Maria Sharapova: "Quel momento, a 17 anni"

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Maria Sharapova: “Quel momento, a 17 anni”

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TENNIS – Ritornando sulla scena del suo successo piu’ celebre, la Russa spiega come ha gestito il diventare una celebrita’ da teenager.

Sono cambiate molte cose da quando, dieci anni fa, Maria Sharapova trionfo’ a Wimbledon come una giovane ragazza di 17 anni senza paura, sorprendendo Serena Williams in finale e, come una normale ragazza a quell’eta’, prese il cellulare per chiamare la mamma, che si trovava pero’ su un volo per New York. Quattro ulteriori titoli del Grande Slam e millioni di dollari in premi sono poi arrivati ma, a dispetto di tutto, il desiderio di vincere i piu’ importanti tornei del mondo rimane ancora fortissimo.

Da un certo punto di vista, si tratta di un atteggiamento sorprendente a ormai 27 anni. Sharapova ha fatto parte del circuito per molto tempo e vinto abbastanza denaro per essersi guadagnata una pensione anticipata o, almeno, il desiderio di una vita normale. Sporadicamente modella, stilista di calzature e, recentemente, CEO e fondatrice di Sugarpova, un business di caramelle, Sharapova e’ la sportiva piu’ pagata al mondo, con 29 milioni di dollari – secondo la rivista Forbes – intascati nell’anno appena trascorso, di cui 23 milioni per attivita’ fuori dal campo da tennis. Nonostante il suo fiuto per il business, pero’, il successo commerciale non sarebbe stato possibile senza i risultati sul campo. Il secondo Open di Francia conquistato il mese scorso la porta a credere che puo’ vincere ancora qui a Wimbledon.

Anche parlando del suo successo a Parigi, Sharapova pensava a Wimbledon, il luogo in cui tutto ebbe inizio. L’immagine di lei che cerca disperatamente di chiamare sua madre, senza successo, rimane viva nella memoria, ma la ventisettenne – mai troppo sentimentale – preferisce vivere il presente: “l’ho riguardata, ma non troppo”, dice. “Penso sempre che sia meglio non riguardarla troppe volte perche’ quando la riguardi ti sembra che tutto sia appena successo”.

In un’era dove pochissimi giocatori, uomini e donne, hanno vinto slam come teenager – Svetlana Kuznetsova allo US Open del 2004 e’ stata l’unica altra giocatrice a riuscirci in questo secolo – la precocita’ della Sharapova e’ stata eccezionale. Proprio per questo, pero’, le e’ stato necessario un momento per riprendersi tanto mentalmente quanto emotivamente.

“Ripenso a tutti i miei successi e penso che quel momento, a 17 anni, sia stato uno dei piu’ importanti della mia carriera”. “Si puo’ dire: ‘aveva 17 anni, ha vinto il torneo, ha avuto due straordinarie settimane e ha continuato a cavalcare l’onda del successo’, ma sono stata capace di gestire la situazione, benche’ abbia avuto qualche problema all’inizio, pensando di essere un genio”.

Sharapova ride, e ammette che ritornare alla routine del circuito, dopo aver vinto Wimbledon, e’ stato impegnativo, per usare un eufemismo. “Improvvisamente acquisisci questa straordinaria confidenza in te stessa, dovuta al fatto che hai raggiunto qualcosa che non avresti mai pensato di raggiungere,e quando ce la fai, pensi che nulla ti sei precluso”, Sharapova spiega. “Scendere in campo e perdere una partita e’ dura, perche’ sei il vincitore di Wimbledon. Pensi: un attimo, come e’ possibile? Ho appena vinto a Wimbledon, e perdo a New Haven? Cosi’, ritorni velocemente alla realta’ perche’ il Tour si muove veloce, nessuno ti aspetta, nessuno continua ad applaudire. Tutti lavorano duramente – se sei fuori nella prima settimana di uno slam, puoi allenarti mentre tu giochi nella seconda settimana. Ci e’ voluto un po’ per capire cosa significa vincere un grande slam”.

Da un certo punto di vista, Sharapova e’ diventata una giocatrice piu’ titolata sulla terra che sull’erba, vincendo il Roland Garros nel 2012 e quest’anno, e raggiungendo la finale nel 2013. L’anno scorso, Sharapova e’ scivolata fuori da Wimbledon, quasi letteralmente, uscendo al secondo turno. “Lo scorso anno i campi erano troppo scivolosi” dice. “Ti aspetti che siano scivolosi, ti aspetti che alcuni giorni sia difficile avere presa, ma certo non mi aspettavo di cadere tre volte”.

Questa volta, Sharapova e’ decisamente in forma e, con Serena Williams presto sconfitta a Parigi, molti sono pronti a scommettere che Sharapova fara’ di nuovo bene, anche se le due giocatrici potrebbero scontrarsi nei quarti di finale. La russa conosce bene i suoi precedenti con l’americana – non l’ha battuta dal lontano 2004 – ma ci provera’ con la stessa meticolosita’ con cui ha sempre giocato facendo leva sulla sua solidita’ mentale, il suo asset migliore.

L’attenzione, cosi’ sembra, sara’ sempre sulla Sharapova, forse ancor piu’ quest’anno dopo che il suo ragazzo, Grigor Dymitrov, ha vinto il torneo del Queen’s. E’ da diversi anni che si prospetta un futuro al top per Dimitrov e ha raccontato la scorsa settimana dell’effetto positivo che Sharapova ha su di lui ed il suo gioco. Fortunatamente, non sembra importargli molto del fatto che la sua meta’ e’ piu’ famosa di lui. “Non mi interessa”, dice. “Se l’e’ guadagnata”.

Sicuramente, Sharapova avra’ molti fans e gli incitamenti molto british “Come on Shazza!” saranno forti e chiari. “Non mi dispiace affatto” dice lei, ridendo ancora.

“Non so da dove venga e come sia iniziato, ma ‘Shazza’ mi piace abbastanza”. E’ come il nome di un rapper. L’ho sentito per la prima volta tanti anni fa, forse nel 2004. Hanno continuato per 10 anni”.

Proprio come ha fatto Sharapova.

 

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