TENNIS – Le dichiarazioni di Maria Sharapova, finalista al Roland Garros contro Simona Halep. (traduzione di Edoardo Bressanelli)
Accanto alla tua avversaria di ieri, e a quella di domani, condividi la nostra impressione che ci siano molti nuovi talenti nel circuito femminile, molti di piu’ di quanti se ne siano visti negli ultimi anni?
Assolutamente si’. Penso che questo torneo lo abbia mostrano nell’arco delle due settimane. Ho avuto l’occasione di giocare contro due di loro qui, ed il livello e’ molto alto. Penso che la nuova generazione sia molto promettente.
La tua opinione su Simona Halep, contro cui giocherai domani: alcuni la hanno paragonata a Kim Clijsters, per il modo in cui si muove e colpisce la palla in anticipo. Sei d’accordo? A chi assomiglia tra le tue avversarie ‘storiche’?
Ci siamo scontrate qualche settimana fa, ed e’ stato un match molto, molto duro. Il suo livello si e’ alzato tanto nell’ultimo anno. Per il modo in cui gioca, e’ un’ avversaria sempre pericolosa. Sta giocando cosi’ bene che non ha ancora perso un set nel torneo. Detto questo, si tratta di una finale di Slam. Non importa chi c’e’ dall’altra parte della rete: e’ una grande opportunita’ per entrambe. Io lottero’ fino alla fine.
Alcuni commentatori ancora si stupiscono di Simona, che arriva a questa finale come una delle prime tre giocatrici del mondo. Avete avuto un match molto combattuto a Madrid, che poi tu hai vinto. Qual e’ il suo punto di forza?
Penso che nell’ultimo anno abbia avuto grande regolarita’ nel centrare risultati importanti. La sua posizione nel ranking lo certifica. Penso che abbia vinto sei titoli lo scorso anno, il che e’ abbastanza impressionante. Si merita la sua posizione in classifica…ma vorrei esserci io li’, e l’ho messa nel mirino. Simona ha un gioco molto solido, molto fisico. Contro di lei devi essere pronta a giocare a lungo per vincere il match.
Sei nata in Russia, e ti sei poi spostata in America per lavorare con Lansdorp. Qual e’ il contributo di queste due esperienze per il tuo gioco?
Entrambe sono state molto importanti. Le mie memorie di bambina sono legate alla Russia. Anche se ho lasciato la Russia molto presto, ho ancora diversi contatti nella mia citta’ natale. Gran parte dei miei parenti vivono la’. L’America mi ha dato grandi opportunita’, e mi ha aiutato tanto a crescere in questo sport. Quando ero giovane, era molto difficile diventare un giocatore professionista. Il tennis non era molto popolare quando avevo sei o sette anni: dovevamo quindi trovare altre opportunita’. Nel mio caso, le ho trovate in America. Benche’ non tutti i miei allenatori fossero americani, la mia base sono diventati gli Stati Uniti e ancora vivo li’, si’.
In questo torneo non stai forse giocando il tuo miglior tennis, ma sei straordinariamente determinata. Cosa significherebbe per te vincere il Roland Garros?
In un torneo come il Roland Garros vuoi sempre giocare il tuo miglior tennis, ed io cerco sempre di farlo. Ho avuto dei match molto duri – gli ultimi tre in particolare – dove sono stata messa alla prova. Nel corso della mia carriera ho sempre ottenuto grande soddisfazione da quelle partite in cui non ho forse giocato al meglio, o non mi sentivo cosi’ bene, ma da cui sono uscita bene, e anche ora sono qui con la possibilita’ di vincere un altro major.