Roland Garros 2014: (S)punti tecnici day 4 e 5: Radwanska e Thiem

(S)punti Tecnici

Roland Garros 2014: (S)punti tecnici day 4 e 5: Radwanska e Thiem

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TENNIS LAVAGNA TATTICA – Al Roland Garros in evidenza il perfetto confronto di stili di Agnieszka Radwanska e Karolina Pliskova.

Sono in molti, secondo me giustamente, a rimpiangere una delle situazioni tecnico-tattiche più interessanti che si possano verificare in un match di tennis, e ormai abbastanza rara, ovvero un autentico confronto-scontro di stili e di modi di interpretare il gioco diametralmente opposti tra i giocatori in campo. Situazione che da sempre è una degli ingredienti principali necessari per avere uno spettacolo vario e completo dal punto di vista delle esecuzioni dei colpi e delle scelte strategiche.

In questa ottica, una partita apparentemente banale come il secondo turno nel quale Agnieszka Radwanska ha sconfitto in due set (6-3, 6-4) Karolina Pliskova è stata estremamente intrigante, fino al punto di sembrare quasi un inaspettato tuffo nel passato del nostro sport.

Quando in campo c’è la “maga” polacca, a mio avviso uno dei talenti più notevoli che si siano visti da molti anni, uomini compresi, una buona percentuale di qualità tennistica è praticamente garantita. Ma il grande merito dell’aver nobilitato il match va dato alla sua avversaria.

Karolina, molto semplicemente, tira forte, ma forte davvero, e soprattutto pulito: non ho a disposizione i dati degli r.p.m. (giri al minuto), ma a occhio potrebbe essere una tra le professioniste attuali ad imprimere minore top-spin alla palla. Dotata di servizio impeccabile, così come tecnicamente perfetti sono il dritto e il rovescio bimane, la ceca ricorda molto il suo connazionale Berdych per il modo di colpire e per la facilità di accelerazione. Complimenti davvero alla scuola e alla tradizione tennistica del suo paese.

Gran colpi filanti e velocissimi, preparazioni composte e finali accompagnati “attraverso” la palla, e un bel fisico da atleta a supportare il tutto. Aga ha dovuto esprimersi veramente ad alto livello per prevalere in due set. Da un lato Pliskova che mollava una mazzata dietro l’altra senza sforzo apparente, indovinando spesso e volentieri lungolinea letali, dall’altro la difesa felpata e i contrattacchi improvvisi, i drop, le finte e i tocchi di Radwanska: sembrava un match Lendl-Mecir di fine anni ’80. Tennis godibilissimo, e sempre più difficile da vedere. Brave.

Le potenzialità di Dominic Thiem
Che un match tre su cinque contro Rafael Nadal, sulla terra rossa del centrale del Roland Garros, fosse fuori dalla portata di Dominic Thiem, non era difficile da prevedere, ma ha fornito comunque diverse indicazioni interessanti riguardo al livello raggiunto dal giovane austriaco.

La sconfitta in tre set piuttosto rapidi (6-2, 6-2, 6-3) ha infatti evidenziato, in un contesto nel quale “Dominator” ha giocato a braccio sciolto come sempre avviene nelle partite già “segnate”, che sia in positivo o in negativo, gli aspetti buoni e quelli ancora da migliorare del tennis di Thiem.

Il ragazzo colpisce davvero bene, ed è dotato in particolare di un grande rovescio a una mano con il quale produce accelerazioni fulminanti (meglio in cross che lungolinea), oltre a un servizio di ottima incisività, e a un dritto solido e penetrante. Un bel picchiatore da fondocampo impostato in modo piuttosto classico. Personalmente mi ricorda un po’ il miglior Bolelli, come esecuzioni ma anche come modo di muoversi.

A mio avviso, però, c’è ancora parecchio da lavorare sulla posizione in campo, che tende ad essere troppo arretrata (ma questo succede spesso a chi affronta Rafa), e molto da lavorare sul gioco in avanzamento e al volo. Nelle diverse situazioni in cui Rafa e Dominic si sono affrontati nei pressi della rete, tipicamente sugli sviluppi delle variazioni come drop-shot, contro-smorzate, volée e tocchi di fino, l’austriaco ne è uscito quasi sempre molto male.

Nadal di “mano” sottorete ne ha da vendere, certo, ma non è Federer, Stepanek o Radwanska: eppure, negli scambi che si sono risolti a “pittino” (l’ottimo e consigliatissimo allenamento giocato entro i campi di servizio, utile per migliorare sensibilità, delicatezza e precisione sul breve) ha letteralmente ridicolizzato il suo avversario, apparso spesso fuori posizione e in generale ancora un poco grezzo nell’accarezzare i colpi di tocco.

Dominic potrà certamente arrivare molto in alto, ed è sulla buona (buonissima) strada, ma per cogliere risultati davvero di prestigio a mio parere sarà necesario acquisire maggior confidenza con le fasi di gioco che non prevedano semplicemente il tirare mazzate (splendide) da fondocampo. Promosso con riserva.

One-Handed backhand appreciation corner
Il battaglione dei Guerrieri della Luce si presenta al terzo turno quasi a pezzi: oltre al Vecchio Jedi Roger, rimangono in gara tra gli uomini lo Scudiero Serbo Dusan Lajovic, i Picchiatori Iberici Garcia-Lopez e Robredo, l’Airone Balcanico Ivo, il Talento Transalpino Richard e il Folletto bavarese Kohlschreiber. Sette su trentadue, sarà durissima.

Tra le donne, come sempre ci aggrappiamo con tutte le nostre forze alla Giovanna d’Arco della presa Eastern, la leggendaria Carlita Suarez Navarro. Oltre a lei, solo Oscurità e Barbarie.

Le Orde Bimani sono in vantaggio schiacciante, ma se anche la Civiltà dovesse soccombere sull’infida terra rossa parigina, pazienza: avremo altre occasioni, la stagione sta appena entrando nel vivo. E gli Eroi del rovescio a una mano saranno pronti all’impegno, fino alla fine.

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