Roland Garros 2014: (s)punti tecnici, day 7 e 8

(S)punti Tecnici

Roland Garros 2014: (s)punti tecnici, day 7 e 8

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Roger Federer in azione al Roland Garros 2014 (foto by IKE LEUS)
 

TENNIS ROLAND GARROS-Ecco l’appuntamento con la rubrica tecnica degli ultimi due giorni a Parigi. In analisi soprattutto i polsi d’acciaio di Philipp e Roger.

Il grande vantaggio in termini di controllo che dà l’esecuzione a due mani del rovescio, rispetto al più classico swing monomane, oltre che la possibilità di salire meglio sulle palle alte e cariche di top-spin, è soprattutto una questione di tempo. Centesimi di secondo, quando non millesimi, per l’esattezza. In entrambe le esecuzioni, come in tutti i colpi del tennis, la cosa fondamentale per ottenere impatti sicuri, fluidi ed efficaci è incontrare la palla ben davanti al corpo, nel caso del rovescio ben davanti alla gamba destra, che deve essere avanzata e caricata (flessa) contribuendo così al trasferimento del peso.

Finchè il giocatore, grazie alla corretta ricerca della palla con i piedi, e al giusto timing del movimento a colpire, trova un piano di impatto sufficientemente avanzato, che il rovescio venga eseguito a una o due mani non ci sono differenze tanto evidenti come efficacia, anzi con la presa monomane è possibile sviluppare anche maggiore topspin grazie al follow-through più ampio e veloce.

Ma i problemi, e in un tennis moderno tanto proiettato verso l’esasperazione di rotazioni e rapidità della palla sono problemi grossi e frequenti, nascono in tutte quelle situazioni (soprattutto risposta al servizio e recuperi difensivi) nelle quali il giocatore si trova aggredito dal rimbalzo, che sia per la pasantezza o la profondità di un colpo avversario, o per una non perfetta posizione in campo, e non può impattare davanti al corpo.

I bimani, in queste circostanze, grazie all’appoggio della mano di richiamo (sinistra per i destri), hanno la possibilità di recuperare le eventuali frazioni di secondo di ritardo sostenendo e accompagnando la racchetta proprio con la mano non dominante, prossimale al cuore dell’attrezzo, avendo così in pratica una “finestra” di spazio e di tempo estremamente più ampia (dall’impatto ideale, avanzato, fino al limite della gamba posteriore quando sono davvero tardi) entro la quale colpire la palla con successo.

Inoltre, anche se non è l’ideale, è possibile giocare dei buoni rovesci bimani anche in stance (posizione) praticamente frontale, mentre l’esecuzione a una mano può venire sviluppata con incisività solo da affiancati e anche – e meglio – oltre (neutral o closed stance). Anche questo posizionamento del corpo richiede tempo per essere messo in atto. In uno sport nel quale il ritmo e la velocità di gioco sono ormai arrivati a limiti estremi, margini simili si traducono in vantaggi enormi per i bimani.

Quando il giocatore monomane, per qualsiasi motivo, è in ritardo sulla palla dal lato del rovescio, non c’è più nulla da fare, a parte l’opzione del back (o meglio chop) difensivo, che però lo condannerà a lasciare l’inerzia dello scambio all’avversario, perchè anche il rovescio con rotazione sotto la palla, se lo si vuole colpire in modo offensivo e “spinto” (e allora si chiama slice), va impattato ben davanti al corpo.

Eppure, in qualche caso, i campioni più dotati di talento e manualità a volte riescono a salvarsi perfino in queste circostanze, e a recuperare trasformandole in colpi vincenti palle praticamente già “passate”, apparentemente senza rimedio. Philipp Kohlshreiber e Roger Federer sono usciti entrambi sconfitti in cinque set dai loro match rispettivamente di sedicesimi e ottavi di finale, contro Andy Murray ed Ernests Gulbis, giocati tra sabato e domenica. Ma in diverse occasioni hanno saputo dare spettacolo proprio salvandosi in situazioni difficilissime, pressati e quasi messi fuori causa dal lato del loro rovescio a una mano, grazie a una pazzesca solidità e un mostruoso controllo del polso, in assenza dell’aiuto della mano sinistra.

Tre esempi su tutti:

Inizio del quinto set tra “Kohli” e Andy, lo scozzese avanti due a zero e servizio, 30-40. Prima esterna a oltre 200 all’ora, Philipp sorpreso, immobile e quasi superato, riesce a mettere di puro riflesso la racchetta a sinistra, e blocca d’incontro, all’altezza della tasca dei pantaloncini se non più in là, una palla che senza esagerare pesava dieci chili all’impatto. Ne esce una fiondata diagonale che sbatte Murray fuori dal corridoio, seguita da un drop-shot vincente sempre di rovescio. Standing ovation, e roba da non imitare, a meno di non volersi far male o farsi volare via la racchetta di mano.

Primo game del secondo set tra Roger ed Ernests, servizio Federer, 30-0. Seconda slice dello svizzero, sulla quale Gulbis scarica una mazzata lungolinea di dritto terrificante direttamente nelle caviglie di Roger, che in modo assolutamente incredibile piazza una demi-volée di rovescio da fondo in diagonale, tesissima, ottenendo poi il punto a rete, e facendo venire giù il Chatrier. “Dopo questa, tutti a casa”, dice Federico Ferrero in telecronaca, e anche se sarei d’accordo, ci saremmo persi qualcosa, se possibile, di ancor più straordinario.

Tie-break del secondo parziale, 2-2, stessa situazione, Federer che serve una seconda da destra, ma stavolta centrale. Ernests entra con la sberla bimane, sempre profondissima nei piedi dello svizzero, che non solo ripete lo stesso numero pazzesco di prima, ma essendo la palla appena meno violenta, riesce addirittura a eseguire un “flick” con il polso, uno schiaffetto con il dorso della mano in avanti, ottenendo così una rasoiata di controbalzo in cross, questa volta strettissima ed esterna, e il conseguente vincente diretto. Se ci prova uno normale, il polso glielo ingessano. Gulbis esterrefatto, colpo fuori da ogni logica.

Philipp e Roger, grazie lo stesso. Avete perso, con giusto merito dei vostri avversari, ma ci avete ricordato il significato del modo di dire “valeva il prezzo del biglietto”. Fenomeni.

One-Handed Backhand appreciation corner

La campagna di Francia, per i Guerrieri della Luce, è cominciata male, e sta finendo peggio. Persi in campo maschile anche il Folletto Bavarese Philipp e il Vecchio Jedi Roger, siamo rimasti con lo Scudiero Serbo Dusan, che però è in rotta di collisione con la Nemesi Bimane Massima Darth Rafa, e con l’ottimo Picchiatore Iberico Guillermo, che se la vedrà con Tiramolla Gael. Ragazzi, fate quello che potete, e fatelo impugnando Eastern con orgoglio.

Tra le donne, la Leggenda di Carlita, l’unica e la sola, continua: la nostra Giovanna D’Arco del rovescio a una mano entra nei quarti di finale, dove affronterà la Giovane Sith Eugenie.

Tre Cavalieri del Bene contro tutti: le Orde Bimani avanzano, e su ogni cosa il Lato Oscuro getta la sua ombra. Ma finchè ci sarà anche un solo Illuminato a tenere accesa la fiamma della Speranza contro la Barbarie, noi non smetteremo di credere alla Redenzione, e a un futuro di Civiltà.

 

 

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