Roland Garros: Eurosport una garanzia, la Rai si perde nei suoi vecchi vizi

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Roland Garros: Eurosport una garanzia, la Rai si perde nei suoi vecchi vizi

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La tribuna Fly Emirates al Roland Garros (foto by ART SEITZ)
 

TENNIS – Già nel 1990 la Rai interruppe la finale femminile del Roland Garros tra Monica Seles e Steffi Graf quando le due fuoriclasse stavano iniziando il tiebreak del primo set. Tante invece le chicche collezionate dai commentatori di Eurosport.

Questo è senza dubbio il periodo più intenso della stagione tennistica, perché nel giro di sei settimane si disputano le due prove più prestigiose del Grande Slam. E questo è per un’infinità di studenti anche periodo d’esami. Personalmente io ho sfruttato parecchio i due Slam in questione per studiare. Un po’ si leggeva, un po’ si ripeteva, un po’ si capiva, un po’ si guardava e parecchio si ascoltava. Se il mio traguardo l’ho raggiunto (ormai un po’ di anni fa) il merito è anche di coloro che hanno commentato in quegli anni il tennis su Eurosport e Sky.

E, a parte i risultati (che possono farci arrabbiare se i nostri eroi perdono con Darcis o Stakhovsky), per studiare bene è molto importante avere una telecronaca che oltre ad essere competente sia piacevole e che in un certo senso faccia compagnia. Cosa tutt’altro che facile, perché i fattori di potenziale disturbo sono svariati. Il gruppo di Eurosport, che nel corso del Roland Garros ha festeggiato i suoi venticinque anni (un altro prodotto dei mitici anni ’80!), si è comportato molto bene. Bottazzi sempre sul pezzo (i Mondiali per un mese diventeranno più importanti di Spread, riforma del Senato e rese dei conti politiche) ha paragonato Nadal ad un calciatore che gioca a tutto campo, ma purtroppo non ha ripetuto lo show dello scorso anno, quando commentando Gasquet-Wawrinka, la sfida dei magnifici rovesci, fece venire fame al mondo intero parlando in pratica di tennis e prelibatezze.

Pregevole la spalla tecnica anche nel corso di Djokovic-Cilic: “Qui doveva essere aggressivo il croato, che si è trovato la palla addosso, ma non è riuscito a farsi spazio con le sue lunghe leve, e la palla gli è morta sul piatto corde e si è spenta sulla rete”. Sono state tante le chicche da ricordare. Da Bjorn Fratangelo che ad Ocleppo ricorda Frank Pentageli, personaggio del Padrino II – che solo in Italia si chiama così perché nell’originale è Fiveangels – all’aneddoto su Einstein di Ferrero e non si può dimenticare il tennista che gioca dal parcheggio perché deve controllare la sua macchina, costui è Berlocq.

Ma forse la cosa più bella ascoltata nelle due settimane parigine è stata l’esaltazione senza colori di tutti i telecronisti e delle “seconde voci” di Eurosport per le volée fantastiche di Federer, per i recuperi prodigiosi di Nadal, per qualche tocco geniale di Murray o per le diavolerie di Djokovic. Perché alla fine tutti quelli che fanno questo mestiere hanno un pupillo, ma quando si lavora chi sa lavorare sa nascondere la propria passione; ed è questa la grande differenza che c’è tra chi fa il suo lavoro in modo serio e professionale e tra chi scrive pezzi con un unico intento: quello di demolire il nemico ed esaltare le qualità del proprio protetto.

Rabbia estrema per il comportamento della Rai, che ha deciso di sospendere sul quattro pari del terzo set la finale femminile tra Sharapova e Halep per lasciar spazio alle finali di ritorno dei playoff di LegaPro, Frosinone-Lecce e Pro Vercelli-Sud Tirol. La televisione di stato per l’ennesima volta ha dato una pessima prova ed il tennis come al solito ne ha fatto le spese. Ricordo come fosse ieri la prima finale del Roland Garros giocata da Monica Seles, che nel 1990 naturalmente sfidò Steffi Graf. La Rai chiuse il collegamento con Parigi quando le due fuoriclasse stavano iniziando il tie-break del primo set. All’epoca internet non esisteva e per conoscere il risultato di quella finale o avevi un santo in paradiso o ossessivamente eri costretto a cercare sul Televideo, che dopo almeno un paio d’ore decretò la vittoria dell’allora sedicenne Seles. In questo caso almeno il risultato chi era collegato sulla Rai lo ha scoperto dopo una decina di minuti.

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