TENNIS ROLAND GARROS – Rafael Nadal batte Djokovic in quattro set e centra il nono titolo al Roland Garros. Lo spagnolo aggancia Sampras con il quattordicesimo Slam e difende la prima posizione mondiale. Ancora respinto l’assalto del serbo all’unico Slam che manca al suo palmares.
Il commento di Ubaldo (in italiano) alla finale maschile
Il commento di Ubaldo e Steve Flink (in inglese) alla finale maschile:
(1) R.Nadal (2) b N. Djokovic 36 75 62 64 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Il Re di Spagna abdica, ma il Re spagnolo di Parigi no. Si fa fatica solo a dirlo e scriverlo, figurarsi a farlo sul campo: nove Roland Garros, cinque di fila, unico a vincere almeno uno Slam all’anno per dieci anni di fila. Quattordicesimo Slam, agganciato Pete Sampras e Roger Federer nel mirino con i suoi diciassette Major.
Novak Djokovic deve arrendersi in quattro set dopo 3 ore e 31 minuti, non riesce ad infliggere al maiorchino la seconda sconfitta in sessantasei partite a Porte d’Auteuil e deve rimandare il sogno di chiudere il Career Grand Slam, nonché l’assalto al numero uno del ranking che resta in mani spagnole.
Non è stata una partita indimenticabile ma sotto un caldo soffocante per quasi tre ore i due hanno dato vita ad una battaglia senza esclusione di colpi.
Il serbo ha cercato per lunga parte del match di spingere con il servizio ( ben 11 ace) ed anche di variare il gioco con drop e discese a rete ma alla fine a condannarlo è stata la non esaltante percentuale di prime in campo ( 65%) e solo il 36% di punti ottenuti quando ha messo la seconda.
Dopo aver vinto il primo parziale abbastanza nettamente Djokovic non è stato più in grado di tenere il ritmo forsennato del maiorchino e, anche se fino all’ultimo con grande orgoglio è restato attaccato alla partita, quando ha affossato in rete la facile volèe di rovescio con cui ha concesso il break in avvio di terzo set, la sensazione netta è stata che la partita avesse preso la sua direzione.
Nadal chiude il match con un solo vincente più di Nole (44 a 43, con ben 27 punti col diritto) ma pesano gli undici errori in più del serbo ( 49-38), soprattutto dal secondo set in poi. E soprattutto con il rovescio ( ben 22) che lo ha tradito nei momenti cruciali. La vittoria del maiorchino è indiscutibile anche se spiace per il modo in cui si è concluso il match.
Sul match point, mentre Nole serviva la seconda il pubblico spagnolo lo ha disturbato ripetutamente provocandone il doppio fallo decisivo. In conferenza stampa dopo il match Nole, che a fine match aveva applaudito ironicamente il pubblico, ha preferito glissare limitandosi a dire che la folla era stata imparziale.
LA PARTITA
La centotredicesima finale del Roland Garros (l’ottantaquattresima da quando il torneo è divenuto internazionale) è arbitrata da Pascal Maria, uno con il quale Nadal ha spesso polemizzato in tema di time-violation.
Djokovic è l’unico giocatore ad aver battuto il nipote di Zio Toni negli Slam per almeno tre volte ed è forte degli ultimi quattro precedenti a suo favore, finale di Roma compresa. Ma qui siamo al Roland Garros e negli occhi di tutti c’è ancora la semifinale dello scorso anno vinta dal maiorchino 9-7 al quinto e svoltata con la famosa invasione.
Lo Chatrier è pieno in ogni ordine di posti, Novak indossa una maglietta azzurra con pantaloncini bianchi, Rafa una verde-acqua con calzoncini grigi. Si parte con Nole al servizio e Nadal commette subito tre gratuiti, tanti quanti totalizzati in tutti i due set finali del match di quarti di finale con Ferrer! Novak restituisce il favore però nel game successivo. C’è molta tensione ad inizio match come è naturale che sia e fa anche molto caldo.
Dopo quattro game di pallate da fondo, arriva il primo drop, vincente, di Djokovic. Ma è un’illusione, il match è fatto di scambi lunghi, profondi e intensi, prevalentemente dominati dal giocatore al servizio. Si arriva per la prima volta ai vantaggi solo nel settimo gioco, ma Novak è bravo ad insistere sul rovescio di Nadal e si porta 4-3.
Al cambio di campo due errori di diritto dello spagnolo ed un rovescio baciato dal nastro regalano le prime due palle break del match. Sulla prima Rafa si salva con il diritto vincente lungolinea, sulla seconda con una prima solida. Il diritto lungolinea del serbo però fa nascere la terza chance e qui Nadal sbaglia con il diritto concedendo il break al suo avversario. “Novak!” “Novak!” esulta lo Chatrier ma il serbo si caccia nei guai da solo: con un errore di diritto, uno di rovescio e un’improvvida palla corta va sotto 15-40. Nadal però sbaglia clamorosamente due diritti consecutivi e Nole chiude con il diritto: dopo 44 minuti il primo set è serbo. I numeri mostrano un Djokovic più propositivo: 11 vincenti a 5, 8 errori per parte.
Il problema di Nadal in questo inizio di partita è che il suo diritto, apparso irresistibile contro Murray, non fa male al serbo che contiene e ribalta alla grande con il suo rovescio. Ad inizio secondo set lo spagnolo prova ad essere più incisivo al servizio e ad uscire anche dalla sua diagonale preferita, spingendo con il rovescio lungolinea.
Ma Djokovic gioca con una profondità eccezionale ed è penetrante con il servizio: in ben cinque game su sette di battuta del serbo, Nadal non ha fatto più di un quindici a game. Il gioco segue i servizi senza sussulti fino al 3-2 Nadal quando su un back bassissimo dello spagnolo Djokovic mette lungo il rovescio e concede la prima palla break del parziale: Rafa gioca sulle righe e la sua accelerazione sembra vincente.
Scende Maria a controllare e la palla è fuori, niente da fare per Rafa che si porta le braccia ai fianchi perplesso. Novak ha la palla per il 3-3 ma due fucilate di Nadal offrono un’altra palla break allo spagnolo che stavolta riesce a strappare alla quarta occasione il servizio all’avversario e si porta 4-2.
Dura poco però l’esultanza del box spagnolo: il numero 1 del mondo si incarta con due errori di diritto ed un doppio fallo e non pare vero a Djokovic di recuperare subito lo svantaggio senza particolari meriti. La partita ora è bruttina, complice il caldo afoso si susseguono errori su errori ed il serbo con tre gratuiti offre una nuova chance a Nadal nel game successivo ,ma lo spagnolo tira un rovescio lungo di due metri
. Il serbo si rianima e impatta sul 4 pari mentre in tribuna stampa qualcuno sbadiglia. L’impressione che Nadal abbia sprecato troppe occasioni comincia a serpeggiare ma sul 5-5 Nadal tiene il servizio a zero e si assicura il tie-break nel secondo set. Non ce ne sarà bisogno però perché Rafa trova un gran game di risposta, Novak concede un doppio fallo ed un errore di rovescio e quando la chela mancina sfonda a campo aperto il maiorchino lancia l’urlo di battaglia.
E’ durato un’ora esatta il secondo parziale, con 18 vincenti a 13 di Nadal e un errore in più per il serbo (14-13), ma non c’è dubbio che lo spagnolo abbia meritato di pareggiare i conti con una condotta di gara più aggressiva. I due giocatori escono dal campo per rifiatare e sul volto di Djokovic paiono evidenti i segni della fatica.
“ Vamos a ganar Rafa” urlano dalle tribune e il serbo pare accusare subito il colpo del set appena perduto: se la partita si mette sulla Corrida, soprattutto su questo campo, non è una buona notizia per Nole.
Arriva subito una palla break con Nadal che mulina il diritto sempre più vorticosamente e quando Novak azzarda il serve&volley ma affonda in rete la comoda volée di rovescio appare evidente che l’inerzia del match è totalmente cambiata (0-2).
Rafa conferma il break e si porta sul 3-1 quando un po’ dal nulla arriva una palla break per il serbo che Nadal annulla con autorità. Il game chiave è però il settimo con lo spagnolo al servizio sul 4-2: si giocano ben sedici punti con Novak che annulla quattro palle game a Nadal tirando vincenti da tutte le posizioni con gran coraggio, fallisce una palla break preziosissima con Nadal che gioca la prima palla corta del match. Alla fine Nadal con le unghie e con i denti afferra il 5-2 e al cambio di campo completa l’opera strappando di nuovo il servizio all’avversario.
Finisce 6-2 in cinquanta minuti e i giocatori escono di nuovo dal rettangolo di gioco. Con un sostanziale equilbrio dei vincenti nel terzo set (12 a 11 per il serbo) sono gli errori a decidere il parziale: solo cinque per Rafa, ben quattordici per Nole.
E’ un’impresa quasi disperata quella che deve adesso tentare il serbo che appare accusare il caldo e la fatica molto più del maiorchino. Si salva Djokovic nel quarto game del quarto set quando sotto 15-30 viene graziato dall’avversario e poi è bravo a spingere con il diritto per impattare sul 2-2.
Ma sul servizio di Nadal non si gioca praticamente, solo due punti per il serbo in tre game. Sul 3-2 Djokovic ha la palla per portarsi in parità, ma la sua volée di rovescio è inguardabile. Due errori ancora con il rovescio lo condannano e Nadal vola 4-2 che sa di sentenza inappellabile..
Sorride amaro Novak guardando il suo rovescio che traballa ma tutto può aspettarsi fuorché un Nadal insolitamente generoso che lo riammetta alla partita: il maiorchino commette un doppio fallo e affossa in rete uno smash dopo un pazzesco pallonetto di Nole che si stampa sulla riga e il rovescio finalmente doc del serbo lo riporta sotto 4-3.
Non c’è più il sole cocente sul centrale ed anche il pubblico, decisamente dalla parte di Nole, si rianima. Nadal spedisce un paio di rovesci in mezzo alla rete e dopo 3 ore e 18 minuti il set è di nuovo in parità: 4-4.
All’improvviso sembra che le gambe di Nadal girino un po’ più lentamente da non consentirgli di spostarsi sul diritto agevolmente, e allora è il rovescio a tirarlo fuori dagli impacci sul 30-30 e sul 40-40 e a condurlo sul 5-4.
Parte la ola quando Nole va a servire per rimanere nel match e deve attendere almeno due minuti. Il passante di rovescio fa risalire Nadal da 30-0 a 30-30. Il diritto lungo di Djokovic porta Rafa al match point. Nole sbaglia la prima e il pubblico spagnolo lo disturba due volte mentre sta per servire la seconda: arriva il doppio fallo decisivo ed è una fine francamente molto ingiusta e decisamente da dimenticare.
Il finale è talmente anomalo che Nadal quasi non esulta. Poi ci sarà tempo per le lacrime di entrambi i contendenti con lo Chatrier che regala un’ovazione al serbo.
In conferenza dopo il match Djokovic è sembrato deluso ma non ha perso il consueto senso dell’umorismo. ” Se non ci fosse stato questo caldo avrei vinto? Beh, anche se fossi stato mancino!”.
Poi sul match: “ Giocare con Rafa qui è tutta un’altra storia, i suoi record parlano da soli. E’ normale avere alti e bassi quando giochi con lui, ma alla fine lui è stato migliore di me nei punti decisivi”.
Lo spagnolo, giunto in sala stampa intorno alle 21, ha reso onore a suo avversario: “ E’ partito benissimo, il match era nelle sue mani, se avessi perso il secondo set non penso che avrei vinto il torneo”.
Non piacciono a Nadal i paragoni con i grandi del passato. ” Ho raggiunto Sampras? Per me la cosa più importante era vincere questo torneo, per me l’obiettivo numeri uno dell’anno. Dopo quello che è successo in Australia, dove non ho potuto competere al meglio con Stan, era molto difficile”.
Sul doppio fallo decisivo: ” Forse è stato disturbato ma quando c’è tanta gente può succedere, accadde anche a Verdasco in un’altra partita lunga oltre quattro ore in Australia. Per me comunque vincere in un modo o in un altro è la stessa cosa”.