Roland Garros interviste, Nadal: "Qui a Parigi cerco di convivere con il dolore alla schiena"

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Roland Garros interviste, Nadal: “Qui a Parigi cerco di convivere con il dolore alla schiena”

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TENNIS ROLAND GARROS – Incontro di ottavi di finale. R. Nadal b. D. Lajovic 6-1 6-2 6-1. Intervista del dopo partita a Rafael Nadal.

Ovviamente in un torneo così lungo, è importante tenere in serbo quanta più energia possibile. Sei contento del fatto che l’incontro di oggi sia stato particolarmente rapido?
Sì, è stata una partita positiva per me. Penso di aver giocato un ottimo primo set. Ho giocato senza errori e controllando il rovescio e ho colpito il dritto dalla linea di fondo. In teoria è meglio vincere in questo modo. Comunque sono contento di essere nei quarti.

Hai Ferrer al prossimo turno. Mi chiedevo se dal punto di vista mentale è diverso giocare contro di lui qui dopo averci perso a Montecarlo.

No. Quando perdi, perdi. Tutto qui. Non lo so. Ve lo dirò dopodomani. Ma alla fine, quello che è importante per me è che sono in quarti di finale. Sono felice del modo in cui ci sono arrivato. Penso di stare un po’ meglio rispetto a quando ho giocato contro di lui a Monte Carlo, ma lui ha giocato tre settimane di fila ad altissimo livello. A Madrid e ha Roma ha giocato alla grande e sta giocando bene qui. Inoltre è in fiducia per l’ultimo incontro che abbiamo giocato. So che per avere possibilità di vincere devo giocare davvero bene.

Quando sei al Roland Garros quanto pensi alle tue prestazioni passate e alle tue vittorie qui?
Il passato è passato. Potrò pensare al passato tra qualche anno, quando sarò a pescare a Maiorca o a giocare a golf. Oggi il passato non mi aiuta a vincere i punti. Lo sport è il presente, e io penso a quello che succede oggi, domani, nell’allenamento e dopodomani nella partita. Poi, alla fine della mia carriera, potrò pensare a quanto è successo in passato. Quando torno qui a Roland Garros è sempre una sensazione speciale. Ma quando inizia il torneo, si vuole essere pronti per avere un’altra possibilità ed essere competitivi. Il passato non ti aiuta in questo.

Puoi dire che questo è il livello più alto che hai raggiunto finora in questa stagione?
Non lo so. Tutto quello che so è che la stagione sulla terra mi ha visto progredire quest’anno, e credo che ogni torneo rappresenti un’occasione per migliorare il mio tennis. Ora, dove posso arrivare? Non lo so. Staremo a vedere. Vedremo domani.

Ci puoi dire qualcosa della schiena?
Ho già detto l’altro giorno che ho sentito qualche dolore alla schiena. La mia schiena può essere abbastanza imprevedibile. In Australia ho avvertito un certo dolore e qui a Parigi cerco di coesistere con il dolore. Ma è del tutto imprevedibile. Non voglio parlarne troppo comunque. Ho avversari molto difficili, devo giocare e dobbiamo parlare di tennis. Ho appena giocato una partita, ho vinto 6-1, 6-2, 6-1 e voglio rispettare il mio avversario.

Dall’ultima partita che hai giocato, il tuo servizio è più rapido di 8 chilometri l’ora. Lo hai programmato?
Non sono una macchina. Gioco in base alle condizioni sul campo. A seconda delle sensazioni. Dal terzo turno ho iniziato servire un po’ meglio, un po’ più veloce, e il mio servizio è un po’ più fluido. Devo continuare a farlo, soprattutto contro David, perché lui risponde benissimo.

Ci puoi raccontare di Lee, il coreano con cui ti sei allenato?
Ci siamo allenati insieme a Seoul, in Corea prima di partire per Shanghai. Ha una storia affascinante e lavora sodo. Lo sforzo che facciamo noi è nulla rispetto al suo. Tutti noi sappiamo l’importanza di giocare ascoltando il suono della palla. Immaginate che si stia giocando su un campo dove c’è musica molto forte e non è possibile sentire i suoni della palla. Questo ragazzo è in grado di giocare senza sentire il suono della palla che rimbalza sul campo. È incredibile.

Nel sorteggio, a quanto pare in questo torneo David Ferrer preferisce scegliere di iniziare al servizio. Qual è il livello di stress quando ti rendi conto che ogni singolo punto è importante?
Non posso dire che questo rappresenti un ulteriore stress. Devo semplicemente vincere i miei giochi al servizio. Non credo che questo influisca granché sulla sulla partita. Non è un ulteriore stress per me.

Traduzione di Milena Ferrante

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