Bencic 6-4 6-1 (Giulio Fedele)
Era il 1997 quando nasceva la svizzera Belinda Bencic, nello stesso anno Venus Williams faceva la sua prima apparizione nello Slam parigino. Passati 17 anni, il sorteggio le ha accoppiate nel primo turno del Roland Garros sul campo Suzanne Lenglen. La giovane promessa contro l’ex campionessa, oramai 34enne e debilitata dalla sindrome di Sjogren. Belinda aveva giocato contro un’altra veterana del circuito, Kimiko Date, quest’anno agli Australian Open, riuscendo a superare il turno. Questa volta è stata tutta un’altra storia. Sia per la diversa caratura dell’avversaria (non ce ne voglia la giapponese), ma anche per una questione di atteggiamento ed esperienza. Maria Sharapova all’inizio della sua carriera si definì “una mucca sul ghiaccio” quando giocava sulla terra rossa; la stessa cosa si potrebbe dire di questa Belinda Bencic, incapace di efficienti e pronti spostamenti laterali sul manto battuto del Lenglen e di usare la scivolata come arma principale e non come ultima risorsa. Venus conosce bene questi meccanismi invece e sa come sfruttarli a proprio vantaggio.
Ad inizio match Belinda, come è solita fare, cerca di spostare l’avversaria con i fondamentali, ma quando è costretta a difendersi invece deve subire l’iniziativa dell’avversaria e non riesce a trovare soluzioni adatte. I suoi primi turni di servizio sono tutti lottati e concede anche una palla break, ma nonostante questo riesce a rimanere attaccata fino al 2-2. Anzi, è la prima a strappare il break all’avversaria, trasformando l’unica occasione concessale da Venus. Però il vantaggio dura poco, perché l’americana nel game successivo inizia a farsi molto più aggressiva in risposta, colpendo magnificamente in anticipo e togliendo il tempo alla svizzera. Belinda non si aiuta mantenendo una percentuale di prime palle bassa (il 57% a fine primo set) ed è costretta ad iniziare lo scambio in difesa, tattica che non le è congeniale. E’ così che alla prima occasione utile, la Williams recupera il vantaggio e si riporta sul 3-3. Ma non si ferma qui, anzi tiene facilmente il servizio e poi strappa nuovamente il break per il 5-3. La Bencic ha una reazione d’orgoglio e riesce a conquistarsi una occasione per rimanere a galla nel set, quando, dopo aver annullato due set point sul 40-15, si porta ai vantaggi e riesce a strappare il controbreak valevole il 5-4. Ma il game successivo è un vero disastro: la prima in campo vacilla, i colpi decisivi non sorpassano la rete e Venus conquista il primo set, con la svizzera che presa dalla rabbia sbatte la racchetta a terra.
Belinda ha subito il contraccolpo psicologico ed appare nettamente demoralizzata nel secondo set, dove nemmeno ha la chance di servire per prima. Williams invece è più tigre di quanto non fosse nel precedente parziale, ed ora alla prima chance che ha di mettere i piedi in campo, si divora le palle offerte dalla Bencic. Qualche discesa a rete senza pretese, un chop di dritto, e il lungolinea di rovescio che non fa mai male, oltre che una seconda di servizio davvero troppo debole: questi i colpi della svizzera che contribuiscono a maturare il vantaggio iniziale di 4-0 per l’americana. Un gap incolmabile, che permette a Venus anche di perdere un servizio prima di poter legittimamente chiudere la partita sul 6-1.
Avanzando al secondo turno, Venus incontrerà la Schmiedlova che, sulla scia della Bencic, con lei ha una differenza di età di ‘appena’ 14 anni.
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