Roland Garros interviste, Sharapova: "Sapevo che il match non era finito"

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Roland Garros interviste, Sharapova: “Sapevo che il match non era finito”

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TENNIS ROLAND GARROS – Incontro di quarti di finale. M. Sharapova b. G. Muguruza 1-6, 7-5, 6-1. L’intervista del dopo partita.

 

Ci sei riuscita di nuovo. Ma cosa hai pensato dopo aver perso il primo set?

Beh, ho pensato a delle cose. Ho pensato che nel primo set non avevo fatto abbastanza per metterla in difficoltà. Lei stava facendo tutto bene. Ma sapevo anche che il match non era finito. Avevo ancora margine per poter cambiare le cose. Quindi, poco alla volta sono riuscita giocare meglio, ho iniziato a muovermi meglio, ad essere più aggressiva, a servire meglio di quanto fatto nel primo set e a rispondere bene, procurandomi l’opportunità di brekkarla. Quindi è stata una combinazione di cose. È stata dura non vincere quel game sul 3-1. Mi avrebbe dato più fiducia. Ero ad un game dalla sconfitta. Quindi sono davvero felice del modo in cui ho superato questa partita.

Da fuori può sembrare diverso rispetto a voi che giocate in campo, ma quando la partita è girata in tuo favore? Quando credi sia accaduto?

È difficile dirlo. Nel primo set mi sentivo come se mi stessi dando le opportunità di giocare bene. Non abbiamo giocato molti scambi lunghi. Sono stati scambi da due, tre colpi, ed io ero in ritardo. E inoltre lei stava giocando in maniera molto aggressiva e profonda. Non potevo fare altro in quel primo set. Credo che non appena io abbia iniziato a rispondere e anche a servire meglio, a mettere in campo la prima, contro un’avversaria che stava giocando con così tanta fiducia, non puoi fare sempre affidamento sulla seconda. Non aiuta in quarto di finale di uno Slam. Per quanto possa sembrare semplice da sentire, farlo in questa situazione è più dura. E io ci sono riuscita. Una volta avute quelle palle break, una volta ottenuto il break, anche se lei è riuscita a recuperarlo, ho iniziato a sentire di essere di nuovo in partita.

Vorrei chiederti di Genie Bouchard, è uscita da una battaglia oggi ed è una tennista molto ambiziosa. Rivedi in lei qualcosa di te stessa e in questa attitudine alla lotta che sembra avere?

Si, credo che la nuova generazione sia molto ambiziosa. Ed è per questo che si trovano in queste fasi del torneo. Il livello di gioco espresso dalla mia avversaria di oggi è stato estremamente alto in tutto il torneo. Eugenie è una tennista venuta fuori da un paio di anni, credo questo sia l’anno in cui possa esplodere davvero, specialmente in uno Slam, giocando a questo livello. Ci siamo incontrate l’ultima volta lo scorso anno. Era un secondo turno e quest’anno ci affrontiamo in semifinale. È una cosa buona per entrambe.

Se pensiamo all’evoluzione del tuo gioco su questa superficie, quanto credi abbia contribuito l’intervento del 2008 alla spalla, avendoti forzata a lavorare su cose che forse inavvertitamente ti hanno aiutata su questa superficie?

In che termini?

In termini di movimenti, e sul non fare troppo affidamento sul servizio.

Non lo so. Credo che il punto di svolta sia arrivato quando ho giocato contro Justine Henin, non so quanti anni prima di quello. Credo fosse l’anno prima di quando ho perso contro di lei in tre set. Giocavo nelle condizioni peggiori in cui abbia mai giocato all’Open di Francia, e vinsi il secondo set. Non lo so. Persi quel match, ma uscii dal campo con la consapevolezza che potevo vincere questo torneo. Avevo ancora molto lavoro da fare. Ovviamente, quando hai più tempo per lavorare davvero all’aspetto fisico del gioco, quando puoi passare più tempo in palestra di quanto non fai quando giochi un torneo o non solamente in campo, hai l’opportunità di rafforzare le gambe, in generale di acquisire più forza, che per me era molto importante.  Potrei dire la stessa cosa. Tutti si allenavano sul campo ed io no.

Judy Murray ha scritto su twitter ‘Sharapova è come una bustina di tè’..

Chi sarebbe?

Judy Murray. La mamma di Andy.

Ok. Scusa. Non sapevo chi fosse Judy Murray.

Cito: Sharapova è come una bustina di tè. Mettila in acqua calda, e scoprirai quanto è forte. Le persone di solito dicono che tu sia una lottatrice. Che ne pensi dell’essere paragonata alla bustina di tè?

Me lo puoi spiegare?

Non bevi il tè?

Lo adoro.

Se ne metti una bustina in acqua calda..

Sono una grande consumatrice di tè. Ma non capisco cosa vuole dire.

Acqua calda. In acqua calda. L’acqua permette..

Questa è bella. È davvero creativa (sorride). Credo che avrebbe potuto dirlo in molti modi diversi, e ha scelto la versione inglese.

Quindi cosa ne pensi? Lottatrice e bustina da tè. Non riesci a capire..

Credo sia meglio chiederlo a lei. Ovviamente lei sa meglio cosa voleva dire (sorride).

Riguardo Genie Bouchard, la conosci bene? Per lo sponsor Nike che condividete? Non bene?

Non la conosco molto personalmente. Abbiamo fatto qualche scatto insieme l’anno scorso durante l’Australian Open.

Quando Serena è uscita prematuramente dal torneo, o fuori dalle quattro semifinaliste, ti sei sentita favorita? Senti questa pressione?

Io non penso in questo modo. Devo solo seguire il mio percorso. Quando lei è uscita io ero ancora al secondo turno. Dovevo affrontare qualunque cosa mi si parasse davanti. Non potevo guardare troppo oltre.

Questa è la quarta semifinale consecutiva in questo torneo. Come la valuti?

Sono molto felice di esserci ancora una volta. I miei risultati sono cambiati. Avere questa continuità in un torneo che per me era stato molto difficile in passato, dove ho sempre sentito di dovermi salvare nei primi turni, quindi essere pronta a giocare in tre set, sentire di poter affrontare ancora un’altra partita senza pensare agli aspetti fisici, alla stanchezza, aiuta tanto, sia mentalmente c

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