RG, pagellone: Sharapova, vittoria di carattere; Serena e Li Na non pervenute

Roland Garros

RG, pagellone: Sharapova, vittoria di carattere; Serena e Li Na non pervenute

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TENNIS ROLAND GARROS – A Parigi delusione totale da parte di Serena e Li. Sharapova e Halep quasi alla pari ai vertici, e poi la carica delle giovani: Muguruza, Bouchard, Townsend e Tomljanovic

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Premessa: i voti si riferiscono esclusivamente al torneo di singolare. Faccio i complimenti a Errani e Vinci per la finale raggiunta in doppio, ma non ne ho tenuto conto nel valutare il loro rendimento, in modo da avere parametri comuni a tutte le giocatrici.

Comincio dalle Italiane che non facevano parte delle prime 16 teste di serie

Vinci 4

Eliminata al primo turno dalla wild card, numero 145, Parmentier.

Va bene che Pauline aveva l’appoggio del pubblico, ma questo torneo per Roberta era una delle migliori occasioni per recuperare punti su una superficie a lei favorevole. Prosegue il momento-no in singolare.

Knapp 4

Quattro game totali al primo turno contro Mona Barthel. Reduce dalla buona settimana di Norimberga, da Karin era lecito aspettarsi di più.

Schiavone 4

Anche lei fuori al primo turno da Tomljanovic. Se non altro la sua avversaria ha dimostrato più consistenza nel proseguo del torneo. Ma dopo le incoraggianti vittorie di Roma (Muguruza e Bouchard), questo Roland Garros non può certo finire nella colonna degli attivi.

Giorgi 6

Primo match vinto contro Jovanovski, un’avversaria più avanti di lei in classifica. Ha perso al secondo turno (facendo partita pari nel primo set) con una testa di serie sottostimata dal ranking come Kuznetsova. E quanto Svetlana valesse sulla terra battuta, più del numero 27 assegnatole dal computer, lo si è capito nei turni successivi.

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E queste le valutazioni del “resto del mondo”:

 

Wozniacki s.v.

Era reduce da una vigila tormentatissima per ragioni extratennistiche, e la partita persa contro Wickmayer all’esordio è stata la ciliegina sulla (mancata) torta nuziale. Più che comprensibile che in questo torneo avesse la testa altrove; io non me la sento proprio di infierire, e un cattivo voto non credo sarebbe giusto darlo.

Li 4

Ex campionessa nel 2011 e, da vincitrice degli Australian Open, unica teoricamente in corsa per il grande Slam.

Si è presentata a Parigi per la prima volta da testa di serie numero 2, ma ha disputato un torneo più breve del suo cognome: fuori al primo match giocando male, con poca convinzione e senza voglia di lottare. E’ bastato un po’ di coraggio da parte di Mladenovic per estrometterla.

Serena 4+

Chissà come prenderebbe Serena il “più” che mi sono sentito in dovere di aggiungere al suo inevitabile 4 per riconoscerle il primo turno superato e lo spessore dell’avversaria che l’ha estromessa…

A sorteggio eseguito, era chiaro che fosse capitata nella parte di tabellone più difficile, ma una fuoriclasse come lei (alla ricerca del diciottesimo Slam per eguagliare Navratilova ed Evert) dovrebbe essere ben più forte di queste difficoltà. Invece ha ceduto di schianto: solo quattro game racimolati contro una giovane in grande crescita come Muguruza.

Pennetta 4+

Anche Pennetta il “più” lo ottiene per la vittoria al primo turno. Ma perdere subito dopo dalla numero 99 Larsson senza mai riuscire a disinnescarne il dritto non può certo soddisfare. Sulla terra Johanna gioca meglio che altrove, ma Flavia tatticamente non è riuscita a trovare soluzioni.

Poco da dire: un risultato negativo per una giocatrice che ad inizio torneo aveva la possibilità di ritornare in top ten.

Radwanska 4/5

Un buon inizio contro Zhang e Pliskova, ma poi una giornata assolutamente da dimenticare contro Tomljanovic al terzo turno. Testa di serie numero 3, ha perso una partita in cui è stata per molti tratti superata anche nelle soluzioni di tocco e nelle variazioni da una giocatrice settanta posti indietro in classifica.

Aga sembra proprio non riuscire a digerire la terra rossa.

Ivanovic 5+

Era tra le favorite, e ha cominciato bene contro due giovani davvero non facili come Garcia e Svitolina. Ma appena si è ritrovata di fronte una sua bestia nera (Safarova) è svanita tutto la fiducia che si costruita nei tornei di preparazione. Per una ragione o per l’altra, da tanti anni per lei si deve spesso parlare di rimpianti e di occasioni mancate.

Jankovic 5 ½

Un turno più di Ivanovic, ma era anche capitata nella parte più favorevole di tabellone. Al primo scoglio davvero serio ha perso da Sara Errani; mancato per un soffio il primo set, non ha più avuto la forza di reagire. Di lei in questo torneo mi ricorderò soprattutto per il suo nervosismo, e per i sostenitori autolesionisti nel giorno della sconfitta: in quattro (letteralmente) sono stati più che sufficienti ad inimicarle tutto lo stadio.

Kerber 5½

Numero 8 del torneo, ha perso al quarto turno da Bouchard. Vincere tre partite non è così negativo, ma perdere raccogliendo solo tre game a mio avviso non basta per raggiungere la sufficienza. Bouchard l’ha disinnescata sul piano tattico e Angelique non ha saputo proporre nulla per modificare una situazione che l’ha inevitabilmente portata ad una sconfitta molto dura (6-1, 6-2).

Kvitova 6-

Tre turni sono pochi per la numero 6 del mondo. Ma la terra non è la sua superficie, e di tutte le teste di serie che le potevano capitare, ritrovare la sottostimata 27 Kuznetsova è stato un colpo di sfortuna.

Ha lasciato il torneo dopo una sconfitta 9-7 al terzo, ma soprattutto lo ha fatto dopo aver dato vita ad uno dei match migliori del torneo. A mio avviso questo la aiuta a raggiungere la (quasi) sufficienza.

Cibulkova 6

Come per Kvitova, anche lei è stata penalizzata dal sorteggio: sulla terra Stosur ha picchi di gioco superiori, e Samantha in questo torneo era vicino alla sua versione capace di arrivare in finale nel 2010.

Secondo me Dominika ha fatto il suo: senza entusiasmare, ma senza nemmeno deludere più di tanto.

Stephens 6½

Per Sloane rispolvero la frase più abusata possibile nei giudizi scolastici: “è dotata ma non si applica”. O meglio: non si applica durante la normale stagione WTA, dando l’impressione di impegnarsi davvero solo nei grandi tornei. Ma se si studia solo la notte prima degli esami, poi manca la preparazione completa quando serve.

Ha battuto avversarie insidiose come Peng, Hercog e Makarova, ma la desuetudine alla lotta è emersa sotto forma di passaggi a vuoto contro Simona Halep, che non si è certo fatta pregare per eliminarla in due set.

Tomljanovic 6/7

La giovane (21 anni) più inattesa del torneo: lungo il suo cammino per arrivare al quarto turno ha sconfitto avversarie di prestigio come la ex campionessa Schiavone (primo turno), una giocatrice insidiosa (ma non da rosso) come Vesnina e soprattutto la numero tre del mondo Radwanska. E questo senza mai concedere un set.

Poi si è trovata di fronte una giocatrice in forma e specialista della superficie come Suarez Navarro e si è fermata. Ha comunque saputo meritarsi la soddisfazione di affacciarsi da protagonista in un torneo importante come lo Slam.

Errani 6/7

Testa di serie numero 10, ha sconfitto la numero 6 arrivando così tra le prime otto. In termini di percorso molto più che sufficiente, aggiungendoci anche una partita molto buona contro Jankovic. Avrebbe senz’altro meritato di più se non fosse per la sconfitta davvero negativa in termini di qualità di gioco contro Petkovic, che mi spinge ad abbassare il voto.

Stosur 7-

Sfortunata a trovare Sharapova già al quarto turno. Per come stava giocando, secondo me se fosse capitata in un’altra parte di tabellone avrebbe potuto fare più strada; ma questa è solo una mia ipotesi. Rimane in ogni caso il fatto che da numero 19 ha sconfitto una top ten (Cibulkova) e ha impegnato per due set durissimi la futura campionessa del torneo.

Suarez Navarro 7

Percorso netto (otto set a zero) fino ai quarti di finale, e poi la sconfitta contro Bouchard dopo tre set, in ciascuno dei quali si era trovata in vantaggio; a conferma che per il momento è più forte tecnicamente che caratterialmente.

Sul piano della convinzione a me pare tuttavia che sia migliorata e che si stia attrezzando per vincere anche partite importanti. Tende a giocare un po’ troppo arretrata (a partire dalla risposta) ma la terra battuta è la superficie che perdona di più questo atteggiamento.

Townsend 7+

How good is Taylor Townsend!” (Andy Murray).

Ricordo che stiamo parlando di una fresca diciottenne, visto che è nata il 18 aprile 1996.

Sconfiggere al secondo turno un osso duro come Cornet (che poteva contare sull’appoggio del tifo) non è impresa da poco, anche perché per tre set ha fatto e disfatto tutto lei, facendo prima emozionare, poi gioire e infine disperare l’intero pubblico del Lenglen.

Con questa vittoria e il suo gioco spumeggiante è diventata forse il personaggio della prima settimana. Poi ha trovato una “vecchia volpe” specialista della superficie come Carla Suarez Navarro che l’ha inchiodata per tutto il match sull’angolo del rovescio impedendole così di fare il suo gioco.

I grandi media generalisti hanno parlato sopratutto del sovrappeso, ma quello che è davvero fuori misura è il suo talento tennistico.

Kuznetsova 7½

Dopo l’esordio soft contro Shapatava, si è fatta strada attraverso un tabellone durissimo: Giorgi, Kvitova, Safarova. Tre giocatrici che attaccano sistematicamente e che l’hanno costretta a rincorse sfiancanti; lei ha saputo sempre venirne a capo, ma è comprensibile che contro Halep non ne avesse quasi più: tutti gli sforzi compiuti hanno presentato il conto nel secondo set dei quarti di finale, affrontato da acciaccata e con l’indicatore del carburante in piena riserva.

Petkovic 7/8

Si è ritrovata il tabellone dei sogni, una specie di autostrada che tutte vorrebbero avere almeno una volta nella vita; dopo tante sfortune finalmente un po’ di buona sorte le ha consentito di arrivare senza ostacoli seri fino ai quarti di finale.

Ma poi Andrea ha saputo metterci del suo: da testa di serie numero 28 ha sconfitto la 10 Sara Errani; e lo ha fatto grazie ad un match quasi perfetto, malgrado le condizioni di gioco del centrale, flagellato da vento e pioggia, che si pensava avrebbero reso inevitabili tanti errori gratuiti. E chissà, se fosse andato diversamente il tie break contro Halep in semifinale…

Bouchard 8+

Eugenie è la vera costante dei primi due Slam, dato che è stata l’unica capace di arrivare in semifinale sia a Parigi che a Melbourne.

Solida, consistente e tenace, se c’è la minima possibilità di fare strada si può stare certi che lei saprà farcela. Ostacoli che per altre diventano insidiosi, li supera grazie a concretezza e forza mentale: qui a Parigi avevano i nomi di Peer, Goerges, Larsson, Kerber, Suarez Navarro.

E anche Sharapova ha dovuto sudare parecchio per sconfiggerla, visto che Bouchard ha saputo davvero farle male con gli anticipi lungolinea. Il suo anticipo di rovescio si candida a diventare un riferimento per il circuito femminile dei prossimi anni: non mi sorprenderebbe se si cominciassero a definirli “rovesci Bouchard”, un po’ come certe uscite dal servizio a gambe superpiegate si associano sempre a Radwanska.

Muguruza 8½

Pur essendo uscita nel turno precedente di Bouchard, a mio avviso merita un voto leggermente più alto di Eugenie. Lo dico perché in fondo entrambe hanno perso dalla futura campionessa, ma secondo me Garbiñe è stata capace di fare qualcosa in più: nel primo set contro Sharapova ha davvero messo alle corde Maria; e soprattutto nel secondo turno contro Serena Williams ha fatto l’impresa del torneo.

Inutile girarci intorno: se il Roland Garros 2014 si è aperto nei pronostici lo si deve alla sua vittoria nel mercoledì della prima settimana, quando con una freddezza straordinaria ha lasciato soli quattro game alla campionessa in carica, prima favorita del torneo.

Halep 9-

Da quando è diventata testa di serie negli Slam (Us Open 2013) ha costantemente migliorato i suoi risultati: prima gli ottavi di finale, poi quarti di finale e ora finale: non male per una ventiduenne che in sei mesi ha scalato le classifiche.

Con il suo tennis estremamente lucido e geometrico, e grazie anche ad un sorteggio non impossibile, a Parigi è stata inavvicinabile nei primi match; ma poi è stata la sua qualità tennistica a far sembrare tutto semplice. Prima di essere trascinata al tiebreak da Petkovic aveva lasciato solo le briciole alle avversarie, tanto è vero che si è presentata in finale senza aver ceduto un set.

Contro Sharapova ha dato vita ad una partita estremamente appassionante e combattuta, come non accadeva dal 2001. In estrema sintesi: secondo me ha perso perché nel terzo set ha lasciato troppo l’iniziativa a Maria, più coraggiosa e intraprendente.

Ma personalmente sono convinto che se c’è qualcuna che può studiare e imparare dalle partite (anche quelle perse) questa è proprio Simona, sempre più protagonista del tennis femminile da un anno a questa parte.

Sharapova 9

Nove è la media tra l’otto (scarso) che mi sento di assegnarle per la qualità del gioco e il dieci (abbondante) per la forza mentale.

E se nelle pagelle non esiste il “dieci abbondante”, lo introduco seduta stante per restituire l’idea di quello che ha saputo fare a partire dal confronto con Stosur: per tre volte una partenza lenta in cui sembrava avrebbe avuto la peggio, e poi la capacità di girare il match a suo favore nel finale di secondo set.

Non ha giocato sempre il suo tennis migliore: il set di livello più alto secondo me è stato il terzo contro Stosur; ha passato momenti di crisi al servizio, esasperatamente lento, ma ha saputo essere sempre più tosta di tutte quando arrivavano i momenti davvero decisivi delle partite.

Secondo alcuni non è più milionaria (in dollari) perché si sta avviando addirittura ad essere miliardaria, eppure lotta più di quasi tutte le avversarie. Sotto questo aspetto sembra proprio che nessuna somma di denaro possa affievolire la sua voglia di misurarsi (e vincere) su un campo da tennis.

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